GUARDA I NOSTRI CORSI GRATUITI >>> ISCRIVITI SENZA IMPEGNO

IL DUPLICE RUOLO DELL’ATTIVITA’ FISICA: PREVENZIONE DELLO STRESS ED INCREMENTO DELLA MOTIVAZIONE

IL DUPLICE RUOLO DELL’ATTIVITA’ FISICA: PREVENZIONE DELLO STRESS ED INCREMENTO DELLA MOTIVAZIONE

Lo sport da sempre è sinonimo di benessere psico-fisico, grazie ai molteplici effetti che produce sia sul corpo che sulla mente. E’ stato dimostrato da numerosi studi ed esperienze sul campo che l’attività fisica, svolta in modo regolare, può prevenire ed alleviare i sintomi dell’ansia e dello stress, favorendo tra l’altro la canalizzazione dell’aggressività a favore di un sano autocontrollo e del riconoscimento dei propri limiti e delle proprie risorse. Esiste inoltre una correlazione positiva tra sport ed incremento della motivazione che va ad incidere sulla spinta ad intraprendere un’attività fisica, su andamento e costanza durante la preparazione atletica e sul risultato finale.

Attività fisica e tensione nervosa

Ma che cos’è lo stress? Ormai fa parte della vita quotidiana di molti di noi, che tendiamo a demonizzarlo e ad attribuire ad esso un significato sostanzialmente negativo. In realtà, un livello normale di stress costituisce una naturale reazione di adattamento all’ambiente esterno, il processo d’elezione per mobilitare le energie difensive. E’ quando questo stato di attivazione perdura nel tempo che può rappresentare la spia dell’esaurimento delle nostre riserve energetiche e delle risorse utili ad affrontare gli stimoli esterni.

Quando s’imbatte in situazioni stressanti, il corpo umano attiva un processo di autodifesa che ha come conseguenza il rilascio dell’adrenalina, una sostanza di natura ormonale. Il rilascio di questa sostanza provoca tra l’altro un effetto tonico sul cuore e sugli altri muscoli, l’innalzamento della glicemia nel sangue e l’aumento della pressione arteriosa. Il risultato finale sarà un incremento dell’energia da cui poter attingere per far fronte agli stimoli esterni e per attuare reazioni di attacco o di fuga.

Generalmente al giorno d’oggi la messa in circolo dell’adrenalina non è seguita sempre dalla scarica di tutto questo surplus energetico: in un ambiente di lavoro o in qualsiasi situazione di vita quotidiana dove sono presenti stimoli potenzialmente stressanti non si può rispondere ad un qualsiasi attacco con la violenza o con la fuga, considerando anche che nel nostro sistema di valori interiorizzati questi sarebbero considerati comportamenti socialmente inaccettabili.

Ecco spiegato il ruolo fondamentale dell’attività fisica per combattere e prevenire gli effetti negativi dello stress: il lavoro muscolare, svolto con regolarità, aiuta a scaricare le tensioni e a migliorare il livello generale di tolleranza ad esse, prevenendo segnali di malessere come affaticamento, irritabilità, insonnia, inappetenza, vulnerabilità… a tutto vantaggio del benessere psicologico, oltre che fisico. E’ ormai noto infatti il legame indissolubile che esiste tra mente e corpo, tra psiche e soma che s’influenzano a vicenda. Il corpo non rappresenta soltanto un insieme di apparati muscolo-scheletrici, ma è anche sede di emozioni, tensioni, blocchi e affetti in quanto subisce l’influsso di stati emotivi e situazioni di benessere o malessere.

Attività fisica e motivazione

Durante lo svolgimento di un’attività sportiva, agonistica o meno, il sistema nervoso centrale rilascia delle sostanze chimiche chiamate endorfine, con proprietà analgesiche, eccitanti e regolatrici dell’umore che influiscono positivamente quindi sia sulla resistenza alla fatica e sopportazione del dolore, sia sul mantenimento di uno stato d’animo sereno, con aumento dell’autostima e del senso di autoefficacia. Ad esempio, quando una persona è particolarmente stressata o ansiosa tende ad evitare delle situazioni vissute come particolarmente difficoltose; svolgere attività fisica significa anche porsi degli obiettivi che, portati a compimento, aiutano a percepirsi più capaci e fiduciosi nelle proprie risorse interiori.

Questa modalità di auto-percezione positiva ha come risultato ulteriore l’incremento della motivazione allo svolgimento di una pratica sportiva. Il binomio motivazione-sport è tuttora oggetto di studio da parte di psicologi e ricercatori del comportamento umano.

E’ proprio la motivazione la chiave di accesso alla persistenza, alla direzione e all’intensità del comportamento dello sportivo, le cui basi sono da ricercare nei bisogni, negli stimoli, nell’interesse, nel divertimento e nel bisogno di affermazione del soggetto che, acquisendo determinate abilità, si percepisce sempre più in grado di migliorare considerevolmente il controllo delle sue abilità fisiche e mentali.

Il concetto fondamentale che ruota intorno alla motivazione è la realizzazione dell’obiettivo prefissato, legato al bisogno di autorealizzazione. Si tratta della spinta all’autonomia che si manifesta nel raggiungimento del risultato sportivo e parallelamente nel raggiungimento di traguardi socialmente apprezzabili.

Affinchè il livello di motivazione venga mantenuto costante, con beneficio del raggiungimento dell’obiettivo e della stima di sé, è bene fare leva su una motivazione di tipo intrinseco ed orientata al compito, grazie alla quale lo sportivo si percepisce come soggetto determinante del suo successo perchè ha la possibilità di confrontarsi con sé stesso, traendo piacere dall’apprendere nuove abilità e constatando i propri miglioramenti.

La diversificazione del gesto atletico, tipico degli sport cosiddetti aciclici, può rappresentare una strategia di incremento della motivazione intrinseca in quanto conferisce dinamismo ed estemporaneità all’attività ed agisce su un livello di focus mentale ed attentivo stimolante e poco settoriale o ripetitivo, quindi più motivante.

Ad esempio, gli sport da combattimento e difesa personale, il basket, la pallavolo, la pallanuoto, il calcio, il tennis, uniscono agilità e destrezza ad una preparazione specifica per lo sviluppo psico-fisico dell’atleta e della persona. L’allenamento svolto in gruppo crea inoltre un vincolo affettivo tra compagni e favorisce la socializzazione ed il confronto con gli altri, a tutto vantaggio di uno sviluppo relazionale dinamico ed armonico.

Gli sport cosiddetti ciclici, in cui il gesto atletico è ripetitivo ed automatizzato, come ad esempio la corsa, il nuoto, il ciclismo, migliorano la potenza, la tecnica, la capacità di autocontrollo ed agiscono sull’evoluzione della capacità coordinativa e senso-percettiva.

Educare all’attività fisica

Educare alla pratica di uno sport significa coinvolgere fin dalla prima infanzia i bambini in attività soprattutto ludiche, con l’obiettivo di muoversi divertendosi; per questo in questa fascia d’età è consigliabile puntare su sport di tipo non agonistico. I benefici che ne trarranno anche in età adulta saranno innumerevoli, con ripercussioni sul benessere psico-fisico; infatti, oltre a condizionare l’insorgere di stress ed ansia, come su citato,  praticare uno sport previene l’insorgere di obesità, diabete, malattie cardio-vascolari; aumenta l’autostima favorendo un sano rapporto con il proprio corpo; previene il rischio di sviluppare disturbi dell’umore, come la depressione; influenza positivamente l’apprendimento, migliorando il rendimento scolastico; promuove l’insegnamento di valori fondamentali come la lealtà, l’amicizia, il gioco di squadra, il rispetto delle regole; previene i rischi comportamentali, come l’abuso di droghe ed alcool e la dipendenza da Internet.

Diverse le attività sportive, diversi gli obiettivi, differenti le motivazioni, ma un unico grande risultato personale: prendersi cura di sé stessi utilizzando costruttivamente energia fisica e mentale ed affrontare al meglio la vita quotidiana.

Leggi anche:

L’attività fisica aiuta il cervello a funzionare meglio