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Cos’è il mesotelioma: scopriamo insieme la malattia di Franco Di Mare

Cos’è il mesotelioma: scopriamo insieme la malattia di Franco Di Mare

Durante la trasmissione “Che Tempo Che Fa” su Rai Tre, il rinomato giornalista e inviato di guerra Franco Di Mare ha condiviso la difficile notizia di essere affetto da mesotelioma, una grave malattia oncologica legata alla sua esposizione all’amianto nei teatri di guerra tra Balcani e Jugoslavia. Il mesotelioma, che si sviluppa nel mesotelio, è considerato un tumore difficilmente curabile, sebbene non necessariamente privo di speranze di vita. Questa patologia colpisce prevalentemente gli uomini sopra i 70 anni e nel 90% dei casi è correlata all’esposizione prolungata all’amianto, un materiale isolante diffuso fino alla sua messa al bando nei primi anni ’90.

Il mesotelio, una sottile membrana epiteliale che riveste e protegge la maggior parte degli organi interni, è l’origine del mesotelioma. Questo tumore si sviluppa quando le particelle di amianto, piccole ma appuntite, lacerano il mesotelio, causando, come nel caso di Franco Di Mare, il collasso degli organi interessati. La sopravvivenza al mesotelioma è un argomento ampiamente dibattuto: la prognosi media difficilmente supera i 12 mesi dalla diagnosi. Tuttavia, recenti sviluppi terapeutici, inclusi alcuni promettenti trattamenti sviluppati in Italia, stanno mostrando risultati incoraggianti.

Il mesotelioma: un tumore raro e insidioso legato all’esposizione all’amianto

Il mesotelioma, un tumore incluso tra le malattie rare, si manifesta in forma maligna e aggressiva e rappresenta lo 0,8% dei tumori diagnosticati negli uomini e lo 0,3% in quelli nelle donne. Questa patologia è particolarmente subdola perché può svilupparsi decenni dopo l’esposizione all’amianto, con un intervallo che varia dai 15 ai 45 anni. I sintomi sono aspecifici, rendendo difficile una diagnosi precoce. I pazienti possono esperire sintomi generali come dolore severo nel sito di sviluppo (cuore, addome, torace o tonaca vaginale), febbre, stanchezza, tosse e perdita di appetito, oltre a dispnea o un trio di sintomi gastrointestinali quali stipsi, nausea e vomito.

La diagnosi avviene generalmente tramite visita medica seguita da esami di imaging come raggi X, TAC, ecocardiogramma ed ecografia. Il trattamento attuale si concentra principalmente sulla distruzione delle masse metastatiche attraverso chemioterapia, radioterapia e chirurgia.

Recentemente, come riportato dal Corriere, in Italia è stata sviluppata una nuova terapia che utilizza avanzate tecniche di immunoterapia. Questa nuova strategia terapeutica, combinando due farmaci, ha mostrato una potenziale riduzione del rischio di morte tra il 21 e il 25%, un miglioramento significativo rispetto al 17% raggiunto con la chemioterapia tradizionale. Sebbene questa ricerca sia ancora nelle sue fasi iniziali, offre una luce di speranza per il futuro trattamento del mesotelioma.

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