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La progettazione nell’età adulta

La progettazione nell’età adulta

Rispetto al passato, oggigiorno si assiste ad una “crisi dell’identità adulta”. In primo luogo essa si traduce nella difficoltà da parte dei giovani di transitare alla vita adulta, sia a causa di ostacoli sociali, culturali e di tipo economico, sia a causa della difficoltà soggettiva di far proprie le responsabilità correlate all’ identità adulta stessa. In secondo luogo essa si traduce nella difficoltà di coloro che sono nell’età adulta ad assumere i “ruoli” adulti e a riconoscere la propria funzione educativa nei confronti delle nuove generazioni.

La causa principale può essere rintracciata nell’assenza di riferimenti e supporti esterni in grado di promuovere ed incanalare il processo di crescita verso la vita adulta; sono soprattutto scomparsi i riti di iniziazione che, con la loro presenza, avevano proprio lo scopo di favorire il transito verso identità adulta. L’effetto di tale assenza ha percussioni anche sulle strutture identitarie degli adulti stessi, rendendoli più fragili.

Si consideri la caratteristica di irreversibilità, in base alla quale l’età adulta era considerata uno stadio dello sviluppo che prevedeva l’abbandono definitivo ed il superamento delle fasi evolutive precedenti. Oggi, invece, gli adulti appaiono meno responsabili, come se la capacità di essere responsabili non fosse più una condizione indispensabile per poter essere riconosciuti adulti. La crisi d’identità che affligge coloro che sono nell’età adulta, nonché le difficoltà dei giovani nel riuscire a guadagnare autonomamente il senso del proprio divenire adulti, ha comportato l’allargamento del campo d’azione della pedagogia dall’infanzia all’età adulta con l’obiettivo di individuare pratiche per lo sviluppo di programmi di educazione che siano mirati alla vita adulta, alla sua promozione.

Le esperienze di vita: un alimento per la costruzione del Sé adulto

Ma quali sono gli elementi che caratterizzano la vita adulta di ogni persona?

Con l’espressione “dimensioni della vita adulta” non ci riferiamo alle capacità che l’individuo deve possedere per divenire adulto, in quanto il termine “dimensione” coglie un campo semantico articolato ed ampio, che esprime un’azione di sistema in cui interagiscono capacità individuali e fattori contestuali per lo sviluppo della vita adulta.

Il percorso esistenziale che porta ogni essere umano verso il guadagno del senso del proprio essere adulto passa inevitabilmente attraverso alcune esperienze di vita, in quanto risultano generative dei vissuti esistenziali. L’identità adulta deve alimentarsi attraverso fondamentali esperienze di vita dalle quali si originano i vissuti e le domande di senso che risultano necessari ad ogni essere umano per guadagnare una prospettiva adulta.

Educazione alla vita adulta: l’importanza della progettazione

La transizione verso l’età adulta non può più essere vista come un percorso unico e realizzato. La progettazione si basa sul concetto secondo cui la conoscenza del soggetto non procede per stadi, ma è un processo che si realizza in gruppo e si muove verso molteplici direzioni.

Pertanto, si concretizza in un percorso dinamico che si costruisce nel tempo, all’interno del quale la persona è vista come soggetto inserito in un ambiente sociale.

Progettare significa sia ascoltare ed osservare il contesto educativo e relazionale, sia svolgere azioni educative nei confronti del soggetto in modo non rigido, ma favorendo il suo percorso di crescita, la sua autonomia, la sua partecipazione attiva.

La persona al centro del progetto

Ogni progetto è uno strumento, un mezzo che trova giustificazione nel proprio scopo: la promozione della vita della persona. La prima condizione di un progetto che intenda promuovere la vita della persona, nel rispetto dei principi di pari opportunità ed uguaglianza consiste nel mettere la persona stessa al centro, la persona concreta con le sue caratteristiche, nel rispetto della sua globalità.

L’azione deve essere indirizzata al fine di consentire alla persona di raggiungere il più alto livello possibile di funzionamento e partecipazione, in relazione alla propria volontà ed al contesto in cui vive, nell’ottica di un reale empowerment. Con tale termine si intende l’insieme di azioni ed interventi mirati a rafforzare il potere di scelta dell’individuo e ad aumentarne poteri e responsabilità, migliorandone le conoscenze e le competenze. A seguito di tale progettazione l’individuo raggiunge la consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte, decisioni ed azioni, sia nell’ambito delle relazioni personali sia in quello della vita sociale.

Il soggetto, in qualsiasi condizione esistenziale e clinica, è innanzitutto una persona con propri desideri e bisogni che chiede di essere ascoltata, di poter conoscere, capire meglio il proprio stato, le possibilità di superare le limitazioni. Sul piano operativo porre al centro la persona significa dare valore alla singolarità e alla soggettività alla sua biografia, la cui ricostruzione e rappresentazione non si può limitare ai suoi aspetti di tipo clinico.

L’attenzione alla persona si esprime coltivando un presente di qualità; non può mancare nella progettualità una prefigurazione del futuro, perché la vita di ogni persona si alimenta della possibilità di evolvere nel tempo, nella direzione del cambiamento. Soltanto in un contesto in cui si dà valore al tempo della vita, al suo scorrere, al suo divenire che la persona assume di se stessa una visione evolutiva e non statica. Tale progetto non deve essere stilato ed imposto dalla figura professionale di riferimento, ma deve essere costruito, attraverso il “patto pedagogico”, insieme alla persona, che diventa il protagonista del percorso, del proprio progetto, percependosi come l’artefice della propria vita.


L’importanza dell’ascolto e del coinvolgimento della persona in un percorso di crescita sono approfonditi in numerosi corsi online disponibili sulla piattaforma IGEA CPS. Suggeriamo, in particolare, il pacchetto di corsi Benessere Motivazionale, dedicati al ruolo fondamentale della motivazione nel cambiamento e nella crescita personale.


Monitoraggio e della valutazione

Ogni progetto necessita di essere monitorato nella sua realizzazione e valutato alla sua conclusione. Le verifiche di monitoraggio riguardano diversi aspetti: prima di tutto, l’attualità degli obiettivi rispetto ai bisogni e desideri della persona e dei suoi familiari che, in itinere, in corso d’opera, a distanza di tempo, potrebbero essere modificati.

Si tratta dell’elemento cardine della “propriatezza” degli interventi, da verificare secondo i tempi predefiniti, così da evitare che il progetto perda di significatività per chi ne è titolare. Inoltre, le verifiche periodiche sul progetto sono credibili se si basano su dati oggettivi e non su opinioni; per tali ragioni è opportuno predisporre strumenti di verifica semplici che possano essere utilizzati all’interno dell’operatività quotidiana e senza grande dispendio di tempo ed energia. Risulta opportuno che i tempi e gli attori responsabili del monitoraggio siano definiti in fase di progettazione, in modo da evitare il rischio che tale processo sia disatteso o sia eseguito in modo discontinuo o superficiale. I risultati e le verifiche periodiche permettono di decidere, sulla base di evidenze, se confermare le azioni in corso o introdurre cambiamenti che possono interessare anche la lettura complessiva della situazione.

Costruire progetti individuali, in quest’ottica, significa prendere in considerazione tutte le variabili individuali ed ambientali che concorrono alla qualità della vita della persona nel rispetto dei suoi diritti umani, con attenzione a riconoscere e rinforzare le sue potenzialità, ad individuare e rimuovere ostacoli, barriere e discriminazioni. Se si priva la vita di un individuo di progettualità e si elimina dal suo orizzonte esistenziale la dimensione del futuro, la vita stessa diventa soffocante.

Crediamo sempre nell’altro ed impegniamoci a co-costruire progetti di vita!