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I risultati del Bonus Psicologo 2023: perché in molti hanno rinunciato alle cure

I risultati del Bonus Psicologo 2023: perché in molti hanno rinunciato alle cure

Nel periodo compreso tra gennaio 2023 e marzo 2024, sono state presentate ben 400.266 richieste per ottenere il ‘bonus psicologico 2023‘, ma solo poco meno di 55.000 (precisamente 54.859) hanno ottenuto l’approvazione, corrispondente al 14%. Le regioni che hanno registrato il maggior numero di richieste di assistenza psicologica sono state la Lombardia, il Lazio, la Campania e il Piemonte. Sorprendentemente, l’81% dei nuovi pazienti (quattro su cinque) si è rivolto per la prima volta a un terapeuta, principalmente a causa di difficoltà economiche.

Dati e obiettivi di PsyCARE

Nel contesto della presentazione del progetto PsyCARE, mirato a valutare l’impatto e l’efficienza economica del bonus psicologico, il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop) ha divulgato alcuni dati significativi in una conferenza stampa presso la Camera dei deputati. Lo studio, condotto in collaborazione con varie università italiane, si propone di indagare sull’accesso al bonus psicologico, analizzare l’impatto degli interventi, esaminare i fattori transdiagnostici, valutare l’impatto economico e misurare la soddisfazione dei partecipanti.

I dati raccolti evidenziano diversi motivi che hanno spinto i nuovi pazienti a richiedere assistenza: il 58,35% per sintomi psicologici, il 33,21% per il desiderio di auto-conoscenza e il 21,04% per eventi traumatici come lutti o malattie. La diffusione delle informazioni sul bonus psicologico è avvenuta principalmente attraverso televisione e social media (43%), motori di ricerca web (19%) e il passaparola (17%).

Tra i nuovi pazienti, il 25,9% aveva precedentemente cercato aiuto psicologico, mentre il 45,7% non aveva mai consultato un professionista della salute mentale. Un dato significativo è che l’81% dei nuovi pazienti non si era mai rivolto a un terapeuta prima, principalmente a causa di limiti economici.

Conclusioni

In conclusione, l’analisi dei dati relativi al bonus psicologico evidenzia una serie di importanti risultati e sfide. Se da un lato emerge una significativa richiesta di supporto psicologico da parte dei cittadini italiani, dall’altro si evidenziano i limiti economici che spesso ostacolano l’accesso a queste cure. È fondamentale considerare tali dati come un incentivo per sviluppare politiche pubbliche mirate a garantire un accesso equo e universale alla salute mentale. Investire nelle risorse psicologiche può non solo migliorare la qualità della vita degli individui, ma anche ridurre il carico sui servizi sanitari pubblici a lungo termine. Il bonus psicologico rappresenta un importante passo avanti nel riconoscimento dell’importanza della salute mentale, e il suo impatto sarà valutato attraverso progetti come PsyCARE, al fine di ottimizzare le risorse e migliorare l’assistenza psicologica per tutti.

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