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COSA SI INTENDE PER APPRENDIMENTO

COSA SI INTENDE PER APPRENDIMENTO

L’APPRENDIMENTO NELLE SCIENZE SOCIALI

Il processo di apprendimento comincia dall’infanzia e dura tutta la vita: a mutare è solo il modo di apprendere. Il mutamento riguarda non solo la sfera psicofisica della persona ma anche il comportamento, quindi i due concetti sono interdipendenti tra loro. Il sociologo Edgar Morin scrive “l’innato e l’acquisito si oppongono ma ugualmente si associano: si sa come sorridere, ma si apprende dai genitori in un certo modo di sorridere. L’uomo impara una serie di comportamenti che, in assenza di stimoli, non svilupperebbe mai.

Il tema dell’apprendimento è comune a tutte le scienze sociali. Tra i primi studiosi che s’interessarono a questo tema ci fu Skinner, che parlò di Condizionamento Operante dimostrando l’influenza dei premi e delle punizioni sul comportamento.

Skinner introdusse il concetto di modellamento, secondo cui i bambini imparano più velocemente se sono lodati o premiati ogni volta che rispondono correttamente a uno input o eseguono bene le indicazioni date dagli adulti.

PSICOLOGIA DELL’APPRENDIMENTO

Lo studio scientifico dell’apprendimento è stato affrontato in primis dalla psicologia, le cui diverse teorie sono il frutto di esperimenti condotti in laboratorio e di osservazioni sul campo.

I bambini, per conoscere il mondo, si avvalgono degli organi di senso e il processo che permette loro di apprendere è caratterizzato da tentativi che portano il piccolo alla soluzione del problema tenendo conto delle risorse iniziali (apprendimento per tentativi ed errori).

Kohler elaborò la teoria secondo cui tale processo avviene con una comprensione immediata, istantanea della soluzione di un problema: si parla, in questo caso, di apprendimento per insight o per intuizione.

La corrente di pensiero sviluppata in psicologia col nome di cognitivismo considera l’apprendimento una risposta alle sollecitazioni ambientali, mentre il costruttivismo lo definisce come un mero accumulo d’informazioni ma un processo dinamico. L’individuo, secondo quest’approccio, apprende tramite l’interazione con gli altri e con la sua situazione educativa, mettendo in campo le sue esperienze precedenti e il suo modo di rappresentarsi la realtà esterna. La situazione in quest’ottica è fondamentale per lo sviluppo di tale processo.

BRUNER E AUSUBEL

Bruner definisce l’apprendimento un cambiamento delle attitudini e delle capacità umane che non si può attribuire solo al processo di crescita. Viene considerato frutto dell’unione tra fattori individuali (stimoli motivazionali) e sociali ed è caratterizzato da una durata perché ricopre tutta la vita della persona.

L’autore introduce il concetto di rappresentazione della conoscenza: ognuno di noi apprende partendo dall’esperienza diretta (rappresentazione esecutiva), fino ai sei ai sette anni. Il bambino impara tramite immagini visive (uditive, olfattive, tattili) che gli permettano di evocare mentalmente una realtà non presente (rappresentazione iconica) e in seguito la realtà codificata attraverso simboli con cui sviluppare il ragionamento astratto (rappresentazione simbolica).

Ausubel definisce l’apprendimento come quel tipo di conoscenza che, per realizzarsi, richiede la messa in campo di processi cognitivi complessi. Deve avvenire “per scoperta” e il docente/educatore deve aiutare lo studente a comprendere da sé i processi e le dinamiche che regolano i fenomeni. Le attività laboratoriali, le uscite didattiche e i momenti di problem solving sono fondamentali perché un apprendimento sia efficace. Si parla, in questo caso, di apprendimento significativo.

UNA PROSPETTIVA MODERNA: L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

Nella vita non si finisce mai di imparare e cambiamo continuamente. L’apprendimento è stato analizzato sinergicamente da tutte le scienze umane ed oggi riguarda l’individuo di tutte l’età: per questo in pedagogia si parla di apprendimento permanente (lifelong learning). Nello specifico, essa comprende l’insieme delle opportunità educative, formali e non formali a fini personali, civici, sociali e occupazionali.

L’obiettivo di queste pratiche è di offrire un’ampia gamma di esperienze di apprendimento alle persone di tutte le età, non limitandole dunque all’ambiente scolastico: non è mai troppo tardi per crescere e imparare.

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