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L’Educazione Motoria nella nuova Scuola dell’Infanzia: il Corpo e il Movimento (parte 1)

L’Educazione Motoria nella nuova Scuola dell’Infanzia: il Corpo e il Movimento (parte 1)

Allo scopo di approfondire – all’interno del Campo di Esperienza “Il Corpo e il movimento” – le problematiche relative ai modelli concettuali dell’Educazione Motoria nella Scuola dell’Infanzia, è utile individuare alcune linee guida. Quest’ultime possono offrire, agli operatori scolastici, un’occasione di riflessione critica sull’impianto (status) epistemologico della disciplina e nello stesso tempo un supporto di orientamenti operativi sui criteri di programmazione degli interventi, legati alla quotidianità esperenziale di fare scuola.

Il Campo di Esperienza “Il Corpo ed il Movimento”

L’area della motricità, nel quadro delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, relativo ai Campi di Esperienza, è indicata con la denominazione: “Il Corpo e il Movimento”.
Le istanze pedagogiche delle nuove scuole di pensiero sono finalmente approdate al riconoscimento istituzionale che il bambino ha un “corpo-valore”, che fa il suo ingresso a scuola, con diritto di piena cittadinanza.

Il corpo ed, in particolare, il corpo che si muove, aiuta, infatti, il bambino ad esplorare, a scoprire, ad osservare, a sperimentare, ad agire sulle cose e sul mondo ed a percepirne i simboli ed i significati. L’esplorazione, la scoperta del mondo è dapprima una esplorazione motoria: bisogna toccare, manipolare, spostare gli oggetti, lanciarli, riprenderli, arrampicarsi sopra, mettersi dentro, sotto, per “imparare” le forme, le dimensioni, le direzioni, gli orientamenti, le superfici, i volumi, ecc…

L’attività motoria assume, quindi, nella Scuola dell’Infanzia, la sua giusta legittimazione sul piano culturale e si pone come punto di riferimento insostituibile nel processo di crescita, maturazione e sviluppo del bambino.
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo di quest’ordine di scuola evidenziano, in modo chiaro, che la prospettiva della Scuola dell’Infanzia consiste nel rafforzamento dell’identità personale del bambino, sotto il profilo intellettuale, corporeo e psico-dinamico.

Nel campo di esperienza “Il Corpo e il Movimento”, in particolare, l’insieme delle esperienze motorie e corporee del bambino, correttamente vissute, costituisce un significativo contributo per lo sviluppo di un’immagine positiva di sé. Un posto particolare del percorso formativo viene, poi, riconosciuto al gioco, inteso come un vero “balcone cognitivo sul mondo” (Frabboni), un’occasione privilegiata, cioè, in cui si sviluppa la capacità di trasformazione simbolica attraverso l’imitazione, l’assunzione di ruoli diversi, la sperimentazione di comportamenti ed emozioni, l’uso flessibile ed articolato di linguaggi, il confronto tra desiderio e realtà, immaginazione e dati di fatto e possibilità operative.

Il gioco non rappresenta dunque un’attività accessoria, ricreativa o semplicemente evasiva, ma un potente strumento pedagogico, che coinvolge il bambino nelle sue manifestazioni esistenziali fondamentali del conoscere, del fare e del sentire.

Il Bambino nei Campi di Esperienza

Il bambino, destinatario delle Nuove Indicazioni, è finalmente “riconosciuto” come essere attivo, curioso, potenzialmente creativo, soggetto, insomma di conoscenza, esplorazione, apprendimento.

La nuova Scuola dell’Infanzia, rispettosa dei suoi diritti inalienabili si pone, dunque, come luogo del fare e dell’agire, che promuove una migliore qualità di vita, in un ambiente accogliente, in cui il bambino è stimolato a pensare, progettare, produrre.

Dagli Orientamenti del 1969 in poi, abbiamo assistito ad un’evoluzione della ex Scuola Materna, che ha assunto sempre più la configurazione di una vera e propria agenzia educativa, migliorando man mano la qualità della sua offerta formativa, a partire dagli Orientamenti del 1991, fino ad approdare alle Nuove Indicazioni del 2012 che, di fatto, costituiscono un punto di riferimento irrinunciabile, nell’ambito del nuovo sistema educativo di istruzione e formazione.

Il testo delle nuove Indicazioni rispecchia una teoria pedagogica che si ispira ai seguenti principi:

  • UNA CONCEZIONE UNITARIA DELL’UOMO: inteso nella sua totalità antropologica (interazione armonica delle funzioni cognitive, emotivo-affettive, corporee);
  • UNA GESTIONE DELL’ATTIVITÀ EDUCATIVA INTENZIONALMENTE E SCIENTIFICAMENTE CONCEPITA: Nella nuova scuola c’è la necessità di superare il vecchio modo di fare scuola, basato sulle capacità intuitive dell’insegnante e sulla occasionalità degli interventi, e di progettare l’azione didattica, con piena consapevolezza, sapendo dinamicamente correlare obiettivi, contenuti, mezzi e criteri di verifica;
  • UNA VALORIZZAZIONE EDUCATIVA DEL MOVIMENTO, inteso nella sua declinazione in Traguardi per lo Sviluppo della Competenza e Obiettivi di Apprendimento: Il Campo di esperienza “Il Corpo e il Movimento” va inteso nella sua duplice funzione di:
    • educazione al movimento e del movimento
    • educazione attraverso il movimento (tab.1)
Tab 1 Corpo e Movimento

Finalità Educative

Le finalità educative delle Nuove Indicazioni per il curricolo riguardano:

  • la maturazione dell’identità;
  • la conquista dell’autonomia;
  • lo sviluppo della competenza;

La maturazione dell’identità personale costituisce il risultato di un processo lungo e complesso, di progressiva acquisizione e conquista delle autonomie. Il percorso formativo va dunque orientato verso lo sviluppo di capacità del bambino di stare e fare da solo, senza la mediazione continua della madre o di altra figura allevante.
Essa si conquista con le conoscenze di sé, come unità psico-fisica, come primo passo per l’apertura al mondo degli altri che si sostanzia con:

a) la conoscenza degli altri;
b) la comprensione degli altri;
c) l’aiuto agli altri;
d) la collaborazione con gli altri.

La presa di coscienza di sé va infine proiettata nella presa di coscienza delle norme e dei valori espressi dal contesto sociale di appartenenza.

Alla maturazione dell’identità è strettamente collegata la conquista dell’autonomia, in quanto la condizione di agire in proprio sviluppa anche autoconsapevolezza, autostima e fiducia.

A sua volta la conquista dell’autonomia è strettamente connessa e conseguente allo sviluppo di diverse competenze motorie. Quest’ultime vanno dallo sviluppo delle capacità senso-percettive, delle capacità coordinative e degli schemi motori di base a quelle connesse alla produzione di forme diverse di riorganizzazione dell’esperienza, di esplorazione e ricostruzione della realtà, soprattutto tramite la capacità di rappresentare attraverso le diverse tecnologie simboliche.
Si viene a costruire, così, un circuito circolare in cui le tre finalità, intese come tre “gradi” di un unico percorso, sono collegate da un rapporto di interazione continuo e dinamico.

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