L’Action Learning è un metodo formativo che integra azione e riflessione, promuovendo l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta. Sviluppato originariamente da Reg Revans, questa metodologia si distingue per la sua capacità di aiutare gruppi a risolvere problemi reali mentre apprendono dalle loro azioni. Il processo implica la collaborazione tra pari, la riflessione critica e il continuo miglioramento delle competenze individuali e collettive.
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Rivoluzionare l’Apprendimento. Il Potere del Challenge-Based Learning: “istruzioni per l’uso”
Nel mondo dell’istruzione moderna, il Challenge-Based Learning (CBL) sta emergendo come un approccio innovativo che trasforma il modo in cui studenti e insegnanti interagiscono. Questo modello non è semplicemente una strategia didattica, ma una vera e propria filosofia che stimola la curiosità, promuove la collaborazione e prepara gli studenti ad affrontare le sfide del ventunesimo secolo.
Elementi caratterizzanti delle nuove didattiche attive
Nel secolo scorso, a partire dagli anni ‘70, abbiamo assistito ad un forte ampliamento del campo di
indagine sul tema dell’insegnamento, che hanno prodotto una serie di proposte innovative, sulle
metodologie e sullo stile di conduzione dell’attività didattico-educativa, finalizzate a guidare gli
alunni ad essere consapevoli del proprio stile di apprendimento e di guidarli, conseguentemente,
ad autoregolare e controllare l’esecuzione dei propri compiti mentali.
L’Importanza dell’Hackathon nella Didattica
Negli ultimi anni, l’hackathon è emerso come uno strumento didattico innovativo e stimolante. Originariamente nato nel campo della tecnologia, l’hackathon ha trovato applicazione anche in ambito educativo, offrendo un modello di apprendimento basato su sfide collaborative che favorisce l’acquisizione di competenze critiche.
LA PRIMA GIORNATA MONDIALE DEI BAMBINI
Una giornata per celebrare quanto di più prezioso possa esistere al mondo, quanto di più necessario affinché l’umanità continui ad esistere e migliori, cambi e si rinnovi, sopra ogni altra cosa: i Bambini.
I bambini e il loro futuro, che è anche il nostro, anime nuove che alla nascita si trovano ad essere parte di un mondo sconosciuto che ha la responsabilità della loro crescita e del loro sano sviluppo psicofisico. Genitori, educatori, insegnanti e chi come loro ha il dovere di condurre per mano questi piccoli, con la coscienza ed il cuore aperti, sempre in ascolto, per accettare la missione più importante: quella di EDUCARE.
La scuola, la figura dell’insegnante e la didattica
In ambito pedagogico la scuola è definita come l’agenzia educativa più importante dopo la famiglia.
È un’ agenzia di tipo formale in quanto presenta al suo interno una gerarchia, ha delle regole scritte e dei ruoli stabiliti non facilmente modificabili.
La scuola può essere vista come una società embrionale in cui il bambino svolge un ruolo da protagonista.
IL MEDIATORE DIDATTICO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Idee su come usarlo
Il mediatore didattico è un valido strumento nelle mani delle insegnanti. Questo articolo fornisce indicazioni generali su come possa essere realizzato e utilizzato nei contesti educativi per la prima infanzia. Nell’articolo troverai spunti per uscire dalla routine metodologica.
Il ruolo del tutor dell’apprendimento nei Disturbi specifici dell’Apprendimento
Per Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) si intende una categoria diagnostica, relativa ai Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento che appartengono ai disturbi del neurosviluppo (DSM 5, 2014), quindi a base biologica ed evolutiva.
Disturbi specifici dell’apprendimento: individuazione, informazione e intervento nel contesto scuola -famiglia.
I disturbi specifici dell’apprendimento sono dei disturbi del neuro-sviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente, e che si manifestano con l’inizio della scolarizzazione; sono definite perciò come: dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia.
L’Inclusione Scolastica: Un Imperativo Pedagogico e Sociale
Nel panorama educativo contemporaneo, l’inclusione scolastica si erge come un pilastro fondamentale, non solo come principio etico, ma come pratica pedagogica essenziale per lo sviluppo