Premessa
Prima di approfondire la tematica riguardante questo articolo, è necessario comprendere, essenzialmente, l’origine etimologica del termine “lavoro“.
In senso generale, esso indica qualsiasi situazione in cui viene applicata energia (umana, animale, meccanica) utilizzata per un fine ben determinato. Da un punto di vista cognitivo, il lavoro indica l’applicazione delle facoltà fisiche e intellettuali dell’uomo rivolta, direttamente o coscientemente, alla produzione di un bene o di una ricchezza oppure, comunque, ad ottenere un prodotto di utilità individuale o generale. Se viene considerata un’ottica più concreta, si considera l’attività applicata praticamente ad un oggetto ben determinato, tenendo in considerazione alcune forme verbali, come: iniziare; incominciare; intraprendere; abbandonare; smettere; riprendere; terminare. Sotto un’ottica incentrata sulla cooperazione, il termine può riguardare un’attività che viene svolta in una comunità o in un gruppo. In questo caso, si denominerà come lavoro di gruppo o lavoro di squadra, in quanto tutti i membri appartenenti a quel gruppo o a quella comunità si impegnano per raggiungere e per perseguire insieme degli obiettivi che vengono prefissati per l’intero gruppo di lavoro.
Il lavoro è, da sempre, una componente fondamentale dell’esperienza umana. Non è soltanto un mezzo per garantirsi la sopravvivenza economica, ma rappresenta, anche, un elemento centrale nella costruzione dell’identità personale e collettiva.
Nel corso dei secoli, il concetto di lavoro ha subito profonde trasformazioni, passando da attività, strettamente, manuali a forme sempre più complesse e immateriali, fino all’attuale era del digitale e dell’automazione.
Oggi, in un contesto segnato da crisi economiche, rivoluzioni tecnologiche e cambiamenti sociali, interrogarsi sul senso del lavoro significa esplorare non solo il suo valore economico, ma anche le sue implicazioni etiche, culturali e psicologiche. In questo articolo analizzeremo l’evoluzione del concetto di lavoro e le sfide che ci attendono nel futuro.
Benessere Lavorativo e Apparato Legislativo
Il lavoro rappresenta una componente centrale nella vita di ogni individuo: non solo come fonte di reddito, ma anche come strumento di realizzazione personale, identità sociale e crescita professionale. Tuttavia, il valore del lavoro non può essere considerato completo se si prescinde dalla qualità dell’esperienza lavorativa vissuta. Proprio per questo, negli ultimi anni è emersa con crescente forza l’importanza del benessere lavorativo, inteso come l’insieme delle condizioni psicologiche, fisiche e organizzative che permettono alla persona di svolgere le proprie mansioni in un contesto positivo, equilibrato e motivante. In un mondo del lavoro in continua trasformazione, promuovere il benessere dei lavoratori non è solo una questione etica, ma anche un fattore strategico per la produttività e la sostenibilità delle organizzazioni.
Infatti, l’engagement dei lavoratori, vale a dire il loro coinvolgimento emotivo e psicologico, è un parametro fondamentale per valutare il benessere mentale e organizzativo. Infatti, il coinvolgimento dei dipendenti rappresenta una misura significativa del loro grado di motivazione, partecipazione e dedizione al lavoro. I collaboratori realmente coinvolti non si limitano a portare a termine i propri compiti, ma si identificano con la missione dell’azienda, sentendosi parte integrante dell’organizzazione e pronti a impegnarsi al massimo per il raggiungimento degli obiettivi comuni e la crescita del business.
Per quanto riguarda l’ambito legislativo, nel corso degli anni, sono state emanate delle leggi e dei decreti a tutela del lavoratore, tra cui:
- Decreto Legislativo 81/2008, ovvero il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro
- Accordo Stato-Regioni del 2011
- Linee Guida del Ministero della Salute sul Benessere Organizzativo
- Decreto Legislativo 106/2009
Fattori dello Stress Correlato al Lavoro
Tra le cause dello stress in ambito lavorativo e, di conseguenza, del disequilibrio generale in ambito lavorativo, emotivo e sociale, ritroviamo:
- comunicazione inefficace
- mancanza di empatia
- eccessivo carico di lavoro
- inadeguata distribuzione dell’orario lavorativo
- autonomia decisionale della persona
- tipo di cultura organizzativa alla base dell’azienda stessa
- mobbing
Situazioni-problema
In ambito lavorativo possono verificarsi dei fenomeni e delle situazioni-problema da tenere sotto controllo, in quanto possono creare varie tipologie di fastidi e di complicanze a livello emotivo e psicologico. Basti pensare alla sindrome di burnout. Viene considerata come la risposta psico-fisica ad uno stress che si protrae per un lungo periodo di tempo. Questo caso, la persona non riesce più a gestire questa situazione molto stressante. Questa sindrome può causare:
- progressiva perdita della motivazione
- situazioni ansiogene
- crollo del livello di autostima
- disturbi del sonno
- apatia
- disturbi alimentari
Ricerche
Una ricerca condotta da Santo Di Nuovo e Samanta Zanchi, , su un campione composto da 136 lavoratori (70 donne e 66 uomini di età compresa i 19 e i 67 anni, e occupati in aziende sia del settore pubblico che privato), si è incentrata sull’analisi della soddisfazione e del benessere tenendo conto della tipologia di mansione lavorativa, mettendoli in relazione con la percezione che i dipendenti hanno nei confronti degli aspetti organizzativi dell’ambiente in cui operano. L’obiettivo specifico della ricerca è approfondire variabili come il benessere personale percepito all’interno dell’azienda, il livello di “salute organizzativa” attribuito alla stessa dai lavoratori, le emozioni positive associate allo svolgimento delle proprie attività e il grado di soddisfazione legato all’impiego delle proprie competenze. L’indagine combina un’analisi quantitativa con un approccio qualitativo, basato sull’interpretazione delle risposte aperte fornite dai partecipanti.
Alla fine della ricerca, si è evidenziato che l’appartenenza di genere non influiva, in modo significativo, sulla percezione di benessere personale e sulla percezione del “clima aziendale”.
È emerso, inoltre, che i lavoratori di aziende private, rispetto a coloro che lavoravano nelle aziende pubbliche, mostrano dei livelli di salute più alti.
In conclusione, si è notato che il coinvolgimento del dipendente nella missione aziendale dipende dalla percezione dell’atmosfera emotiva all’interno dell’organizzazione e dal livello di identificazione che questa atmosfera rende possibile. Tali elementi risultano generalmente più favorevoli nelle imprese private, soprattutto quelle di piccole dimensioni, rispetto alla natura spesso impersonale e burocratica degli enti pubblici.
Soluzioni
Come affrontare efficacemente questa sfida? Una risposta chiave risiede nella personalizzazione delle misure di supporto al benessere, che si configura oggi come una leva strategica fondamentale. Secondo il rapporto Censis, quasi l’83% dei lavoratori esprime il desiderio di accedere a soluzioni di welfare aziendale modellate sulle proprie specifiche esigenze. “Superare modelli standardizzati è imprescindibile: ogni lavoratore ha bisogni unici che richiedono ascolto e attenzione”, sottolinea Amicucci. Adottare un approccio flessibile e su misura non solo accresce il coinvolgimento e la motivazione, ma rappresenta anche un antidoto concreto contro fenomeni come il turnover, l’assenteismo e il calo della produttività.
Per rispondere ai cambiamenti in atto, è fondamentale continuare a monitorare le condizioni di lavoro e gli indicatori di salute mentale. L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro invita a mantenere alta l’attenzione su questi aspetti per riconoscere tempestivamente i mutamenti e guidare le strategie future. Federico Amicucci conclude:
Affrontare il benessere mentale non significa risolvere problemi già emersi, ma creare un contesto lavorativo in cui le persone, nel tempo, possano prosperare.
Una sfida complessa, ma imprescindibile per il futuro delle organizzazioni.
Bibliografia
Di Nuovo, S., & Zanchi, S. (2008). Benessere lavorativo: Una ricerca sulla soddisfazione e le emozioni positive nella mansione. Giornale di psicologia, 2(1-2), 7-18.
Sitografia
- https://www.treccani.it
- https://www.normattiva.it
- https://sanita.regione.abruzzo.it
- https://pnes.salute.gov.it
- https://www.parlamento.it
- https://www.repubblica.it
- https://mindwork.it
- https://www.mim.gov.it