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Commozione cerebrale: cosa c’è da sapere

Commozione cerebrale: cosa c’è da sapere

La commozione cerebrale è una lesione comune del cervello che può verificarsi a seguito di un trauma cranico lieve o contusione cerebrale. Coinvolge il parenchima cerebrale, che è il tessuto nervoso responsabile della formazione e della trasmissione degli impulsi elettrici nel cervello. La commozione cerebrale si manifesta quando il cervello subisce una rapida accelerazione o decelerazione, che porta a una disfunzione temporanea e generalmente reversibile.

La commozione cerebrale può essere causata da diverse situazioni, tra cui cadute, colpi alla testa durante la pratica di sport e lesioni sul posto di lavoro. Anche senza un impatto diretto alla testa, come nel caso di una violenta decelerazione in un incidente d’auto, è possibile verificarsi una commozione cerebrale. Dopo il trauma, si può osservare un aumento dell’attività neuronale e una riduzione del flusso sanguigno al cervello, che può portare a una “crisi energetica” a livello del metabolismo neuronale e alla comparsa dei sintomi associati alla commozione cerebrale.

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I sintomi

La gravità dei sintomi neurologici può variare a seconda della gravità del trauma, spaziando da lievi sintomi reversibili a una compromissione grave della vigilanza e delle funzioni cerebrali.

I sintomi più comuni associati alla commozione cerebrale includono:

  • Cefalea (mal di testa): È il sintomo più comune riportato dai pazienti con commozione cerebrale.
  • Amnesia anterograda: Può verificarsi una difficoltà nella capacità di fissare nuovi ricordi dopo il trauma.
  • Vertigini: Sensazione di instabilità o di movimento del proprio ambiente circostante.
  • Disturbi del sonno: Possono manifestarsi difficoltà nell’addormentarsi, insonnia o sonnolenza eccessiva durante il giorno.
  • Problemi cognitivi: I pazienti possono sperimentare un senso di “annebbiamento” mentale, difficoltà cognitive che influiscono sulla memoria, concentrazione e capacità di pensiero.
  • Ansia e depressione: Sono comuni le manifestazioni di ansia, irritabilità e depressione dopo una commozione cerebrale.

Come agire dinanzi ad una commozione cerebrale

In presenza di un sospetto caso di commozione cerebrale, è consigliabile seguire le seguenti indicazioni:

  • Fare sedere la persona anche a terra: Per garantire una maggiore stabilità e prevenire ulteriori lesioni, è preferibile far sedere la persona anziché lasciarla in piedi o distesa.
  • Applicare un impacco freddo sulla zona lesionata: L’applicazione di un impacco freddo, come una borsa di ghiaccio avvolta in un panno, sulla zona colpita può contribuire a ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore. È importante proteggere la pelle dal contatto diretto con il ghiaccio per evitare lesioni.
  • Chiamare un’ambulanza in caso di sintomi gravi: Se la persona presenta sintomi come confusione mentale, stordimento, vomito o perdita di coscienza, anche se momentanea, è consigliabile chiamare immediatamente un’ambulanza per una valutazione medica approfondita. Questi sintomi potrebbero indicare una condizione più grave che richiede cure urgenti.

È importante notare che, considerando la possibilità di una lesione al rachide cervicale, è preferibile non muovere la persona e attendere l’arrivo del personale di soccorso. Saranno gli operatori sanitari a valutare la necessità di immobilizzare il rachide cervicale, se del caso, per prevenire ulteriori danni alla colonna vertebrale.

Trauma cranico e neuroimmagini

Nei casi di trauma cranico severo, l’utilizzo di indagini neurofisiologiche può risultare fondamentale per la diagnosi e il trattamento delle complicanze legate alla commozione cerebrale. Alcune delle indagini utilizzate includono:

  • Elettroencefalogramma (EEG): L’EEG registra l’attività elettrica del cervello attraverso l’applicazione di elettrodi sul cuoio capelluto. Questa indagine può fornire informazioni sulle anomalie dell’attività cerebrale e sui pattern di onde cerebrali, aiutando a identificare eventuali disfunzioni.
  • Studio dei potenziali evocati somatosensoriali ed acustici: Queste indagini coinvolgono la registrazione delle risposte elettriche generate dal cervello in risposta a stimoli sensoriali specifici, come stimoli tattili o acustici. Possono essere utili per valutare la funzionalità delle vie sensoriali e identificare eventuali alterazioni.
  • Studio dei potenziali evento correlati (ERP – p300): Gli ERP sono misurazioni dell’attività elettrica del cervello che si verificano in risposta a stimoli specifici, come un suono o una luce. Lo studio dei potenziali evento correlati può fornire informazioni sulle funzioni cognitive, come l’attenzione, la memoria e l’elaborazione delle informazioni.

Inoltre, la valutazione neuropsicologica può essere necessaria nei casi in cui si manifesti una sintomatologia cognitiva persistente dopo una commozione cerebrale. Questa valutazione si concentra sulla valutazione delle funzioni cognitive, emotive e comportamentali per identificare eventuali deficit e pianificare un adeguato programma di riabilitazione.

È importante sottolineare che la maggior parte delle persone si riprende completamente da una commozione cerebrale entro pochi giorni o settimane, seguendo un adeguato periodo di riposo fisico e mentale. Tuttavia, nei casi più gravi o nei casi in cui persistono sintomi cognitivi persistenti, potrebbe essere necessario un trattamento e un supporto più specializzato. La gestione complessa della commozione cerebrale richiede una valutazione individuale e un piano di cura personalizzato.