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La cefalea stagionale

La cefalea stagionale

La cefalea con aura crea maggiori disturbi rispetto ad un’emicrania comune e si presenta con l’arrivo dell’autunno, colpendo 2,5 milioni di uomini e donne solo nel nostro Paese.

Perché in autunno?

Chi generalmente soffre di emicrania e quindi di ipereccitabilità neuronale della corteccia cerebrale, ormai sa che sarà influenzato dall’instabilità del clima, dall’inclinazione del sole e quindi dalla diminuzione delle ore di luce, oltre che dal cambio della pressione barometrica.

Ai fenomeni naturali dobbiamo aggiungere anche il rientro dalle ferie e la ripresa a pieno ritmo di tutte quelle che sono le attività lavorative e scolastiche. Settembre ed ottobre sono solitamente i mesi in cui si fa anche una programmazione degli obiettivi annuali, perciò può essere molto stressante sopratutto per chi soffre di cefalea.

La cefalea con aura

E’ una vera e propria malattia neurologica di cui soffrono maggiormente le donne rispetto agli uomini. Si differenzia dall’emicrania perché la fase dolorosa è preceduta da un arco temporale che può durare fino ad un’ora, in cui si presentano una serie di disturbi importanti:

  • Problemi alla vista – deformazione dell’ambiente circostante, comparsa di lampi o scintille nel campo visivo o oscuramento dello stesso.
  • Problemi di movimentoaddormentamento di una gamba e/o di un braccio e difficoltà di deambulazione.
  • Problemi d’espressione – afasia, difficoltà del linguaggio e comprensione di parole orali o scritte (se per esempio la cefalea si manifesta nella parte sinistra del cervello).

Concluso questo periodo che viene definito “aura”, si manifesta la vera e propria emicrania, che a volte si accompagna a nausea, vomito e fotofobia.

Non un semplice mal di testa

Il Dott. Giorgio Dalla Volta, Coordinatore Sezione Regione Lombardia della Società Italiana Studio Cefalee – S.I.S.C. e Direttore del Centro Cefalee dell’Istituto Clinico Città di Brescia-Gruppo San Donato, sottolinea che si tratta di una vera e propria patologia che diventa una forma di disabilità per chi ne soffre.

Infatti la cefalea con aura influenza la quotidianità dei pazienti e la capacità di fra fronte agli impegni personali e lavorativi di tutti i giorni.

[… ] alcune terapie farmacologiche possono non essere efficaci o scarsamente tollerate da alcuni pazienti. Da qui la necessità nella pratica clinica di approcci alternativi per il trattamento di questa patologia come, per esempio, il ricorso ai nutraceutici. Sono degli integratori alimentari in grado di fornire benefici per la salute e il loro uso sta diventando sempre più diffuso.

Afferma il dott. Dalla Volta, altri specialisti invece suggeriscono di provare con l’agopuntura.

Prevenire è meglio che curare

La diagnosi di cefalea con aura può essere fatta solo dopo la comparsa di almeno due attacchi di questo tipo, con i relativi sintomi. Ovviamente una terapia preventiva – che va ad analizzare anche la dieta del paziente, lo stile di vita, i ritmi sonno/veglia e gli eventuali eventi stressanti – è meglio di una sintomatica che ha la finalità di stroncare il dolore ma non influisce sui disturbi legati all’aura.

I nutraceutici indicati dal professor Dalla Volta sono composti da sostanze naturali: l’estratto del minerale Magnesio, in combinazione gli estratti due piante quali il Partenio e la Griffonia. La combinazione denominata Aurastop sembra essere infatti è l’unico prodotto in commercio che non presenta effetti collaterali o controindicazioni. Può essere acquistata sia in compresse che in bustine e può essere somministrata sia a pazienti in età avanzata che a bambini. Infine non va in conflitto con altri farmaci, nel caso di altre patologie.