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Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni: Cos’è il Mobbing o le Molestie sul lavoro?

Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni: Cos’è il Mobbing o le Molestie sul lavoro?

Sono sempre più frequenti le situazioni di mobbing o di molestie sul lavoro, situazione in cui non sempre la persona colpita sa come comportarsi e quali sono i propri diritti.

È Harald Ege, psicologo del lavoro e collaboratore di Heinz Leymann a introdurre il termine in Italia, definendo il mobbing una forma di “terrore psicologico sul luogo di lavoro”, uno stato di conflittualità sistematica e persistente contro un lavoratore per emarginarlo o escluderlo dal contesto lavorativo.

Attraverso questo articolo imparerai:

  • Cos’è il mobbing o le molestie sul lavoro
  • Quali requisiti sono necessari perché possa essere considerato molestia sul lavoro?
  • Come denunciare mobbing o molestie sul posto di lavoro.
  • Cosa si intende per mobbing in psicologia?

Cos’è il mobbing o le molestie sul lavoro?

Mobbing è il nome con cui vengono conosciute le molestie sul posto di lavoro. Vengono spesso utilizzati anche termini come mobbing sul posto di lavoro e bullismo sul posto di lavoro. Ci si riferisce ad un insieme di atti violenti (psicologici o addirittura fisici), compiuti da parte di superiori e/o colleghi nei confronti di un lavoratore. Questi atti sono prolungati nel tempo e lesivi della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso lavoratore.

Le molestie sul posto di lavoro possono assumere molte forme:

  • minacce;
  • violenza psicologica;
  • attacchi verbali;
  • messa all’angolo;
  • eliminazione delle mansioni, ecc.

Queste azioni possono provocare problemi psicologici nel lavoratore molestato, al punto da ritenersi colpevole di quanto accaduto.
Si tratta di fatti che possono costituire reato (Il mobbing comporta, per il datore di lavoro, numerosi profili di responsabilità giuridica, non solo quando egli è l’autore materiale delle vessazioni, ma anche nel caso in cui tolleri fenomeni di “mobbizzazione” da parte di altri dipendenti.

Un primo strumento di difesa è rappresentato dalla tutela antidiscriminatoria (art. 4 della L. 604/1966, artt. 15 e 16 della L. 300/1970, c.d. Statuto dei Lavoratori, art. 3 della L. 108/1990, nonché le Leggi n. 903/1977 e n. 125/1991 sulla protezione del lavoro femminile), che ha incrementato la nascita di un’accezione “oggettiva” di discriminazione, avente riguardo non ai moventi soggettivi dell’agente ma alla lesione del bene tutelato.)

Le molestie o mobbing sul lavoro possono essere attuate:

  • Da altri lavoratori, colleghi o subordinati, con l’intenzione che il lavoratore lasci il lavoro e prenda il suo posto;
  • Dal datore di lavoro o dal padrone, in modo che il lavoratore abbandoni volontariamente il suo lavoro e non debba essere licenziato.

Cosa dice la Normativa Italiana sul Mobbing

La legge italiana ostacola il mobbing sul lavoro tramite diverse norme, sebbene non esista ad una misura ad hoc che riguardi in modo specifico questa pratica.

Più nel dettaglio, esistono alcune leggi fondamentali che rendono il mobbing un comportamento illegale e che mirano a tutelare le sue vittime, tra cui:

  • L’articolo 41 della Costituzione, che stabilisce come l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana;
  • L’articolo 2087 del Codice Civile, che impone al datore di lavoro l’obbligo di tutelare l’integrità fisica e morale dei lavoratori;
  • L’articolo 2049 del Codice Civile, che chiama il datore di lavoro a rispondere dei danni causati da illeciti commessi dai propri dipendente durante lo svolgimento del lavoro.

Come denunciare le molestie sul lavoro?

Quando un lavoratore è vittima di questo tipo di molestie, la prima cosa da fare è informare l’azienda o addirittura presentare una denuncia all’Ispettorato del lavoro e, in secondo luogo, rivolgersi al tribunale. Questi tipi di processi dovrebbero essere sempre svolti per iscritto ed è importante raccogliere prove del comportamento umiliante come e-mail, chiamate dal lavoro al di fuori dell’orario di lavoro e orari che dimostrino il mancato rispetto dei periodi di riposo.

Il dipendente che subisce il mobbing può rivolgersi ai sindacati o associazioni di categorie per un supporto morale e alle forze dell’ordine per avviare delle indagini sul luogo di lavoro. Inoltre chi subisce il mobbing può avviare pratiche legali come una lettera di diffida o una denuncia per mobbing.
Anche nel caso in cui il lavoratore abbia mai avuto bisogno di rivolgersi al medico per curare la sua ansia, stress… dovrà fornire al Giudice i referti clinici affinché possano essere collegati alle molestie subite.

Comunicare la situazione all’azienda

Devi comunicare per iscritto la situazione di molestie sul lavoro che stai subendo affinché venga registrata. Non dimenticare di allegarne una copia affinché possa essere firmata dall’azienda.

Con l’ordinanza n. 31514 del 25.10.2022, la Cassazione afferma che il dipendente ha diritto all’indennizzo INAIL per l’ansia e la depressione provocati dal mobbing in azienda, a condizione che riesca a provare il nesso di causalità tra l’attività lavorativa e l’insorgenza della patologia.

L’Inail indennizza anche la malattia causata dalla condotta vessatoria del datore di lavoro. La tutela assicurativa Inail si applica anche al mobbing, ovvero ad ogni forma di tecnopatia di natura fisica o psichica, che sia conseguenza dell’attività lavorativa svolta. E’ quanto chiarito dalla Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, nell’ordinanza 14 maggio 2020, n. 8948

Come fare per difendersi dal mobbing

Il soggetto che ritiene di essere rimasto vittima di mobbing può, in prima battuta – autonomamente e personalmente, ma meglio, tramite un legale di fiducia – inviare una lettera di diffida – conservandone copia – al proprio datore di lavoro denunciando il mobbing, contestando che il suo comportamento gli cagiona disagio e sofferenza psico-fisica, riservandosi di chiedere al Giudice competente i danni conseguenti. 

Qualora la condotta del datore o dei colleghi riveste un rilievo penale: ad esempio nel caso di minacce, molestie, maltrattamenti anche verbali, ecc., oppure se ha cagionato una vera e propria malattia, fisica o psichica.

Raccogli prove
Prima di decidere di denunciare le molestie sul posto di lavoro, è importante raccogliere prove per dimostrare la situazione.

Denuncia per mobbing

La vittima, in questa ipotesi può sporgere denuncia per mobbing alle autorità competenti (Polizia, Carabinieri). In tal caso, se le indagini confermeranno quanto esposto alle Forze dell’Ordine, verrà avviato un processo penale.

Le situazioni di molestie sul lavoro sono frequenti e denunciarle è una procedura che può risultare complessa, soprattutto quando si tratta di scegliere le azioni opportune e di dimostrare l’esistenza di comportamenti che costituiscono mobbing sul lavoro.
Per questo motivo è consigliabile avvalersi della consulenza di un avvocato specializzato in diritto del lavoro , che abbia esperienza in sinistri per molestie sul lavoro ed sia esperto in materia.

Leggi anche:

Una lettura su cause ed effetti del mobbing