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Le capacità senso-percettive come base dello sviluppo motorio

Le capacità senso-percettive come base dello sviluppo motorio

Le capacità senso-percettive rappresentano il substrato essenziale di qualsiasi attività, non solo motoria, ma anche intellettiva, che ci permettono di entrare in relazione con ciò che ci circonda.

Esse rappresentano l’insieme del rapporto sensoriale e neurologico che il soggetto instaura con il proprio corpo e con il mondo esterno (sensazione) e la relativa presa di coscienza psichica (percezione)

Queste capacità sono legate alla maturità e all’integrità del sistema nervoso, il quale, attraverso le sue afferenze sensitive dei propriocettori (cellule nervose che raccolgono gli stimoli provenienti  dai muscoli, tendini e articolazioni) e degli esterocettori (cellule nervose che raccolgono gli stimoli provenienti dalla superficie del corpo e  dal mondo esterno), le seleziona, le assembla tra di loro, le smista a centri superiori, i quali, a loro volta le decodificano ed elaborano la risposta motoria  necessaria.

Attraverso i recettori (organi di senso), riferite all’attività motoria, si attivano, in successione: i due importanti meccanismi della sensazione e della percezione :

  • la sensazione, che rappresenta lo stato intellettuale più elementare, interessa il momento fisiologico di attivazione dei recettori,
  • la percezione, che riguarda il momento psichico della presa di coscienza (interpretazione, lettura, ed elaborazione della sensazione provata) e costituisce un modo di apprendimento (assimilazione) della motricità, sempre chiaramente cosciente.

LE CAPACITÀ SENSO-PERCETTIVE COLLEGATE CON IL MOVIMENTO

Sulla base degli elementi costitutivi delle capacità senso-percettive, sopra analizzati, l’apprendimento motorio poggia, di conseguenza, sul sistema nervoso, che si matura e si evolve, grazie alle continue  e sempre varie stimolazioni e sollecitazioni.

 In particolare, il movimento costituisce la fonte primaria, per la acquisizione di nuove e svariate sensazioni, il cui arricchimento percettivo influenza beneficamente le funzioni cerebrali e permette una migliore strutturazione dello schema motorio e delle immagini motrici.

Da ciò ne deriva una positiva incidenza sulla precisione dei gesti e, più in generale, sulla capacità di padroneggiare, dal punto di vista motorio, l’ambiente circostante.

L’azione del lanciare o del ricevere una palla in corsa non ha solo il compito di migliorare gli schemi motori di base, ma anche quello di determinare accoppiamenti e combinazioni in situazioni sempre nuove e modificate.

L’età che va dai tre ai sette anni è il periodo più fertile per lo sviluppo delle capacità sensopercettive, perciò si può dire che esse costituiscono uno dei primi capitoli dell’educazione motoria, nonché i presupposti strutturali e funzionali per lo sviluppo delle capacità coordinative.

Le capacità senso-percettive possono essere suddivise in:

  1. Discriminazioni visive
  2. Discriminazioni uditive
  3. Discriminazioni tattili
  4. Discriminazioni cinestesiche
  5. Discriminazioni olfattive

Vista l’importanza che esse assumono nella fascia di età sopra indicata, è consigliabile proporre ai bambini della Scuola dell’Infanzia una pluralità  di stimolazioni motorie specifiche, orientate in questa direzione e, precisamente, quelle attività finalizzate a : interpretare, riconoscere, differenziare e ricordare il ricco cambiamento degli stimoli esterni.

Leggi anche: L’apprendimento motorio: capacità e abilità motorie

LA VARIAZIONE DEGLI STIMOLI

Nell’attività didattico-educativa è utile, perciò, variare spesso le situazioni-stimolo, arricchendole di contenuti sempre nuovi, utilizzando, in alcuni casi, i suggerimenti di varianti esecutive, inventate e proposte dai bambini stessi.

I risultati delle ricerche scientifiche ci insegnano, infatti, che i neuroni (cellule nervose) propriocettori ed esterocettori si adattano agli stimoli sensitivi e, quindi, non evolvono se questi si ripetono con una certa uniformità e con tempi sempre uguali.

È stato dimostrato, anche, che la ripetizione standardizzata e monovalente degli esercizi, mentre all’inizio, può favorire una certa precisione esecutiva ed un miglioramento sensitivo, col tempo, determinano una serie di risposte motorie troppo spesso stereotipate, che producono noia, passività e scadimento della motivazione; pertanto i bambini stessi, una volta raggiunta una evidente saturazione psicologica, chiedono di cambiare gioco.

Per questo motivo è consigliabile utilizzare situazioni-stimolo diverse, per forma colore, dimensione, proprietà acustiche, consistenza degli oggetti (pesante/leggero) e situazioni motorie contrastanti (lento/veloce, piano/forte, ecc.), lasciando al bambino la possibilità di scoprire ed esplorare e realizzare, inventare, in forma creativa, le personali dotazioni native e immaginative, e di arricchire, in questo modo, il personale  corredo motorio.  

È fondamentale che i bambini, nella loro attività ludico-motoria, prendano consapevolezza delle sensazioni e delle differenze di tutte le informazioni e propriocettive ed esterocettive, che consente loro di ampliare il loro campo d’azione.