Si sente dire spesso che quando ci si dedica allo sport si avverte una piacevole sensazione di benessere fisico e mentale. Come mai avviene questo? È solo una sensazione oppure c’è qualche spiegazione scientifica?
Secondo un gruppo di scienziati americani del Beckman Institute for Advanced Science and Technology in Illinois, praticare attività fisica in modo intenso ha impatto sul cervello, favorendo lo sviluppo dei neuroni.
Quale meccanismo si innesca tra muscoli e cervello?
Durante l’esercizio fisico, i muscoli si contraggono e automaticamente lanciano segnali chimici nel flusso sanguigno, che potrebbero arrivare al cervello. Gli scienziati si sono concentrati su come l’esercizio fisico possa o meno fare bene a una parte specifica del cervello chiamata ippocampo.
Ki Yun Lee, autore principale dello studio mette in evidenza l’importanza dell’ ippocampo dicendo che è un’area fondamentale per l’apprendimento e la memoria, e per la salute cognitiva.
Cosa ha evidenziato lo studio?
L’esercizio fisico supporta la salute del cervello in parte migliorando la funzione dell’ippocampo. L’ipotesi principale è che i muscoli rilasciano fattori quando si contraggono che entrano in circolazione e raggiungono il cervello dove migliorano la plasticità, ad esempio aumentano la neurogenesi e la sinaptogenesi. Tuttavia, non è noto come i segnali muscolari vengano trasdotti dalle cellule dell’ippocampo per modulare l’attività della rete e lo sviluppo sinaptico. Hanno scoperto che la rete neuronale dell’ippocampo matura più rapidamente se esposta a l’immunofluorescenza e l’imaging del calcio per tracciare la crescita cellulare e gli array multi-elettrodo per registrare l’attività elettrica neuronale. Hanno riscontrato anche un aumento nella proliferazione di astrociti e neuroni.
Inoltre, gli esperimenti hanno stabilito che i fattori rilasciati dagli astrociti inibiscono l’ipereccitabilità neuronale indotta dai mezzi muscolari e facilitano lo sviluppo della rete. I risultati forniscono nuove informazioni su come l’esercizio fisico può supportare la funzione dell’ippocampo regolando la proliferazione degli astrociti e il successivo addomesticamento dell’attività neuronale in una rete.
Il motivo per cui questo meccanismo avviene non è ancora stato compreso; infatti, gli scienziati stanno cercando di capire qual è il processo attraverso il quale ciò avviene. Si pensa che un ruolo fondamentale sia degli astrociti: Lee, infatti, ritiene che gli astrociti svolgano un compito importante nel mediare gli effetti dell’esercizio sui neuroni, facendo da regolatori nell’attività neuronale e prevenendo l’ipereccitabilità dei neuroni. Inoltre, gli astrociti contribuiscono all’equilibrio necessario per una funzione cerebrale ottimale.
Lo studioso spiega anche che gli astrociti sono i primi soccorritori nel cervello prima che i composti dei muscoli raggiungano i neuroni, questo per evidenziare che potrebbero avere anche il compito di aiutare i neuroni a rispondere a questi segnali.
Possiamo dire di essere di fronte ad una svolta?
La ricerca è ancora in una fase preliminare e sono necessari altri studi per verificare e approfondire questi risultati però, se confermati, questi dati potrebbero dare un importante svolta allo studio della salute del cervello. Lee si mostra entusiasta dei risultati della ricerca perché può contribuire allo sviluppo di regimi di esercizio che siano più efficaci soprattutto nei disturbi cognitivi come il morbo di Alzheimer.
Bisogna continuare su questa strada, per capire come l’esercizio potrebbe aiutare in futuro a migliorare la salute del cervello, questo può avvenire solo se si fa luce sul percorso chimico che si ha tra la contrazione muscolare, la crescita e la regolazione dei neuroni dell’ippocampo.