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I processi mentali nello sport

I processi mentali nello sport

La Psicologia dello Sport si è occupata, tradizionalmente, dei problemi centrati sul livello di prestazione, in occasione delle competizioni sportive, allo scopo di esaltare le capacità dell’atleta e di risolvere dinamiche personali che influiscono, in senso positivo o negativo, sul risultato (ansia da prestazione).

Attualmente, la Psicologia applicata allo Sport è impegnata ad approfondire i vari aspetti polivalenti riferiti al fenomeno sportivo, che giocano un ruolo fondamentale nelle fasi di apprendimento, di allenamento o di gara di ogni atleta.

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Cosa si intende con “processi mentali” nello sport

Il termine “processi mentali”, riferito all’area motorio-sportiva, indica una serie di meccanismi che il cervello umano mobilita per:

  • recuperare le informazioni dall’ambiente (interno od esterno), attraverso il sistema sensoriale, analizzandole e confrontandole con quelle precedentemente memorizzate e fissate in un vero e proprio magazzino di deposito,
  • decidere e scegliere il tipo di risposta, da emettere o non da emettere, in funzione degli scopi e dei fini prestabiliti ed attesi,
  • programmare il tipo di risposta da mettere in atto e i relativi comandi di esecuzione,
  • controllare e valutare, in base agli obiettivi prefissati, il risultato finale dell’azione

Il sistema di controllo (localizzabile nelle aree prefrontali), in una situazione di normalità e di adeguata maturazione psico-fisica, è in grado di mettere in atto la modalità operativa più adatta, più economica e meno dispendiosa, in relazione alla difficoltà del compito, allo stato attuale, ai piani prestabiliti e al “costo dell’azione”, inteso come dispendio energetico (fatica), tempo di esecuzione, numero di errori commessi, ecc.

Parametri di riferimento tra discipline centrate sulle “open skill” e discipline centrate sulle “closed skill”

Poiché l’atleta interagisce con l’ambiente nell’esecuzione della sua prestazione, per analizzare meglio i processi mentali attivati nell’azione motoria è utile suddividere le Discipline Sportive in base al fatto che l’informazione da elaborare sia più o meno di provenienza esterna (attivazione esterocettiva) o di provenienza interna (attivazione propriocettiva).

Vengono definite “Open Skill” quelle discipline sportive, nelle quali l’ambiente esterno è in continuo cambiamento e, quindi, poco prevedibile. Tutti gli sport di opposizione, individuali e di squadra ne sono un esempio.

Il giocatore di calcio, lo schermidore, il lottatore, il pugile e così via devono tener conto di ciò che fa l’avversario, per mettere in atto un’azione efficace, in cui svolge un ruolo determinante la tecnica esecutiva, ma anche la capacità di utilizzarla nei modi e nei tempi giusti.

Fra le discipline “Open” possono essere incluse anche quelle che, pur non prevedendo la presenza dell’avversario, presentano una fonte di incertezza di notevole entità, dovuta alle modificazioni repentine dell’ambiente fisico, come avviene nelle gare di vela, di canoa, di sci, in cui la presenza di turbolenze e la condizione del campo di gara sono fattori determinanti, che possono ostacolare o favorire la qualità della prestazione.

Le Discipline definite “Closed Skill” sono, invece, quelle in cui l’ambiente esterno è grosso modo costante e, quindi, prevedibile. Un esempio di queste discipline aperte è rappresentato da alcuni sport, come il tiro a segno, i tuffi, la ginnastica artistica e ritmica e, in generale, tutti gli sport, che non prevedono la presenza dell’avversario.

Naturalmente la suddivisione tra discipline centrate sulle “Open Skill” e discipline centrate sulle “Closed skill” non è netta; esistono, infatti, anche livelli intermedi, come la canoa fluviale, il tiro a volo-fossa, l’equitazione e così via.

Il sistema sensoriale e i processi mentali nella realizzazione del movimento

L’uomo recepisce informazioni sull’ambiente circostante (ambiente esterno) attraverso i cinque sensi o riceve informazioni all’interno del suo corpo (stato di tensione della muscolatura, battito cardiaco, sensazioni di disagio o di dolore, che mobilitano organi e apparati (ambiente interno)

In base alle caratteristiche e tendenze personali ogni individuo può prestare più facilmente attenzione alle informazioni esterocettive (ambiente esterno) o enterocettive (ambiente interno), oppure privilegiare quelle provenienti dal canale uditivo invece che visivo e così via.

Durante il processo di apprendimento, normalmente, si verifica, in percentuale, un diverso contributo fornito dai vari sensi.

C’è da rilevare, a tale proposito che, nella pratica sportiva, soprattutto nelle fasi iniziali dell’apprendimento, prevale l’utilizzo delle informazioni esterocettive, in particolare, della vista (l’83% circa), mentre pian piano, con lo sviluppo della capacità e delle abilità motorie coordinative, grazie al controllo automatizzato dei movimenti, si verifica un graduale passaggio alle informazione di tipo propriocettivo, che risulta più rapido e accurato di quello precedentemente indicato (ad es. una risposta di correzione dei feedback propriocettivi, richiede 120 millesimi di secondo, mentre quella di tipo visivo ne richiede circa 260).

La differenziazione sul piano evolutivo dei due sistemi di informazione, che distingue il principiante dall’atleta esperto, può essere evidenziata dalla tabella sotto riportata.

Differenze nei processi mentali del principiante e dell’atleta esperto

Principiante Atleta esperto
1. Assume un’importanza primaria l’utilizzo delle informazioni verbali (feedback estrinseci) 1. Vengono utilizzate, prevalentemente, informazioni di origine propriocettiva e di tipo non verbale (feedback intrinseci)
2. Il tempo totale dell’esplorazione visiva è elevato 2. Il tempo totale dell’esplorazione visiva è ridotto
3. L’attenzione cosciente è rivolta al controllo della forma complessiva del movimento 3. L’azione diviene in gran parte automatizzata, con costi energetici molto bassi, senza pensare al controllo cosciente del movimento
4. L’attenzione è diretta totalmente all’esecuzione del compito motorio, senza prendersi cura dell’ambiente circostante 4. L’attenzione può essere diretta anche ciò che accade nell’ambiente
5. È ridotta la capacità di controllare l’ampiezza e la complessità del movimento 5. L’atleta è in grado di produrre sequenze lunghe e complesse di movimenti regolati e controllati
6. L’attenzione dell’allievo è impegnata nel decidere quale azione compiere 6. L’atleta è attento a come eseguire il movimento
7. Gli errori prodotti sono di grossa entità, il loro riconoscimento da parte dell’allievo, è minimo e la loro coordinazione è lenta 7. Gli errori prodotti sono di lieve entità, la loro rilevazione, da parte dell’atleta, è buona e la loro correzione rapida

La presa d’informazione centrata sulle capacità senso-percettive

Sulla base di quanto esposto emerge l’importanza che può assumere, nel processo di apprendimento e, successivamente, nella preparazione dell’atleta evoluto, un intervento mirato, volto a migliorare i vari stadi del processo elaborativo a livello senso-percettivo.

C’è, infatti, da considerare che quanto più numerosi sono i canali percettivi attraverso i quali l’allievo può recepire informazioni, tante più probabilità avrà di arricchire e valorizzare il suo patrimonio motorio individuale e la qualità esecutiva del gesto sportivo. È per questo che il tecnico dovrà adoperarsi continuamente, anche in funzione delle differenze interindividuali, riscontrabili nella percezione individuale e proporre, anche, l’esecuzione di movimenti, in condizioni ambientali inusuali.

Una delle strategie  più motivanti e divertenti per l’allievo può essere quella di invitarlo, anche sotto forma di gioco,  ad eseguire una serie di movimenti ad occhi chiusi, stimolandolo, così, ad utilizzare coscientemente le informazioni provenienti dagli altri sensi.

Rimandiamo ad ulteriori occasioni di approfondimento sui processi mentali, attivati in ambito motorio e sportivo, che riguardano, oltre alla percezione visiva, altri tipi di  dinamismi mentali, come la  percezione uditiva, la percezione del tempo, la memoria, il programma motorio, i vari sistemi di risposta che segue la fase decisionale, l’attenzione, la stima dei tempi esecutivi, il controllo degli errori, la valutazione dei processi e degli esiti finali del processo di apprendimento  rispetto ai risultati attesi.