GUARDA I NOSTRI CORSI GRATUITI >>> ISCRIVITI SENZA IMPEGNO

Contestare una multa: come e quando è possibile farlo

Contestare una multa: come e quando è possibile farlo

Il Codice della Strada, che risale alla sua attuale “architettura” del 1991, è una legge contenente norme di comportamento che i conducenti devono rispettare durante la guida su strade pubbliche, nonché regole tecniche relative alle strade e ai veicoli. Le norme sono accompagnate da sanzioni, sia pecuniarie che, in alcuni casi gravi, accessorie, coinvolgendo la patente o la carta di circolazione.

Per Approfondimenti:

Tuttavia, il cittadino ha la possibilità di difendersi, anche senza la necessità di un avvocato (anche se rivolgersi a un professionista può essere utile, soprattutto in situazioni più complesse affrontate in tribunale).

QUANDO PRESENTARE UN RICORSO

È importante sapere che la presentazione di un ricorso è un’alternativa al pagamento della sanzione: si può contestare un verbale solo se la multa non è stata pagata. Il pagamento della multa è generalmente considerato un’ammissione di colpa. Quindi, se si desidera contestare una multa, la prima regola è: non pagare, altrimenti non sarà possibile presentare ricorso.

Inoltre, la legge stabilisce un termine entro il quale il ricorso deve essere presentato a partire dalla contestazione della violazione su strada o dalla notifica del verbale all’indirizzo di residenza del proprietario del veicolo (se l’accertamento avviene mediante apparecchi per il controllo del traffico). I termini sono di 30 giorni se si intende rivolgersi al giudice di pace, o di 60 giorni se si opta per il prefetto.

Per calcolare il giorno finale utile per presentare il ricorso, bisogna fare attenzione alla data di notifica del verbale al destinatario. Se la notifica viene effettuata personalmente dal messo comunale o dal servizio postale, il giorno della notifica è quello della consegna. Se invece il servizio postale non riesce a consegnare l’atto, e lo deposita presso l’ufficio postale, la notifica si compie quando il destinatario (o un suo delegato) ritira l’atto, ma solo se ciò avviene entro dieci giorni dal primo tentativo di notifica. Dopo dieci giorni, l’atto si considera notificato, indipendentemente dalla data di ritiro.

Se, ad esempio, il verbale viene ritirato in ufficio postale 20 giorni dopo il primo tentativo di consegna, dalla notifica sono già trascorsi dieci giorni, rimanendo quindi 20 giorni per presentare ricorso al giudice di pace o 50 giorni per farlo al prefetto.

È essenziale rispettare i termini di legge per presentare il ricorso, altrimenti risulterà inammissibile. Pertanto, è consigliabile presentare il ricorso con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza.

MOTIVI PER PRESENTARE RICORSO

In generale, i principali motivi validi per contestare una contravvenzione stradale sono:

  1. Stato di necessità;
  2. Omissione di contestazione immediata al di fuori dei casi in cui è prevista o senza adeguata motivazione;
  3. Illegittimità dell’accertamento;
  4. Verbale errato o incompleto.

È possibile invocare altri motivi specifici caso per caso, ma è fondamentale che il fatto invocato a propria discolpa sia provato, a meno che l’invalidità del verbale sia chiaramente evidente.

CHI PUÒ PRESENTARE RICORSO

Possono presentare ricorso al giudice di pace o al prefetto:

  1. Il trasgressore (cioè chi ha commesso la violazione).
  2. Il proprietario del veicolo e gli altri obbligati in solido (come l’usufruttuario, l’acquirente con patto di riservato dominio o l’utilizzatore a titolo di locazione finanziaria).
  3. Il responsabile della violazione commessa da un minore (come un genitore o chi ne fa le veci).

EFFETTI DELLA PRESENTAZIONE DEL RICORSO

In entrambi i casi, la presentazione del ricorso sospende il procedimento messo in moto con l’accertamento della violazione da parte degli agenti di polizia. Ciò significa due cose:

  1. I termini di pagamento della multa sono sospesi, evitando il raddoppio dell’importo previsto in caso di mancato pagamento entro 60 giorni dalla contestazione o notifica.
  2. L’eventuale decurtazione di punti dalla patente è sospesa, i punti possono essere detratti solo dopo l’esito negativo del ricorso.

Inoltre, la presentazione del ricorso al giudice di pace può comportare la sospensione delle sanzioni accessorie, come la sospensione della patente, purché ciò sia richiesto esplicitamente dal ricorrente. Tuttavia, in caso di esito negativo del ricorso, rimane l’obbligo di scontare o completare la sanzione accessoria.

DOPO LA SENTENZA O L’ORDINANZA

Se il ricorso viene accolto, il verbale viene annullato, e non sarà più necessario pagare la multa o subire sanzioni accessorie. Non verranno decurtati punti dalla patente.

Se, invece, il ricorso viene respinto, il prefetto raddoppia l’importo della multa e conferma eventuali sanzioni accessorie. Con la sentenza, invece, il prefetto può decidere sulle spese, ponendole a carico della parte soccombente o, più spesso, compensandole tra le parti (cioè ognuno si fa carico delle proprie spese).

In entrambi i casi, la parte soccombente ha la possibilità di appellarsi. L’appello va presentato al tribunale se il primo ricorso è stato presentato al giudice di pace, al giudice di pace se il primo ricorso è stato presentato al prefetto (con ulteriore possibilità di appello al tribunale). In tribunale, la presenza di un avvocato è obbligatoria, a meno che si decida di essere contumaci e rinunciare alla possibilità di difendersi.

In conclusione, resta comunque la possibilità di presentare ricorso per cassazione contro la sentenza di secondo grado del tribunale.