Ormai gli effetti del consumo prolungato campeggiano sugli stessi pacchetti di sigarette, come a dire “a tuo rischio e pericolo”. C’è però scarsa consapevolezza circa i benefici dell’astensione anche se poi fortunatamente li avvertiamo, già 24 ore dopo l’ultima sigaretta.
Nonostante ciò il tabagismo è al secondo posto fra le cause di malattie cardiovascolari, senza contare quelle metaboliche, endocrinologiche, dentali e oncologiche. Se non smetti di fumare, infatti, possono risentirne tutti gli organi del corpo: c’è chi sviluppa ischemie cerebrali, chi diabete mellito e diverse forme di tumore. Non dimentichiamo, infine, l’esposizione al fumo passivo che si aggiudica il 12% delle morti per disturbi cardiaci.
Cosa succede quando smetti di fumare?
I primi tre giorni sono i più difficili ma attenzione dopo questo scoglio il percorso è tutto in discesa. Possono quindi emergere i segnali tipici dell’astinenza: irritabilità, insonnia, desiderio incontrollato di fumare, depressione e stati febbrili. Questo perché la nicotina – la sostanza chimica che nel tabacco crea dipendenza – aumenta i battiti cardiaci stimolando il rilascio di adrenalina.
Allo stesso tempo però i livelli di ossigeno tornano alla normalità, così come la pressione sanguigna. Migliorano il respiro, la temperatura di mani e piedi, fino alla percezione degli odori e dei sapori. Infatti il tabacco contiene anche il carbonio che bruciando rilascia gas velenoso e quando aspiriamo prende il posto dell’ossigeno nel sangue, compromettendo il lavoro dei nostri polmoni che si riempiono di muco. E’ quest’ultimo, oltre al danneggiamento dei nervi olfattivi, a mettere a repentaglio la sensibilità del gusto e dell’olfatto.
Il delicato tema delle dipendenze è approfondito in alcuni corsi online disponibili sulla piattaforma igeacps.it. In particolare, suggeriamo il seminario gratuito online Gioco d’Azzardo – Quando diventa dipendenza?
Una settimana dopo
L’American Heart Association ha spiegato che il battito irregolare o accelerato è tipico dei fumatori, perché rischiano di far cicatrizzare il muscolo cardiaco e danneggiare i vasi sanguigni. Quando però smetti di fumare, specialmente se riesci a superare la prima settimana, i bronchi si rilassano e il corpo finalmente ossigenato è più energico.
Addio tosse e fiato corto, benvenute lunghe camminate rigeneranti. Potremo tornare a fare due rampe di scale senza ansimare e assecondare magari altri stimoli come riprendere la bicicletta.
I capelli e la pelle diventano più luminosi e ne giova anche l’alito ovviamente.
Da 1 a 5 anni dopo
Quando smetti di fumare cominciano ad arrivare le buone notizie, soprattuto per la tua salute. Dopo i primi anni, infatti, oltre ai benefici sostanziali si abbassa il rischio di patologie cardiovascolari, come ictus, infarto e diabete. Per le donne la percentuale di ripresa è più rapida che negli uomini.
Con il passare del tempo anche la possibilità di sviluppare tumori diminuisce: i fumatori come accennato rischiano il pancreas, il cavo orale e la laringe, l’esofago, i reni, la vescica e la cervice uterina per le donne.
A piccole tappe
Basta poco in definitiva, sia per iniziare che per interrompere ma i benefici della seconda scelta sono infinitamente maggiori. Per chi ha sviluppato una dipendenza naturalmente ci vuole un piano d’azione, non ci si può aspettare qualcosa di rapido. Bisogna indagarne anche la causa perché come per l’alcolismo in certi casi non è riconducibile solo alla sostanza, nel caso del fumo alla nicotina.
In conclusione suggeriamo di non fare un mix di rimedi, a volte spacciati per super efficaci anche perché potrebbero non esserlo per tutti. Bensì sperimentare un percorso per diverse settimane prima di affermare che non funziona o non è adatto a noi.