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Varicella nei bambini: sintomi, trasmissione e cura

Varicella nei bambini: sintomi, trasmissione e cura

La varicella è una malattia virale altamente contagiosa causata dal virus varicella-zoster (VZV). Conosciamo insieme i principali aspetti della malattia, come i sintomi, la trasmissione e le modalità di cura, insieme alla Dott.ssa Ilaria Zollino, medico di Mio Dottore.

Sintomi e decorso

La varicella presenta un decorso caratteristico. Dopo un periodo di incubazione e malessere generale con astenia, rinite, congiuntivite, tosse, febbre e linfoadenopatie, si manifesta un rash cutaneo. Questo inizia con maculo-papule rosse, trasformandosi in vescicole chiare, pustole e infine croste, formando uno stadio evolutivo definito a “cielo stellato”. La fase di vescicola è contrassegnata da prurito intenso.

L’esantema inizia di solito dal cuoio capelluto, viso e torace, estendendosi poi al corpo. Lesioni aftose dolorose possono comparire sulle mucose, come cavo orale, faringe, congiuntive palpebrali, mucose vaginali e rettali.

Febbre, cefalea, dolori articolari e perdita di appetito accompagnano spesso la manifestazione cutanea. Nell’adolescente e nell’adulto, la varicella può avere un decorso più aggressivo e diventare grave nei pazienti immunodepressi.

Complicazioni possono includere infezioni batteriche della cute, polmonite, encefalite, atassia cerebellare, piastrinopenia, epatite, artrite e malattia renale.

Modalità di trasmissione

La varicella si trasmette tramite via aerea, attraverso goccioline di saliva durante starnuti, tosse o contatto diretto con lesioni cutanee. L’incubazione dura circa 10-21 giorni, seguiti dalla comparsa dell’esantema cutaneo.

È cruciale notare che se una donna contrae la varicella nei primi mesi di gravidanza, può trasmettersi al feto causando la sindrome della varicella congenita. Se la madre contrae la malattia nei giorni vicini al parto, può verificarsi una forma grave di varicella nel neonato con elevata mortalità.

Contagiosità

La contagiosità inizia poco prima dell’eruzione cutanea (uno o due giorni circa) e può durare fino alla comparsa delle croste.

Diagnosi e aspetto delle bolle

La diagnosi avviene solitamente sulla base dell’aspetto delle lesioni, senza necessità di esami ematici o colturali di conferma. Il rash cutaneo è caratterizzato da papule rosa pruriginose che si trasformano in vescicole, pustole e infine croste.

Cosa fare in caso di varicella

La varicella di solito guarisce entro 7-10 giorni. È importante far visitare il bambino/a al pediatra per valutare le condizioni cliniche generali e decidere il trattamento. La terapia varia caso per caso, utilizzando farmaci per alleviare i sintomi come paracetamolo per febbre e dolore, e talvolta antistaminici per il prurito. In casi particolari, può essere avviata una terapia antivirale con aciclovir.

Terapia e prevenzione

Dopo la guarigione, il virus rimane latente nell’organismo e può riattivarsi come herpes zoster. Il vaccino è raccomandato, con la prima dose tra 12 e 15 mesi e la seconda tra 4 e 6 anni. Gli effetti indesiderati possono includere febbre, arrossamento e dolore al sito di iniezione.

La varicella, con il suo decorso e le sue complicazioni, sottolinea l’importanza della prevenzione attraverso la vaccinazione nei bambini.

È essenziale sottolineare che, di fronte a sintomi sospetti di varicella nei bambini, i genitori non dovrebbero assumere iniziative personali in materia di diagnosi e trattamento.

La consulenza del medico è irrinunciabile per garantire una valutazione accurata della condizione del bambino e una terapia appropriata. L’autodiagnosi potrebbe portare a errori, trascurando eventuali complicazioni o sottovalutando la gravità della malattia.

Solo il professionista sanitario è in grado di stabilire la migliore strategia terapeutica e monitorare l’evoluzione della varicella, prevenendo potenziali rischi. Pertanto, è fondamentale rivolgersi al medico per ogni decisione legata alla salute del bambino, assicurandosi così un percorso di cura sicuro e adeguato.

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