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Self compassion: il potere di amarsi

Self compassion: il potere di amarsi

Sentiamo spesso parlare di compassione e, la maggior parte delle volte, la riconduciamo ad un atteggiamento di pietà e pena. Niente di più sbagliato.

Per spiegare meglio cosa sia la compassione scegliamo le parole dello psicologo clinico Paul Gilbert, ideatore della Compassion Focused Therapy (CFT), un approccio psicoterapeutico nato per supportare quei pazienti, particolarmente autocolpevolizzanti, che non traevano benefici dalle terapie standard.

Gilbert definisce la self-compassion come “un orientamento verso la sofferenza. La self-compassion, quindi, ci rende in grado di accostarci alla sofferenza stessa con la motivazione utile per lavorarci e alleviarla”.

In sintesi, quando si parla di compassione, ci si riferisce ad un approccio costruttivo verso le sofferenze e le difficoltà che la vita porta. Difficoltà e sofferenze che vengono definite inevitabili, perché inevitabilmente nella vita esiste la felicità ma esiste anche la sofferenza.


L’importanza di accettare la sofferenza e rispondere con fiducia alle difficoltà della vita è un tema approfondito in numerosi corsi dedicati alla crescita personale presenti sulla piattaforma IGEA CPS. Suggeriamo, in particolare, il corso online Autostima e consapevolezza di sé: credere in se stessi e il corso online RESILIENZA – Reagire con successo agli imprevisti della vita.


Cos’è la self compassion

La self compassion insegna a guardare con gentilezza e amore ogni evento capitato, con la consapevolezza che la vita di ogni essere umano è molto lontana dalla perfezione.

Quello che si può fare è accettare ogni evento che la vita porta come parte integrante di essa, consapevoli del fatto che non si è soli. Ogni essere umano sta combattendo la propria battaglia e sta scalando la propria montagna.

Chi di voi non ha mai provato rabbia per tutte le difficoltà che deve affrontare? Quante volte vi è venute in mente la frase “Perché tutte a me?”. E quante volte, però, vi è stato utile dirvi queste frasi?

Vale la pena, forse, cambiare prospettiva e atteggiamento. Smetterla di preoccuparsi e arrabbiarsi per una vita che è così e non può essere cambiata. Perché le difficoltà esistono e nessuno può farci nulla. Quello che possiamo fare è prenderne atto, accettare ogni pensiero e emozione che fa da contorno ad ogni evento negativo ed accoglierlo. Smetterla di cercare di cambiare quello che non può essere cambiato e cominciare a chiedersi “cosa posso fare di diverso per guardare avanti e ricominciare a vivere?”.

Perché è importante sviluppare la compassione verso se stessi

La self compassion insegna a smetterla di autocriticarsi per tutto quello che ci capita, a guardarci con gentilezza e amore, consapevoli del fatto che non è colpa nostra.

Non è colpa nostra perché abbiamo un corredo emotivo che ci porta a sviluppare rabbia, tristezza e paura, perché abbiamo un sistema di attaccamento con i nostri caregiver che ci ha portato ad essere quello che siamo ora.

Il punto è che, in molti casi, siamo abituati a criticarci per ogni cosa, siamo abituati a buttarci del fango addosso, ad assumerci colpe e responsabilità per avvenimenti che non dipendono da noi. Quello che dovremmo fare è esercitarsi a guardare noi stessi, i nostri errori e ogni difficoltà che ci capitata con gentilezza e compassione. Dovremmo provare ad amare noi stessi un po’ di più.

Questa è la self compassion. Non è pena o pietà, ma è amore e gentilezza verso se stessi e gli altri.