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La “voce” del corpo nel disturbo schizoide di personalità

La “voce” del corpo nel disturbo schizoide di personalità

La forma del corpo dipende dall’ambiente emotivo in cui si cresce nel corso dell’infanzia: tutte le precoci relazioni con la figura di attaccamento, in genere la madre, influenzano la postura, il movimento del corpo, la sua struttura.

Ad esempio, se un bambino cresce in una famiglia che valorizza un elevato successo e incoraggia il bambino a “mettercela tutta” in tutto ciò che fa, la sua postura, i gesti e i movimenti saranno modellati da questa influenza. Quindi, la muscolatura del bambino sarà tesa e il suo corpo si mobiliterà per “mettercela tutta”.

Al contrario, un bambino che sarà scoraggiato e svalutato in quello che fa, potrebbe avere un torace incavato, braccia molli e una respirazione corta: il suo corpo rifletterà l’esperienza infantile di non sentirsi assertivo e fiducioso.

Le tendenze posturali e motorie persistenti servono a sostenere determinate credenze e distorsioni di pensiero, che a loro volta, contribuiscono a mantenere queste credenze (Pat Ogden, 2006 Trauma and the Body).

Un’alterazione posturale disfunzionale è in grado di cambiare l’attività del muscolo rendendolo cronicamente contratto oppure cronicamente iperallungato.

Esempi di come esperienze affettive, o comportamenti disfunzionali possono modificare la struttura del corpo, dei muscoli, e delle ossa.

La forma del corpo

I bambini figli di un’educazione iperprotettiva, a cui non si permette di stare in piedi da soli e conquistare l’autonomia, possono arrivare alla vita adulta con gambe deboli. Unghie molto lunghe impediscono alle dita di interagire completamente con l’ambiente, sia nella tenerezza che nella forza di afferrare. Esse cambiano l’utilizzo di tutti i muscoli della mano, e del braccio e impediscono il movimento naturale e fluido. Addirittura, possono originare la sindrome del tunnel carpale e disfunzioni dei muscoli del braccio e della spalla.

Quando le emozioni e i bisogni vengono inibiti, è facile trovare tensione nell’articolazione temporo-mandibolare. Nella parte anteriore del collo, tra la mandibola e lo sterno, non ci sono ossa e si tratta di un’area molto vulnerabile dal punto di vista emotivo.

Infatti qui si trovano la faringe e la gola, il comune sbocco delle vie respiratorie e dell’apparato digestivo, e la laringe, la scatola della voce. Quando siamo tristi, o nervosi, la voce trema, il respiro si fa corto.


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I muscoli contratti e i loro effetti

Qualsiasi sensazione o percezione dipende dal movimento. I muscoli possono trattenere i movimenti, così come eseguirli. I muscoli cronicamente contratti impediscono a certi impulsi di raggiungere la superficie.

Un blocco è un insieme di contrazioni muscolari croniche che impedisce un movimento pieno. I blocchi principali si riscontrano alla base della testa, nelle spalle, nelle articolazioni dell’anca, e nel pavimento pelvico.

Nel bambino che impara a reggersi in piedi e a camminare troppo presto si può determinare una mancanza  di sicurezza negli organi di supporto e di locomozione.

La collera si percepisce nella parte posteriore del corpo, e specificamente nella zona delle scapole. Questa è la regione in cui i peli degli animali si rizzano per la rabbia.

Il corpo schizoide

Il disturbo schizoide di personalità è caratterizzato da un distacco e un disinteresse generale nelle relazioni sociali, nonché un’espressione limitata delle emozioni nei rapporti interpersonali.

Queste persone non hanno amici stretti o confidenti e spesso non si sposano. Tendono a scegliere attività e hobby che non richiedono interazioni con gli altri (giochi con il computer per esempio).

Inoltre non sembrano disturbati da ciò che gli altri pensano di loro, nel bene e nel male. Possono sembrare distaccati ed egocentrici, hanno difficoltà ad esprimere la rabbia anche quando sono provocati e raramente questi individui si rivelano o ammettono di provare dolore.

Essere stati accuditi da persone emotivamente fredde, essere stati trascurati e distaccati durante l’infanzia sono fattori che possono aver contribuito allo sviluppo del disturbo schizoide di personalità, alimentando nel bambino la sensazione che le relazioni interpersonali non siano soddisfacenti. Vediamo di seguito come questa freddezza emotiva della figura di attaccamento, possa aver “inciso” sul corpo del bambino, modellandone la struttura.

Il contatto dello schizoide con il mondo è stato interrotto precocemente.

L’individuo schizoide è fisicamente allungato, ristretto e rigido. La sua muscolatura poco sviluppata, e la spinta verso l’alto tendono a dargli un aspetto magro, ossuto e spigoloso.

Allo schizoide, che vuole ritirarsi dall’ambiente, non è necessaria tanta tensione nei muscoli superficiali quanta ne serve ai narcisisti o ai rigidi, che invece vogliono controllare l’ambiente.

La mancanza di sensazioni corporee e di consapevolezza degli schizoidi è il risultato della separazione testa/corpo degli schizoidi. Si sono dissociati dal corpo e stanno nella testa.

Il blocco oculare: la testa e il collo

Nelle persone con disturbo schizoide di personalità, la nuca è sempre contratta e tesa alla palpazione. Quando questa contrazione diventa cronica, il fenomeno è noto come “blocco oculare”.

L’individuo schizoide tende ad avere una voce piatta, in parte per la tensione alla gola, in parte per il respiro limitato. La testa appare scarna, tirata indietro. Lo schizoide tende ad essere magro e ha un aspetto duro del viso. La bocca non è mai carnosa né sensuale e la mascella rigida.

Gli occhi non sono mai caldi o vivi. Mancano di espressione e non entrano mai in contatto con gli altri. Spesso appaiono vuoti.

I movimenti a scatti, di costante sorveglianza, esprimono paura e sospetto mentre la mancanza di movimento esprime assenza. Le scapole nella paura si sollevano. Le mani sono spesso fredde, perché il corpo in uno stato di emergenza poco ossigenato, ritira il sangue dalla periferia per fornire ossigeno agli organi viscerali.

I piedi, le gambe e il bacino

I piedi sono tesi e contratti con arco plantare alto; i piedi sono deboli, freddi bianchi o violacei; si evidenzia  una grave immobilità del bacino.

In conclusione, il ritiro dal mondo del soggetto schizoide è da mettere in relazione ad una figura di attaccamento fredda e distaccata, che non ha promosso nel bambino un investimento sul mondo esterno e sulle relazioni affettive.

La descrizione dei diversi distretti anatomici, della testa, degli occhi, dei piedi, delle gambe, del bacino, evidenziano un sostanziale ritiro del bambino dal mondo perchè percepito come ostile.

Ed è così che le sue emozioni di sfiducia, di distacco che ha vissuto, sono rimaste impresse in un corpo che, crescendo, comunica “vuoto”.