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Professionisti: perché Formarsi è Fondamentale

Professionisti: perché Formarsi è Fondamentale

La realtà contemporanea è sempre più dinamica, mutevole e competitiva in pressoché tutti gli ambiti e il mondo del lavoro non fa davvero eccezione. Per un professionista che intenda mantenere ad alto livello la sua proposta aggiornarsi e formarsi è fondamentale, per non perdere terreno e credibilità.

Una volta, per affermarsi nel mondo del lavoro poteva essere sufficiente aver concluso il percorso di studi previsto per esercitare la propria attività ed aver ottemperato ad eventuali tirocini o periodi di esperienza “sul campo” come stage o praticantati, ma oggi le cose sono decisamente cambiate. 

Innanzitutto, l’ampia disponibilità di informazioni reperibili rende le persone mediamente più informate su molti argomenti e questo comporta un atteggiamento più critico e attento nei confronti dei professionisti che devono quindi dimostrare di essere veramente competenti e aggiornati sul proprio settore di attività.

In secondo luogo, la velocità alla quale le nuove conoscenze fanno capolino sulla scena internazionale è notevole: la collaborazione tra ricercatori e studiosi è facilitata dalle moderne tecnologie e gli scenari di applicazione di queste stesse conoscenze variano e si modificano con rapidità.

Ecco perché formarsi è fondamentale: rimanere indietro e fare affidamento su conoscenze datate è un errore da evitare assolutamente, un passo falso che potrebbe avere conseguenze più che spiacevoli.

Un professionista aggiornato, che sta al passo della ricerca e si in-forma con costanza e continuità, non è solo competitivo in confronto ad altri colleghi appartenenti al medesimo settore ma è anche (e soprattutto) più preparato e competente, possiede una cassetta degli attrezzi meglio fornita ed è potenzialmente in grado di costruire nuove e più efficaci strategie di intervento.

Facciamo un esempio esplicito e immediatamente comprensibile, legato al settore del lavoro professionale con la prima infanzia; qualunque professionista lavori in questo campo sa che le attuali linee guida sul sonno sicuro dei neonati e dei lattanti prevedono che questi piccolissimi dormano in posizione supina (e con altri importanti accorgimenti che invito a controllare tramite il sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità).

Tali linee guida sono note anche alla stragrande maggioranza dei neogenitori contemporanei, pertanto vi domando: se oggi, nel 2025, vi fosse un pediatra che consiglia di far dormire i neonati in posizione prona (cioè a pancia in giù) cosa accadrebbe? Ben presto, questo professionista si troverebbe di fronte un genitore informato e consapevole che, molto probabilmente, sceglierebbe di cercare immediatamente un nuovo pediatra per il proprio figlio e lo sconsiglierebbe ad altri genitori.

Sbagliare è certamente umano e possibile, ma l’errore dovuto alla mancanza di aggiornamento non viene facilmente perdonato ad un professionista.

Formarsi è Fondamentale, ma a Chi Rivolgersi?

L’attuale disponibilità di corsi di formazione e aggiornamento è davvero ampia, specialmente su alcuni settori di intervento; questo ne facilita la ricerca ma, contemporaneamente, complica la scelta. Una volta, infatti,  erano pochi gli enti in grado di erogare corsi di valore e scegliere era relativamente semplice, ma attualmente esistono diverse proposte disponibili per ogni argomento di studio o applicazione professionale.

Il mercato della formazione è ricco (in alcuni casi addirittura sovrabbondante) e il rischio è quello di annegare in questo mare di proposte che, a prima vista, si somigliano molto: titoli accattivanti, promesse di sconti o di materiali gratuiti da scaricare, slogan attraenti e pubblicità martellante.

Prima della diffusione capillare dei corsi FAD (Formazione A Distanza) si dovevano cercare attivamente i corsi da frequentare per mantenersi aggiornati, adesso sono gli algoritmi a capire cosa serve all’utente (il nostro “professionista”) prima ancora ch’egli abbia deciso di volerlo trovare.

Se formarsi è fondamentale – e lo è veramente! – bisogna quindi attrezzarsi per non perdersi nei meandri delle proposte, serve qualcosa per orientarsi, una sorta di bussola che permetta di capire dove ci si trovi (qual è il punto di partenza?) e la direzione da prendere per arrivare dove si vuole (quel è la meta?).

Ecco quindi tre possibili suggerimenti per scegliere una formazione di buona qualità, che risponda efficacemente al proprio bisogno formativo e che eviti scelte infelici, spese inutili e insoddisfazione finale.

  • Primo suggerimento: identificare con chiarezza il bisogno formativo.

    Il tempo è una risorsa preziosa che non va sprecata e frequentare un corso di formazione richiede un dispendio di tempo che può variare da una manciata di ore (nel caso di un webinar) a settimane o mesi (nel caso di un master o un corso a lunga gittata). Ecco perché è cruciale per un professionista identificare con cura il proprio bisogno formativo e domandarsi cosa deve imparare di nuovo e perché è importante che lo faccia.

    Potrebbe trattarsi di un upskilling (imparare cose nuove su ciò che è già oggetto del proprio agire professionale) o di un reskilling (ad esempio nel caso di un cambio di ruolo o di attività) ma, in entrambi i casi, è importante impiegare il proprio tempo in una formazione che serva veramente e che sia realmente spendibile. Formarsi è fondamentale, ma è importante farlo con la giusta consapevolezza.

  • Secondo suggerimento: valutare l’affidabilità dell’ente che propone la formazione.

    Quando si trova un corso che incontra esattamente il proprio bisogno formativo per tematiche trattate e argomenti approfonditi, il passo successivo è verificare la credibilità del promotore. Valutare da quanto tempo quell’ente è attivo è una prima grossolana verifica che vale la pena di fare subito; un ente che lavora da tempo è generalmente più affidabile per diversi motivi:
    • 1. Ha una reputazione da mantenere;
    • 2. Ha maturato una maggiore esperienza nei vari aspetti di gestione dei corsi di formazione (logistico, tecnico, comunicativo, burocratico ecc.);
    • 3. Ha un portfolio di proposte vario e interessante, chiaro nei contenuti e facilmente consultabile;
    • 4. Ha ottenuto un buon numero di valutazioni (e queste valutazioni aiutano a pesare la qualità dei suoi servizi).

Formarsi è determinante, ma sapere a chi affidarsi per farlo lo è ancor di più!

  • Terzo suggerimento: verificare la competenza del docente.

    Siccome le persone fanno sempre la differenza nei contesti interattivi (e un corso di formazione deve essere senza dubbio incluso tra questi) è molto importante dare uno sguardo al profilo professionale del docente o dei docenti che si occupano di erogare il corso che interessa frequentare. Anche in questo caso ecco qualche suggerimento per capire cosa considerare:
    • 1. Qualifica professionale (che deve essere perfettamente rispondente al campo di conoscenza ed esperienza del corso);

    • 2. Esperienza pregressa nell’attività di formazione (indicativa della capacità di operare in modo competente e flessibile, ad esempio in caso di imprevisti);

    • 3. Esperienza sul campo (non sempre si trova un docente che lavora in prima persona su ciò che insegna ma quando questo accade le opportunità di apprendimento aumentano esponenzialmente);

    • 4. Valutazioni di precedenti discenti (un utente scontento non esita a far presente la propria insoddisfazione e vale anche l’esatto opposto, pertanto è bene leggere tutte le recensioni disponibili sia per farsi un’idea sulla qualità complessiva del docente, sia per identificarne eventuali caratteristiche specifiche come ad esempio la disponibilità al confronto, la chiarezza o la concretezza).

Formarsi è fondamentale, ma un buon docente può trasformare e potenziare l’esperienza di apprendimento facendo rendere al massimo l’investimento fatto dal discente.

Altri criteri di giudizio più particolari, legati ad eventuali adempimenti formativi obbligatori o particolarmente ricercati possono essere legati a particolari accreditamenti. Un corso di formazione accreditato offre al professionista un elemento di valore aggiuntivo e ne aumenta il valore; alcune categorie di professionisti devono ottemperare a particolari obblighi formativi e ricercano quindi corsi che rispondano a questa specifica necessità.

Alcuni esempi di accreditamento sono:

  1. Accreditamento dell’ente formatore (ad esempio Regionale o MIM, che assicurano legittimazione e credibilità);

  2. Accreditamento specifico del corso (ad esempio ECM, per le professioni sanitarie);

  3. Accreditamento di qualità del docente del corso (ad esempio AIF che convalida i requisiti di qualità dei servizi formativi erogati da un singolo formatore).

Conclusioni

Abbiamo visto che per un professionista formarsi è fondamentale e che si tratta di una procedura non banale né semplice perché richiede attenzione, chiarezza mentale e risorse dedicate.

Decidere di investire del tempo per aggiornare le proprie competenze è un atto di responsabilità professionale che ha risvolti tecnici, etici e pratici che merita sostegno: questo contributo è stato pensato e redatto proprio con l’obiettivo di aiutare i professionisti a scegliere in modo corretto i corsi di formazione per il proprio aggiornamento di conoscenze e competenze.