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Lo sviluppo del bambino nel primo anno di vita: Dalla nascita ai 6 mesi

Lo sviluppo del bambino nel primo anno di vita: Dalla nascita ai 6 mesi

Le caratteristiche dello sviluppo infantile qui presentate sono state ricavate da una ricerca effettuata su alcune pubblicazioni, realizzate da studiosi ed esperti nel campo specifico. Esse costituiscono, comunque, delle indicazioni orientative, in quanto i ritmi di maturazione sono legati alle caratteristiche personali di ogni bambino, che possono presentare rispetto a quanto illustrati nelle indicazioni sotto riportate, fasi accelerate o ritardate per uno spazio temporale che può variare da uno o due mesi e forse più. 

Lo sviluppo del bambino nel primo mese di vita

Già dal periodo neonatale il bambino sperimenta il corpo che si muove, provando una sensazione di benessere. Il lattante prova piacere nel movimento, che si rinforza ancora di più se è accompagnato dalla gioia condivisa dei genitori.

La motricità si sviluppa dall’alto verso il basso: prima compare il controllo volontario dei muscoli oculari (inseguimento degli oggetti) poi quello dei muscoli nucali (controllo del capo) e infine quello dei muscoli del tronco (posizione seduta).

Nelle prime 6/8 settimane, il bimbo tiene normalmente i pugnetti stretti, aprendoli solo ogni tanto. Solo successivamente riuscirà a controllare il movimento delle braccia.

Tuttavia, già nel periodo neonatale egli dimostra una capacità innata di mettersi in contatto e in relazione col l’ambiente esterno. Questa dotazione nativa gli permette di attivare i primi processi di apprendimento fin dalle prime settimane, con la stimolazione speciale dei genitori, che sono in grado di interagire con lui, per primi, in modo naturale.

Il bambino a 2 mesi

All’età di due mesi, il bambino:

  • Comincia a mantenere eretta la testa e, messo in posizione prona, tenta di sollevarla.
  • Si muove con tutto il corpo, ma si può notare la differenza tra uno stato di disagio e uno di benessere.
  • Osserva l’ambiente.
  • Comincia ad usare le manine: le apre, le unisce, le porta alla bocca, le succhia o le lecca; può cominciare a succhiarsi il pollice o un altro dito.
  • Comincia a reagire col sorriso al sorriso dell’adulto.

Il bambino a 3 mesi

All’età di tre mesi, il bambino:

  • È in grado di esprimere quando ha sonno o fame; mostra piacere quando è nudo.
  • Nell’interazione con l’adulto, passa dei momenti in cui è tutto concentrato a guardarsi attorno e soprattutto a guardare le persone a momenti di rilassamento in cui attende stimoli dal genitore.
  • Riconosce il volto umano e risponde al sorriso dell’adulto accompagnando il sorriso con movimenti di gambe e braccia.
  • Controlla e gira la testa nella direzione di un suono e cerca di riprodurre con i vocalizzi certi suoni che sente.
  • Nelle settimane successive se la mamma lo solleva dalla posizione sdraiata afferrandolo per le mani, tende a spingere leggermente le spalle in avanti, come se volesse tirarsi su.
  • Comincia a voler toccare gli oggetti e a prenderli, a giocare con i sonagli o altri oggetti alla sua portata.
  • Comincia a coordinare il movimento degli occhi e delle mani
  • Riesce ad esplorare con lo sguardo l’ambiente circostante e gli oggetti che gli vengono mostrati dall’adulto; se l’oggetto è nascosto vicino a lui, sotto un panno o una coperta, indugia con lo sguardo sul punto in cui è scomparso l’oggetto.

Il bambino a 4 mesi

All’età di quattro mesi, il bambino:

  • I movimenti dei muscoli del collo e degli occhi si coordinano in modo preciso.
  • Realizza movimenti che coinvolgono in maniera indipendente testa, braccia, spalle e arti superiori rispetto al tronco.
  • È capace di assumere la posizione prona (a pancia in giù) è in grado di sollevare il busto, facendo forza sugli avambracci.
  • Realizza il movimento del rotolone, a 4/5 mesi dalla posizione prona a quella supina, poi, a 5/6 mesi, dalla posizione supina a quella prona.
  • In posizione supina (a faccia in su), durante il cambio del pannolino, sgambetta energicamente allungando gli arti inferiori e muovendo rapidamente le braccia.
  • La testa è ormai diventata stabile sulle spalle, per cui diventa possibile metterlo seduto con un supporto.
  • Afferra e scuote volontariamente gli oggetti.
  • Porta i piedi alla bocca.

A 5 mesi

All’età di cinque mesi, il bambino:

  • Conquista la posizione: prima sta seduto inclinato e appoggiandosi con le mani, in seguito, acquista più equilibrio e controllo.
  • Sviluppa la prensione volontaria e l’uso di una mano indipendentemente dall’altra.
  • Gli arti superiori predominano ancora sugli arti inferiori, che presentano ancora movimenti piuttosto primitivi.
  • Continua a portare i piedini alla bocca e gioca con le dita dei piedi usando le mani, raggiunge, afferra, manipola gli oggetti, punta i piedi.
  • Continua il rotolare da prono a supino e viceversa.
  • Può assumere una posizione seduta con tronco flesso a 45°.
  • Prende confidenza con i propri movimenti e posizioni; questa esperienza può procurargli gioia ed eccitazione, ma anche frustrazione (di per sé non negativa), perché non riesce a fare sempre quello che vuole.
  • È in grado di cogliere la realtà che lo circonda, proprio come gli adulti.
  • Secondo quanto affermano i ricercatori, percepisce il cambiamento, è curioso e vuole sapere quello che sta succedendo, cosa può rendere diverso il nuovo evento dal vecchio.
  • Raccoglie informazioni su ciò che lo circonda, cercando di memorizzarle ed elaborarle per scoprire, nel processo di crescita, i cambiamenti, le differenze, le novità.

A 6 mesi

All’età di sei mesi, il bambino:

  • È in grado di giocare con il proprio corpo, continuando a prendersi i piedini.
  • Porta tutto alla bocca, apre le mani, le guarda e ci gioca, passa un oggetto da una mano all’altra.
  • È in grado di reggersi da solo seduto prima con sostegno e poi senza appoggio,
  • Socializza, sorride, fa gorgheggi, lallazioni (lalala) e urletti ed è in grado di instaurare col genitore e con estranei un vero e proprio dialogo, attraverso le espressioni del viso e il tatto.
  • Se è lascito solo troppo a lungo protesta, manifesta ansia quando la madre s’allontana.
  • Arrivando a seguire con lo sguardo un angolo di 180°, si volta e cerca nella direzione da cui proviene un suono o una voce, esplora a lungo un oggetto, guardandolo, manipolandolo e portandolo alla bocca.
  • Si sporge per raggiungere un oggetto o cerca di imitare dei semplici gesti proposti più volte dai genitori, come battere una mano sul seggiolone.
  • È in grado di tenere in mano un oggetto di legno e di sentire il materiale di cui è fatto e di distinguere un oggetto leggero da uno pesante.
  • Quando non mangia, non dorme o non sta in braccio all’adulto, ama stare sdraiato su una coperta o un tappeto e sperimentare forme di movimento, che prevedono lo strisciamento (prerequisito essenziale del “precammino”) e gli permettono di conoscere meglio se stesso e l’ambiente.
  • Impara ad affrontare piccole difficoltà e frustrazioni, quando, per esempio un giocattolo gli cade dalle mani o si allontana dalla sua portata.
  • Aumenta la comprensione verbale insieme alle capacità motorie.

Alcune indicazioni di giochi per favorire lo sviluppo del bambino

Uno dei giochi più famosi è “il cestino dei tesori”, ideato dalla psicopedagogista inglese Elinor Goldschmied.

Si tratta di utilizzare un cestino di vimini o altri contenitori in legno o di cartone, all’interno dei quali vengono messi tutta una serie di oggetti: “i tesori”, cose piccole, ma non troppo da essere ingerite, che si hanno a disposizione in casa.

Possono essere utilizzati oggetti con materiali naturali (stoffa, cuoio, carta, metallo, legno, conchiglie), insomma, tutto quello che può incuriosire il bambino e che può essere una importante occasione di gioco per lui.

Il gioco della cesta dei tesori serve a sviluppare le sue esperienze tattili e lo aiuta a fare le prime esperienze senso-percettive (discriminazioni di oggetti diversi: gomma, metallo, stoffa, ecc., ma anche di: colori, grandezza, forma, caratteristiche, pesantezza, leggerezza, ruvidità, ecc.) .

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