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Lo sviluppo del bambino nel primo anno di vita: Dalla nascita ai 6 mesi

bambino

Le caratteristiche dello sviluppo infantile qui presentate sono state ricavate da una ricerca effettuata su alcune pubblicazioni, realizzate da studiosi ed esperti nel campo specifico. Esse costituiscono, comunque, delle indicazioni orientative, in quanto i ritmi di maturazione sono legati alle caratteristiche personali di ogni bambino, che possono presentare rispetto a quanto illustrati nelle indicazioni sotto riportate, fasi accelerate o ritardate per uno spazio temporale che può variare da uno o due mesi e forse più. 

Lo sviluppo del bambino nel primo mese di vita

Già dal periodo neonatale il bambino sperimenta il corpo che si muove, provando una sensazione di benessere. Il lattante prova piacere nel movimento, che si rinforza ancora di più se è accompagnato dalla gioia condivisa dei genitori.

La motricità si sviluppa dall’alto verso il basso: prima compare il controllo volontario dei muscoli oculari (inseguimento degli oggetti) poi quello dei muscoli nucali (controllo del capo) e infine quello dei muscoli del tronco (posizione seduta).

Nelle prime 6/8 settimane, il bimbo tiene normalmente i pugnetti stretti, aprendoli solo ogni tanto. Solo successivamente riuscirà a controllare il movimento delle braccia.

Tuttavia, già nel periodo neonatale egli dimostra una capacità innata di mettersi in contatto e in relazione col l’ambiente esterno. Questa dotazione nativa gli permette di attivare i primi processi di apprendimento fin dalle prime settimane, con la stimolazione speciale dei genitori, che sono in grado di interagire con lui, per primi, in modo naturale.

Il bambino a 2 mesi

All’età di due mesi, il bambino:

Il bambino a 3 mesi

All’età di tre mesi, il bambino:

Il bambino a 4 mesi

All’età di quattro mesi, il bambino:

A 5 mesi

All’età di cinque mesi, il bambino:

A 6 mesi

All’età di sei mesi, il bambino:

Alcune indicazioni di giochi per favorire lo sviluppo del bambino

Uno dei giochi più famosi è “il cestino dei tesori”, ideato dalla psicopedagogista inglese Elinor Goldschmied.

Si tratta di utilizzare un cestino di vimini o altri contenitori in legno o di cartone, all’interno dei quali vengono messi tutta una serie di oggetti: “i tesori”, cose piccole, ma non troppo da essere ingerite, che si hanno a disposizione in casa.

Possono essere utilizzati oggetti con materiali naturali (stoffa, cuoio, carta, metallo, legno, conchiglie), insomma, tutto quello che può incuriosire il bambino e che può essere una importante occasione di gioco per lui.

Il gioco della cesta dei tesori serve a sviluppare le sue esperienze tattili e lo aiuta a fare le prime esperienze senso-percettive (discriminazioni di oggetti diversi: gomma, metallo, stoffa, ecc., ma anche di: colori, grandezza, forma, caratteristiche, pesantezza, leggerezza, ruvidità, ecc.) .

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