GUARDA I NOSTRI CORSI GRATUITI >>> ISCRIVITI SENZA IMPEGNO

La preadolescenza e la perdita dell’infanzia

La preadolescenza e la perdita dell’infanzia

La fase della prima adolescenza, o preadolescenza, compresa, all’incirca, tra gli 11 e i 14 anni, rappresenta per il ragazzo un fondamentale periodo di maturazione e sviluppo, che trasforma e sconvolge la sua vita, in quanto si trova ad affrontare un percorso difficile e tortuoso, che impegna molte sue energie. 

In più, egli si rende conto di subire, in questa fase di trapasso, le seguenti tre perdite fondamentali, che vengono, da lui, vissute, come afferma Knobel, sotto forma di lutto:

  1. La perdita del corpo infantile
  2. La perdita del ruolo infantile
  3. La perdita dei genitori infantilmente vissuti

LA PERDITA DEL CORPO INFANTILE E L’IMMAGINE DEL PROPRIO CORPO NELLA PREADOLESCENZA

Il bambino, all’età di 10 anni, raggiunge un perfetto equilibrio staturo-ponderale, che gli consente di sviluppare varie abilità motorie, accompagnate da una certa solidità emotiva, che gli permette di svolgere l’attività scolastica, con tranquillità e di rapportarsi serenamente col mondo familiare, col mondo scolastico e col mondo dei pari.

L’incipiente pubertà, causata dall’attività ipotalamo-ipofisaria-gonadotropica, determina la comparsa di caratteri sessuali, accompagnata dalle seguenti modificazioni strutturali e morfo-funzionali del corpo :

  • Aumento della statura
  • Modificazione del sistema muscolare
  • Aumento del peso corporeo
  • Trasformazione somatica del volto, dello sguardo, della voce
  • Trasformazione dell’andatura
  • Involuzione della coordinazione motoria

Durante la preadolescenza, il ragazzo mette, quindi, in atto una nuova organizzazione di sé e del sé corporeo e, in particolare, della motricità, che risulta “eccessiva, angolosa, inquieta, priva di grazia e di armonia“(Giugni). In una parola: disordinata.

Egli si trova, in qualche modo, spiazzato e va, quindi, alla ricerca di nuovi adattamenti, che stenta a trovare; diventa ipercritico dell’immagine del suo corpo, che non risponde al modello da lui idealizzato; praticamente, ha un’immagine di sé che, confrontata con i modelli sociali pubblicizzati dai mass media e con quella dei coetanei, non lo soddisfa e viene, pertanto, svalutata e messa in discussione.

Preadolescenza: il conflitto tra corpo reale e corpo ideale

Il conflitto tra corpo reale e corpo ideale è, dunque, uno dei maggiori problemi, che il ragazzo deve affrontare durante la preadolescenza e nell’età dello sviluppo.

L’eccessivo interesse per il corpo si traduce in confronti ripetuti con la propria immagine riflessa nello specchio, davanti al quale valuta il proprio aspetto fisico.

I modelli diffusi e propagandati dalla pubblicità , così perfetti, sicuri e felici, creano una situazione di disagio, che fa scaturire la tendenza, a volta maniacale, di migliorare il proprio aspetto fisico, rafforzando l’equivoco che, per avere successo e conquistare l’apprezzamento degli altri, è necessario avere un corpo attraente e perfetto.

Il malessere rispetto alla propria immagine (corpo rifiutato) può essere espresso come insoddisfazione specifica, centrata su una zona particolare del proprio corpo, su più parti ben definite, ma anche come disagio più diffuso e generico, difficile da circoscrivere e descrivere.

Piccoli particolari vengono focalizzati con grande ansietà e possono provocare sentimenti di inadeguatezza o di insoddisfazione, anche quando non si discostano dalla media (è significativo che gli adolescenti, all’interno del gruppo, tendono a considerarsi inferiori alla media, rispetto ai compagni).

Per quel che riguarda i riferimenti ai cambiamenti corporei, vengono espressi più spesso nella fascia di età della preadolescenza compresa tra i 12 e i 14 anni di età.

Per un campo di osservazione e di ricerca, a livello scolastico, potrebbe essere indicato l’utilizzo da parte degli insegnanti, di uno strumento, che serva ad evidenziare, con il supporto di personale esperto, l’atteggiamento dell’adolescente o pre-adolescente verso l’immagine del proprio corpo, in cui interagiscono elementi cognitivo-valutativi, emotivi e comportamentali.

La scala di autovalutazione “BUT”

A tale scopo, può essere particolarmente utile la SCALA DI DI AUTOVALUTAZIONE BUT”  (Body Uneasiness Test), riferita a un test di disagio del proprio corpo.

In particolare, sono da prendere in considerazione tre categorie principali :

  • Strumenti che misurano la percezione delle dimensioni del proprio corpo, del corpo di altre persone (che, quindi, mettono in evidenza eventuali distorsioni percettive)
  • Strumenti che misurano la distanza di un’immagine ideale del corpo (ossia la differenza fra le caratteristiche corporee che il soggetto si attribuisce e quelle, a suo giudizio, ideali)
  • Strumenti di misurazione (questionari che esplorano atteggiamenti verso l’immagine del corpo, non occasionali, ma persistenti nel tempo (per esempio, l’insoddisfazione rispetto ad essa).  

La scala “BUT” (proposta da M. Cuzzolaro, G. Ventrone, G.Marano, M.W. Batacchi), che qui presentiamo in forma ridotta, semplificata e modificata è, è costruita su una serie di questionari. Ai soggetti esaminati, viene assegnato, per ogni item, un punteggio che va da 0 punti ( = mai) a  5 punti ( = sempre).
Il maggior disagio è, dunque, indicato, dai punteggi più elevati.

Scala “BUT”

1

Trascorro molto tempo davanti allo specchio

0

1

2

3

4

5

2

Mi piacciono e uso abiti che nascondono le forme del mio corpo

0

1

2

3

4

5

3

Passo molto tempo pensando a certi difetti della mia immagine fisica

0

1

2

3

4

5

4

Quando mi spoglio evito di guardarmi

0

1

2

3

4

5

5

Penso che la mia vita sarebbe migliore se potessi correggere i miei difetti fisici

0

1

2

3

4

5

6

Mangiare in presenza di altri mi provoca ansia

0

1

2

3

4

5

7

Il pensiero di alcuni difetti del mio corpo mi crea imbarazzo nei rapporti con gli altri

0

1

2

3

4

5

8

Ho il terrore di ingrassare

0

1

2

3

4

5

9

Faccio continui confronti fra il mio aspetto e quello degli altri

0

1

2

3

4

5

10

Farei qualsiasi cosa per modificare certe parti del mio corpo

0

1

2

3

4

5

11

Resto in casa ed evito di farmi vedere dagli altri

0

1

2

3

4

5

12

Il pensiero dei difetti del mio corpo mi impedisce di studiare e lavorare

0

1

2

3

4

5

13

Mi sento più grassa/odi quello che dicono gli altri

0

1

2

3

4

5

14

Vorrei avere un corpo snello e tonico

0

1

2

3

4

5

15

Sono insoddisfatta/o del mio aspetto

0

1

2

3

4

5

16

Il mio aspetto fisico non corrisponde alla mia immagine ideale

0

1

2

3

4

5

17

Vorrei sottopormi a qualche intervento di chirurgia estetica

0

1

2

3

4

5

18

Non sopporto l’idea di vivere con l’aspetto che ho

0

1

2

3

4

5

19

Mi sento scollata/o dal mio corpo

0

1

2

3

4

5

20

Ho la sensazione che il mio corpo non mi appartenga

0

1

2

3

4

5

21

Ho paura che i miei difetti fisici mi impediscano di avere una vita sessuale normale

0

1

2

3

4

5

22

Mi osservo in quello che faccio e mi chiedo come appaio agli altri

0

1

2

3

4

5

23

Vorrei essere io a decidere che aspetto avere

0

1

2

3

4

5

24

Mi sento diversa/o da come mi vedono gli altri

0

1

2

3

4

5

25

Non mi piace esibire il mio corpo

0

1

2

3

4

5

26

Non mi piace esibire le mie qualità e le mie performances fisiche

0

1

2

3

4

5

mai = 0; raramente = 1; qualche volta = 2; spesso = 3; molto spesso = 4; sempre = 5

Preadolescenza, adolescenza e immagine di sé: uno studio empirico nelle scuole secondarie

In quest’ottica è stata realizzata, nelle scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Lodi. Il campione era, quindi, composto da studenti sia nella tarda pre-adolescenza (14 anni) che già propriamente definibili adolescenti (15-18).

La ricerca conferma i risultati di studi precedenti, in base ai quali risulta che uno studente su tre, presenta un disagio  nella valutazione della propria immagine corporea, in particolare gli aspetti che creano un maggior disagio sono:

  • la fobia dell’aumento di peso;
  • il controllo compulsivo dell’aspetto fisico;
  • le preoccupazioni eccessive per il proprio aspetto fisico.