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Rapporto shock: Il 50% delle aggressioni a scuola coinvolge i genitori

Rapporto shock: Il 50% delle aggressioni a scuola coinvolge i genitori

Le aggressioni a scuola ai danni di docenti, dirigenti e personale ATA continuano ad aumentare, sia da parte degli alunni che, soprattutto, dai genitori. Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Istruzione aggiornati al 29 marzo 2024, si è registrato un incremento costante di episodi violenti nelle scuole italiane. Il Ministero ha risposto attivando per la prima volta un sistema di sorveglianza per monitorare questi incidenti, che purtroppo si verificano quasi settimanalmente.

Aumento del 110%: 46 casi di aggressioni a scuola nell’anno scolastico 2023-24

Nell’anno scolastico 2023-24, iniziato lo scorso settembre, si sono registrati complessivamente 46 casi di aggressioni nelle scuole italiane, come anticipato dal ministro Valditara. Questo numero rappresenta un aumento significativo del 110% rispetto ai dati dell’anno accademico precedente. Tra il 2022 e il 2023, i casi totali su 9 mesi di lezione furono ‘solamente’ 36, portando il totale degli ultimi 18 mesi a oltre 82 episodi violenti.

Tra le 82 aggressioni degli ultimi anni, 61 sono state perpetrate ai danni dei docenti, mentre 12 contro i dirigenti e le restanti 9 nei confronti del personale ATA. Di quest’anno, delle 46 aggressioni registrate, sono state commesse dai genitori, altre 19 dagli studenti e le restanti 4 da persone esterne ai fatti.

Nuova legge in arrivo: pene aumentate per le aggressioni a scuola

Con il continuo aumento delle aggressioni nelle scuole, secondo Giuseppe Valditara è sempre più evidente l’incremento della conflittualità tra famiglie e istituti scolastici. Rossano Sasso, capogruppo Lega in commissione Cultura, sottolinea che i genitori sono sempre meno figure guida. Mentre sempre più sono inclini a difendere incondizionatamente i propri figli, anche quando commettono errori. Questa trasformazione sociale porta a un cambiamento nel modo in cui vengono affrontati i problemi scolastici. Da un tempo in cui si doveva rendere conto ai genitori di un brutto voto, si è passati a un periodo in cui le spiegazioni vengono richieste direttamente ai docenti.

Sempre Sasso, in merito alle aggressioni a scuola, aveva parlato della nuova legge che è entrata in vigore con l’obiettivo di “restituire autorevolezza ai lavoratori della scuola. Il messaggio deve essere chiaro: chi tocca un docente, un impiegato, un collaboratore e un dirigente, tocca lo Stato”. Nel testo sono previsti generali aumenti delle pene contro chi commette qualsiasi tipo di aggressione dentro ad una scuola. Chi arriva alle mani passerà tra i 7 anni e mezzo e i 12 in carcere (rispetto agli attuali 5 anni). Mentre l’oltraggio costerà tra i 4 anni e mezzo e i 6 di reclusione (attualmente 3). Inoltre, contro il fenomeno delle aggressioni, verrà istituito un apposito Osservatorio con il compito di vigilare sull’applicazione delle misure di prevenzione, incluse anche quelle di contrasto al disagio giovanile.

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