La società odierna, ufficialmente impegnata, nell’assicurare interventi educativi mirati, a favore dell’infanzia e dell’adolescenza, tende ad offrire un’offerta istituzionalizzata di appositi servizi educativi o ad agevolarne la loro fruizione, tramite agenzie extrafamiliari specializzate.
Tali agenzie, in ogni caso, pur svolgendo un ruolo fondamentale e insostituibile, non sono adeguate a soddisfare tutte le esigenze e le domande formative della popolazione, considerando, per esempio, la situazione degli asili nido, che sono in grado di raccogliere solo il 22,4% dei bambini.
In questo contesto, prende forma e consistenza il riconoscimento dell’importanza del ruolo e della funzione dei nonni, nell’ambito della famiglia, per cui è, ormai, generalmente, condivisa la convinzione che essi non svolgano, prevalentemente, un ruolo marginale e di tipo custodialistico, nei confronti dei nipoti, che sia limitato a garantire loro un parcheggio protetto, a riempire i vuoti temporali, a tappare le falle e ad erogare, in molti casi, servizi di assistenza riparativa od emergenziale.
Si sta, infatti, sempre più rivalutando il ricco e saggio patrimonio di esperienze, maturate nella loro vita, che è sempre pedagogicamente disponibile, per affrontare ogni tipo di percorso evolutivo di crescita e di sviluppo dei bambini loro affidati.
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Il Percorso Esperienziale dei Nonni
Tale bagaglio esistenziale, in una concezione culturale postmoderna, inquadrato in una nuova cornice, centrata su un mondo digitalizzato, non va, dunque, considerato, come talvolta accade, un retaggio o un inutile fardello del passato, ormai superato e non più adeguato alle esigenze di una avanzata evoluzione tecnologica che, svuotando gradualmente l’identità sociale della terza età, impone, anche tramite i mass media, un nuovo modo di pensare, sentire ed agire, sicuramente, più frenetico e accelerato, rispetto al passato.
C ’è da sottolineare, a tale proposito, che la storia e la cultura del passato non rappresentano un’azione frenante per il progresso e lo sviluppo, ma una bussola orientativa umanizzante, che aiuta le nuove generazioni ad intraprendere i percorsi della vita futura, che guida a tracciare una direzione di marcia, in cui il vecchio e il nuovo trovano una via d’incontro.
La validità di tale patrimonio, maturato dai nonni, infatti, pur non proponendo, precisi modelli fissi da imitare, è storicamente consolidata e testimoniata da esperienze plurisecolari, che hanno sostenuto l’importanza della loro testimonianza, intesa come un orizzonte culturale e valoriale di riferimento per le nuove generazioni.
Nel caso specifico, la storia dei nonni, presenta, quindi, attraverso varie testimonianze esemplari dal punto di vista morale, senza alcuna limitazione temporale, il suo vero significato di maestra di vita, che può essere indispensabile ad assicurare, in termini etici, affettivi, socio-comportamentali, un’eredità preziosa, fondamentale nel campo dello studio, del lavoro e della vita in genere.
La considerazione che i nonni presentano, spesso, forme evidenti di ritardo e di scarsa competenza sulle moderne acquisizioni tecnologiche, non può giustificare la svalutazione, in termini educativi, della loro ricca e calda funzione narrativa, che non é riscontrabile nei progettualità formative, offerte da soggetti ed agenzie mediatiche specializzate.
Esse, infatti, sono in grado di elaborare strategie progettuali d’intervento, forme di comunicazione potenziata e pacchetti formativi omogenei e tecnicamente ben confezionati, ma, di solito, si presentano in forma fredda, spersonalizzata (senz’anima), prive di un vero flusso affettivo, in grado di costituire, per i nipoti, un vero sistema protettivo di ancoraggio.
Sulla base delle riflessioni sopra esposte, emerge, oggi, la riflessione che non può essere, in alcun modo, concepita la tendenza al ridimensionamento e all’affievolirsi della funzione di testimonianza pedagogica dei nonni, ma va, al contrario, riaffermata, con forza, la convinzione della loro funzione educativa, testimoniata dalla loro esperienza di vita: sono loro, più di tutti, che sanno “raccontare con il cuore e parlare al cuore” ai nipoti, con piena partecipazione emotivo-affettiva.
Tale sostegno, infatti, non può rappresentare un motivo frenante o di contrasto tra le diverse concezioni di vita di generazioni diverse, ma un coerente esempio di continuità, di coerenza, di integrazione, con le attività educative familiari e scolastiche, che ha la forza di contagiare positivamente i bambini ed, in particolare, le loro condotte, i loro comportamenti e di orientarli, in definitiva, a costruire un futuro progetto di vita.
Particolarmente illuminante, sul ruolo determinante dei nonni nei confronti dei nipoti, risulta, inoltre, nel campo della salute, il risultato di uno studio analitico, svolto da David Bishai, docente presso il Dipartimento di Popolazione, Famiglia e Salute del Centro di Baltimora, pubblicato sulla Rivista Pediatrics, il quale sostiene che:
[…] sono i nonni i custodi perfetti della salute dei nipoti i quali, quando stanno con loro, crescono più sani e sono meno soggetti a rischi di infortuni domestici, che risultano dimezzati, rispetto ad altri contesti protettivi.
Caratteristiche Peculiari degli Interventi Dei Nonni: Elementi di Forza ed Elementi di Fragilità
Il comportamento dei nonni nei confronti dei nipoti presenta i seguenti punti di forza:
- → Pur non disponendo della brillantezza e della coordinazione motoria di un tempo, i nuovi nonni sembrano meno vecchi e più in forma di quelli di trent’anni fa e, comunque, più dinamici e più impegnati nella gestione attiva e partecipativa della loro vita, nel contesto sociale di appartenenza.
- → Non sono gravati di altre incombenze o esigenze che li impegnino, contemporaneamente, su più fronti, per cui la loro attenzione è centrata, esclusivamente, sulla cura educativa dei nipoti.
- → Non dovendo inseguire le accelerazioni frenetiche e stressanti della vita postmoderna, possono usufruire di tempi lenti e pacati, capaci di creare un’atmosfera sana e riflessiva e, conseguentemente, di usufruire di spazi educativi più sereni e dilatati, più consoni all’esigenza della crescita dei nipoti.
Ne deriva che le stimolazioni dei nonni, allo svolgimento delle varie attività, comprese quelle ludiche, risultano più moderate, meno intense e frenetiche di quelle proposte all’interno della famiglia o dalle varie agenzie formative extrafamiliari (baby sitter, strumenti telematici, associazioni ricreative e sportive, ecc.), le quali, non di rado, privilegiano la brillantezza, la dinamicità, la velocità e l’urgenza esecutiva dei vari compiti, trascurando o ignorando le componenti motivazionali, il bisogno di pause riflessive, il rispetto delle varie fasi di sviluppo e le dinamiche psicologiche, collegate alle varie forme di ogni processo formativo. - → Gli spazi temporali più distesi offrono, anche, la possibilità di creare canali comunicativi e rapporti emotivo-affettivi più efficaci, che risultano, talvolta, meno conflittuali di quelli offerti dalle figure genitoriali, orientate, talvolta, dall’esigenza, sempre più più urgente, di ottenere, da parte dei figli, nel campo dello studio e dello sport, risultati significativi e prestigiosi, in tempi brevi, anticipandone, in modo prematuro, i ritmi di sviluppo e il livello di prestazione.
- → Spesso sono una preziosissima fonte di confidenze, scambi segreti e speciali, soprattutto nei momenti critici degli adolescenti in particolare, i quali, quando i rapporti con le figure genitoriali risultano burrascosi o caratterizzati da una serie di latitanze emotive, affettive, comunicative, vanno, alla ricerca di un ancoraggio necessario e garantito, che li aiuti ad approdare in un porto più calmo, in cui rifugiarsi e confidarsi.
- → Il loro stile comunicativo dei racconti e delle narrazioni sulla loro vita, pur se conditi e colorati, spesso, da vicende inventate e da elementi fiabeschi e fantastici, è in grado di alimentare e arricchire l’immaginazione e l’evocazione simbolica, in particolare, dei bambini più piccoli.
- → Molti di loro sono in grado di riesumare i giochi tradizionali, perlopiù dimenticati, che rappresentano un occasione preziosa, per scoprire le radici culturali del loro contesto sociale.
Caratteristiche Peculiari degli Interventi Dei Nonni: Elementi di Fragilità
Accanto ai punti di forza sopra esposti, c’è da sottolineare qualche elemento di fragilità, riferito alla tipologia dei loro interventi ed, in particolare, alla tendenza a rievocare ed esaltare, con tono predicatorio, i modelli culturali del passato, riguardanti la loro infanzia, che vengono indicati come unico orizzonte educativo da perseguire (del tipo: “bisognerebbe tornare ai miei tempi, quando tutti eravamo ubbidienti, rispettosi delle regole e maggiormente responsabili”).
Altro punto di debolezza potrebbe essere rappresentato da eventuali situazioni conflittuali tra i genitori e i nonni, sul modo di gestire l’attività educativa dei bambini, per cui è necessario stabilire, con la necessaria flessibilità e disponibilità all’ascolto reciproco, una sorta di alleanza e ricercare, quindi, necessarie forme di compromesso tra i diversi punti di vista, in particolare, sullo stile di condizione dell’azione educativa. Nella consapevolezza che stimolazioni contrastanti, nei confronti dei bambini, producono solo disorientamento, insicurezza e varie forme di sofferenza psicologica. In questo caso, inoltre, bisognerà capire che l’offerta di consigli e aiuti non dovrà essere, necessariamente, condivisa e accettata dai loro figli.
Un’ultima nota da sottolineare rimane la consuetudine di soddisfare continuamente i desideri dei nipoti, compreso l’uso prolungato degli strumenti telematici, l’elargizione sistematica di regali superflui, spesso non richiesti, cedendo, in questo modo, alla tentazione di ricorrere a “si” incondizionati, anziché usare atteggiamenti e comportamenti, che aiutino i nipoti a capire l’utilità del “no” e, quindi, a capire l’importanza di alcuni rifiuti.
Conclusioni
Le linee di condotta e gli orientamenti comportamentali, sopra descritti, non possono riguardare, ovviamente, la totalità del milione e mezzo dei nonni del nostro paese, ma una tendenza generalizzata che, pur con evidenti differenze riferite al contesto culturale ed ambientale di appartenenza, mette in risalto, comunque, la constatazione che essi rappresentano una presenza cardine, per la crescita dei loro nipoti e che, quindi, non si può fare a meno di loro.
In definitiva, nella gran parte dei casi, la loro ricchezza umana, la loro carica empatica, il senso di attaccamento ai nipoti e la naturale disponibilità al loro accudimento, anche se con diversi risvolti, rappresenta un supporto insopprimibile nei loro confronti e, perciò, una necessità pedagogica necessaria è, quindi, incontestabile, per il loro personale processo di crescita, maturazione e sviluppo.
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