Lo Storytelling, ovvero l’arte di raccontare storie, è una forma di comunicazione che secondi molti è propria degli scrittori. Tuttavia, nel mondo didattico può avere un’applicazione interessante anche al di fuori dell’ambito umanistico. Lo Storytelling rappresenta, infatti, un’opportunità ormai irrinunciabile per la didattica. Ha un impianto sicuramente antichissimo e legato alla creatività nella scrittura, ma può andare oltre anche grazie alle moderne tecnologie.
In tal senso il cosiddetto Digital Storytelling è una vera e propria sintesi di due modalità preziose: quella antica, del raccontare semplicemente, e quella delle nuove modalità per raccontare che grazie ai nuovi media e al progresso tecnologico possiamo sperimentare. Secondo Maraffi e Sacerdoti (2018), lo Storytelling, accanto al digital gaming, rappresenta una delle pratiche didattiche più efficaci per rispondere alle indicazioni europee in tema di competenze trasversali e partecipazione attiva. Dal punto di vista delle competenze è verissimo: la strategia didattica innovativa del Digital Storytelling consente di acquisirne tantissime, anche elencate proprio tra le Competenze chiave europee; fra tutte la competenza digitale e quella di imparare ad imparare. Ciò in quanto spingendo gli studenti a raccontarsi e raccontare la loro esperienza educativa oppure aspetti della loro vita, si promuove anche l’autoanalisi che, soprattutto negli adolescenti, è fondamentale per la costruzione dell’identità.
Digital Storytelling a Scuola
Secondo Jerome Bruner, la nostra identità si struttura grazie anche al modo in cui raccontiamo noi stessi e il mondo. Si parla per questo di “pensiero narrativo”. Lo Storytelling può partire dall’idea rivoluzionaria, legata alla New look on perception cui aderì proprio Bruner, che la percezione sia un processo innanzitutto attivo, così come l’apprendimento. Promuovere un apprendimento attivo significa, in altre parole, mettere in discente al centro dell’esperienza educativa per consentirgli un processo di autoconsapevolezza, quindi di metacognizione.
Nel contesto didattico, lo “storyteller” per diversi aspetti sembrerebbe essere il docente: è lui che sta in cattedra e che “racconta”. Quest’ottica, che rimanda alla tradizionale lezione frontale, è stata ultimamente assai superata dalla didattica innovativa. Si parla sempre di più di riduzione del TTT, che sta per “teacher talking time”, che consiste nel favorire una lezione più che altro dialogica, dialogata, seminariale, partecipata o addirittura maieutica.
Il Digital Storytelling in tal senso promuove specifiche attività in cui al centro vi siano gli studenti. Ad esempio, il Diario di un’esperienza, anche chiamato spesso Report, che può avere varie declinazioni. Grazie al Diario, che può diventare anche multimediale grazie alle tecnologie, lo studente può raccontare esperienze didattiche come uscite, gite, progetti o momenti significativi. Sono diversi i Software utili in tal senso, primo fra tutti Adobe Express che consente di unire immagini, video e anche narrazioni. Molto diffusi nei compiti di realtà sono poi i Podcast, che possono essere realizzati in gruppo, favorendo la cooperazione. Anche il diario può essere poi confrontato, permettendo ai ragazzi di notare come ognuno possa raccontare le cose diversamente dal suo punto di vista. A essere promosse non sono solamente le capacità comunicative e linguistiche, ma anche quelle interpersonali, l’autoriflessione e naturalmente l’empatia.
Insegnare Metacognizione ed Empatia
Attraverso lo Storytelling, si promuove una maggiore consapevolezza dei propri stati d’animo, ma anche di quelli degli altri. Raccontare e sentire raccontare è infatti un modo unico per comprendere altri punti di vista attraverso un’arte antichissima. L’impiego delle tecnologie favorisce l’inclusione e consente un apprendimento collettivo e positivo. Come sottolinea Di Blas (2016), grazie alle nuove possibilità espressive, ogni studente può prendere parte all’attività. Raccontare con modalità altre oltre che scritte, a voce o tramite immagini, è sicuramente la strategia didattica più consigliata nel caso di DSA ad esempio; in generale il Digital Storytelling fa sì che ogni studente con le proprie competenze contribuisca.
Dal punto di vista delle competenze di Cittadinanza attiva, ancora più importante risulta essere l’attività di narrazione e riflessione su temi di attualità. Gli studenti possono scegliere un valore, come la libertà, e declinarlo secondo la loro storia, arricchendo con musiche, immagini e grafiche, grazie ad applicazioni semplici e intuitive come Canva. Il docente, in contesti come questi, ha il ruolo di facilitatore, deve sapersi fare non da parte, bensì impalcatura e sostegno anziché protagonista che parla dall’alto. Può anche approfittare del momento per comprendere di più sulle storie dei suoi studenti e quindi per programmare interventi più personalizzati.
Come rileva Mittiga (2020), il valore educativo del Digital Storytelling risiede proprio, infatti, nella possibilità di dare voce ai vissuti degli studenti. Si avvicina alla dimensione dei ragazzi anche grazie ai mezzi che usa: è inutile sperare di inserire gli adolescenti in un contesto, quello scolastico, in maniera funzionale se viene trattato come un luogo “protetto”, dove la società della comunicazione tramite social, multimedialità e quindi soprattutto immagini non esiste. Conciliare il medium tecnologico nello Storytelling significa inserire i ragazzi in contesti che conoscono, insegnando loro che possono essere usati in modo anche utile per l’apprendimento. In questo modo, il discente diventa consapevole del suo apprendimento, riflette su cosa ha imparato ed è abituato a raccontarlo a sé stesso e agli altri grazie a pratiche come l’autovalutazione e l’autobiografia cognitiva.
Una didattica attiva, quindi, ma anche più partecipativa, dove gli studenti non siano passivi ricettori ma co-protagonisti. Lavorare con lo Storytelling vuol dire rafforzare la metacognizione e l’empatia, costruire un apprendimento basato sulla concretezza della parola non solo scritta, ma raccontata per costruire chi siamo.
Riferimenti Bibliografici
- Bruner J., La costruzione narrativa della realtà in Rappresentazioni e narrazioni, Laterza, Roma, 1991.
- Di Blas, Storytelling digitale a scuola, Maggioli Editore, Rimini, 2016.
- Maraffi S. Sacerdoti F. La didattica innovativa: digital gaming e storytelling. In accordo con le recenti normative europee, libreriauniversitaria.it, 2018.
- Mittiga S., Il valore educativo del digital storytelling, in Media Education – Studi, ricerche, buone pratiche, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2020.