GUARDA I NOSTRI CORSI GRATUITI >>> ISCRIVITI SENZA IMPEGNO

“ANDAVAMO A VIOLE “: un’Idea Alternativa alla Lezione Frontale

“ANDAVAMO A VIOLE “: un’Idea Alternativa alla Lezione Frontale

Fino agli anni ’90 circa, i bambini delle scuole, soprattutto di campagna, in primavera avevano un rito: ANDAVANO A VIOLE.

Le insegnanti organizzavano uscite sul territorio, passeggiate lungo le rive dei fossi, per scoprire il risveglio della natura dopo l’inverno, annunciato proprio, dalla fioritura delle viole. Esperienze simili sarebbero ancora possibili, anzi auspicabili.

Per fortuna, uscire dalla scuola con l’insegnante affascina ancora molto.

Idea Alternativa alla Lezione Frontale

Può essere una soluzione pratica quando gli alunni sono troppo esuberanti, si verifica spesso in primavera. Uscire in modo ordinato, consente di far scaricare ai bambini gli eccessi di energia, facilitando la gestione di comportamenti troppo vivaci. Passeggiare è muoversi,  in un clima informale, di ilarità e leggerezza, rispettando però sempre le regole.

È indubbiamente fondamentale conoscere gli alunni e stabilire percorsi sicuri e inclusivi, meglio se si condivide con loro la scelta del tragitto. Questo permette di creare un clima di fiducia e di rispetto reciproco, facilita la gestione del gruppo. È importante che l’insegnante si senta a suo agio e che l’esperienza si svolga in un clima disteso.

Ovviamente l’uscita sarà condizionata dal territorio, ma anche nelle grandi città è possibile raggiungere parchi, serre e rilevare i cambiamenti della stagione.

In alternativa nei centri urbani, soprattutto nelle zone storiche che sono inesauribili fonti di stimoli, perché banalmente permettono di notare come la diversa luce restituisca una differente percezione degli elementi architettonici.

“Andare a Viole”

A lesson on the road” consente di lavorare su molti obiettivi, anche in riferimento alle diverse età. Chiaramente è necessario proporre argomenti che stimolino l’interesse degli alunni.

Fare esperienze sul territorio, significa pensare l’apprendimento non come un processo lineare, ma come una rete di connessioni, continue e progressive, in perenne scambio fra di loro. L’esperienza diretta è integrata da spiegazioni e da informazioni.

Tutti i territori si prestano alla passeggiata. Facciamoci anche aiutare da figure esperte che possano guidarci al meglio.

Il risveglio della natura può essere l’occasione per uscire, ma lasciamoci portare da ciò che di volta in volta scopriamo, qualcosa di inatteso che ci sorprenda e diventi un nuovo stimolo.

Perché Abituare i Bambini a Guardarsi Intorno?

Per migliorare la loro attenzione, stimolare la loro curiosità, abituarli a fare delle descrizioni e delle ipotesi, motivarli ad avanzare congetture e confronti, utilizzando gli strumenti disciplinari differenti.

Pensare a una lezione che tragga spunto da ciò che gli alunni possono sperimentare fuori dalle mura della scuola, significa abituare i bambini a connettere esperienze, ricche e variegate, a elaborarle in forme disciplinari diverse, attribuire significati e metterli in relazione. E’ un modo di pensare l’apprendimento che riparte dall’esperienza diretta e si proietta in forma interdisciplinare.

Ancora, spronarli a notare i cambiamenti, significa ridurre l’indifferenza, e allenare uno sguardo più partecipe. Significa far riappropriare le nuove generazioni del loro territorio, aiutarli fin da piccoli a conoscere la loro zona e la loro storia. È pensarli protagonisti di una cittadinanza attiva e responsabile, ciò può iniziare solo dalla conoscenza diretta.

La fila di alunni che si spostano a piedi per le strade è un modo per risvegliare in tutti un senso di appartenenza e ricordarci le responsabilità che ci competono, ricordarci per chi dobbiamo tutelare il futuro.