Con l’arrivo dell’inverno aumenta sempre di più il rischio di incorrere nei tipici malanni di stagione. Uno tra questi malanni è senz’altro il mal di gola o, più precisamente, la faringite. Spesso si tende a trattare il mal di gola in maniera univoca e, talvolta, frettolosamente, facendo ricorso all’antibiotico quando non è necessario. Viene quindi da chiedersi: come riconoscere il mal di gola così da poterlo curare efficacemente e in modo mirato?
Per approfondire:
SEMINARIO GRATUITO ONLINE – Principi di PNL: La comunicazione efficace nella relazione di cura
SEMINARIO GRATUITO ONLINE: LA PROMOZIONE DEL BENESSERE ATTRAVERSO LE TECNICHE DI RILASSAMENTO
Mal di gola virale e mal di gola batterico: le differenze
La faringite è una patologia che coinvolge il cavo orale ed è caratterizzata dall’infiammazione dell’orofaringe, ossia una parte della gola. Tale patologia può essere causata dagli sbalzi di temperatura, frequenti in inverno ma anche in estate, lì dove sono presenti i condizionatori. A livello sintomatologico, la faringite è caratterizzata, oltre che dal mal di gola, anche da difficoltà nella deglutizione, tosse e catarro. Quando il mal di gola è di tipo acuto ha una durata limitata nel tempo (da 3 a 5 giorni fino a qualche settimana nelle forme più resistenti come nel caso dell’infezione da virus di Epstein-Barr); il mal di gola cronico, invece, perdura per diversi mesi.
La faringite, nel 70% dei casi, è determinata da cause virali così come accade nel caso dei virus del raffreddore e dei virus influenzali. Oltre a ciò, il mal di gola può essere scatenato da altri fattori come lo smog, il fumo, il reflusso gastroesofageo, l’aria condizionata così come può provocarlo il parlare troppo o troppo forte.
Nel caso del mal di gola virale, i sintomi sono lievi: mal di testa, gola arrossata e febbre di solito intorno ai 38°. Questi sintomi sono di breve durata e, spesso, scompaiono spontaneamente.
Le faringiti da infezioni batteriche sono meno frequenti ma più insidiose poiché possono provocare una cronicità nel tempo. Uno dei batteri più diffusi è lo Streptococco beta emolitico di gruppo A che coinvolge, oltre alla gola, anche le tonsille. In questo caso, il contagio può avvenire sia per via aerea sia per contatto diretto ed i sintomi sono più gravi nonché più fastidiosi. Infatti, rispetto al mal di gola virale, la febbre in questi casi può superare anche i 39°, il mal di gola tende ad essere più forte rispetto alle forme virali, spesso impedendo la deglutizione e la normale respirazione, con possibili apnee notturne.
Inoltre, in caso di tonsillite, possono comparire anche placche sulle tonsille, ascessi peritonsillari e, al tatto, si possono percepire i linfonodi del collo gonfi e doloranti. Nel caso di faringite batterica, non è presente la tosse, cosa che invece si manifesta nei casi di faringite virale.
Come far fronte a questo malanno di stagione? I rimedi più efficaci
Partendo dal presupposto che non c’è una vera e propria cura efficace per contrastare il mal di gola di tipo virale, è bene prò conoscere alcuni rimedi che permettono di alleviare nonché accelerare il processo di guarigione.
Primo fra tutti i rimedi è, senz’altro, il riposo: un sonno adeguato e di giusta durata costituisce un elemento fondamentale per una pronta guarigione. Inoltre, è consigliato seguire un’alimentazione sana, ricca di alimenti che contengono vitamina A, C e D come frutta e verdura. Ciò perché è dimostrato che gli alimenti che contengono queste vitamine stimolano e rafforzano il sistema immunitario. Importante è anche bere molto per scongiurare la disidratazione; molto utili sono anche prodotti di origine naturale per fare i gargarismi come la propoli, l’eucalipto, la liquirizia e la cannella. Utili sono anche i farmaci antinfiammatori poiché alleviano il dolore ed il fastidio alla gola.
Faringite virale o batterica: quando ricorrere all’antibiotico?
Come abbiamo visto fino ad ora, il mal di gola virale è la forma più leggera e meno grave di faringite. Per questo motivo, l’uso di un antibiotico in questi casi non porterebbe a nessun giovamento poiché il farmaco non avrebbe alcun batterio da debellare; inoltre, l’utilizzo non necessario dell’antibiotico porterebbe al fenomeno dell’antibiotico resistenza, rischiando quindi di diventare inefficace quando invece sarebbe davvero necessario.
Quando invece il mal di gola persiste dopo 3-4 giorni e vi è anche la presenza di febbre e i linfonodi sono ingrossati, è il caso di contattare il medico il quale, dopo aver effettuato un tampone faringeo, sarà in grado di stabilire l’origine del mal di gola e prescrivere, se necessario, l’antibiotico più idoneo alla circostanza.
Nel caso di faringite la cosa più importante è rivolgersi al medico per poter avere le giuste indicazioni nel trattamento di questo malessere, evitando cisì di sottovalutarlo (nel caso di una faringite batterica) o sopravvalutarlo (nel caso di una faringite virale). Dunque, l’elemento fondamentale per affrontare al meglio questo malanno di stagione è, senz’altro, il buonsenso.