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LA CREATIVITA’: UNA DELLE SOFT SKILLS PIU’ IMPORTANTI NEL MONDO DEL LAVORO

LA CREATIVITA’: UNA DELLE SOFT SKILLS PIU’ IMPORTANTI NEL MONDO DEL LAVORO

Le “Soft Skills”, o “competenze trasversali”, riguardano principalmente l’intelligenza emotiva e tutti quegli atteggiamenti spontanei, frutto del personale background socio-culturale, che vanno ad influenzare l’interazione con gli altri e, di conseguenza, la modalità con cui ci si pone nell’ambiente lavorativo (relazione con i colleghi, la gestione del tempo, comunicazione con i clienti, capacità di problem solving).

Le Soft Skills sono delle abilità innate, non si possono insegnare o apprendere, e permettono all’azienda di creare un team compatto e funzionale. La creatività è una delle competenze trasversali che sta diventando sempre più cruciale nelle aziende di successo, e fa da collante a molte altre Soft Skills, quali, ad esempio: il problem solving, l’empatia, la comunicazione, la leadership, il pensiero analitico.

COSA SONO LE SOFT SKILLS

Le Soft Skills sono quelle competenze che derivano dai tratti specifici della personalità e si applicano a qualsiasi contesto lavorativo, oltre che alla vita privata. Fanno riferimento, in particolare, alle competenze legate all’empatia, alla creatività, alla capacità di ascoltare, di comunicare, di lavorare in squadra e di gestire il proprio tempo e le proprie responsabilità.

Anche essere persone piene di energia che creano un’atmosfera piacevole e produttiva in ufficio è una qualità che le aziende apprezzano. Secondo una ricerca della Harvard University, il successo professionale di una persona è determinato dal 85% dalle soft skills e solo dal 15% dalle hard skills (competenze tecniche). Lo studio IDC Perspective sottolinea come alla base di una trasformazione digitale ci sia una trasformazione culturale: le Soft Skills sono “gli eroi silenziosi della Digital Transformation”.

LA CREATIVITA’: UNA COMPETENZA TRASVERSALE CHE NE RACCHIUDE ALTRE

La creatività è spesso associata al talento artistico nell’ambito della musica o dell’arte e difficilmente si pensa a un informatico o a un manager come a un creativo. Essere creativi sul lavoro non significa necessariamente essere artistici, ma piuttosto sviluppare la capacità di generare e applicare idee originali in diversi contesti lavorativi.

Secondo la visione di Ken Robinson la creatività ha caratteristiche ben distintive (originalità, flessibilità, elaborazione e propensione al rischio) e può essere sviluppata attraverso un ambiente stimolante che valorizzi la curiosità e l’esplorazione personale. Uno studio IBM, che ha intervistato 1500 CEO, ha segnalato che in un mondo che diventa sempre più complesso, sarà proprio la creatività a distinguere i migliori manager, quelli che promuovono l’innovazione e danno vita a originali stili di gestione e di comunicazione, sapendo coinvolgere una nuova generazione di dipendenti, partner e clienti.

La creatività spesso si basa sul pensiero critico, cioè sulla capacita di analizzare e valutare obiettivamente le informazioni per sviluppare un giudizio fondato. L’interazione tra queste due modalità di pensiero crea un approccio olistico alla soluzione di problemi e all’innovazione. La valutazione critica delle informazioni, infatti, assicura che le idee creative siano fondate e praticabili.

L’ARTIST INNOVATOR

L’esperta Laura Callanan, in un articolo su Quartz, sostiene l’emergere di una precisa figura professionale: l’Artista Innovatore. “Coniato il termine Artist Innovator per indicare gli artisti che lavorano al di fuori dello studio, del teatro e della sala da concerto per portare i loro talenti e competenze distintive negli affari, nel governo e nel settore sociale. Gli artisti innovatori stanno avviando imprese a scopo sociale, sviluppando nuovi software, avviando partnership pubblico-privato uniche, e ancorando gli sviluppi immobiliari con le istituzioni culturali. Non tutti gli artisti sono, o vogliono essere, un artista innovatore. Ma quando le persone più creative applicano i loro strumenti e le loro caratteristiche per risolvere i problemi, non c’è limite a ciò che possono raggiungere”.

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