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Fine delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa per i giovani sotto i 36 anni e ISEE sotto i 40.000 euro dal 2024

Fine delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa per i giovani sotto i 36 anni e ISEE sotto i 40.000 euro dal 2024

Dal primo gennaio 2024, le agevolazioni fiscali introdotte nel maggio 2021 per favorire l’acquisto della prima casa da parte dei giovani sotto i 36 anni con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 40.000 euro non sono più in vigore.

 Queste agevolazioni, parte del decretoSostegni bisdel governo Draghi, erano state concepite per alleviare le difficoltà finanziarie dei giovani con carriere precarie nell’accesso all’immobiliare.

Impatti delle modifiche sulle agevolazioni fiscali

L’ISEE, indicatore sintetico che considera redditi, patrimonio e caratteristiche familiari, rappresentava il criterio principale per beneficiare di tali agevolazioni. Tuttavia, la legge di bilancio per il 2024 ha mantenuto solo la garanzia pubblica per il finanziamento, eliminando le agevolazioni fiscali.

Le agevolazioni in dettaglio

Le agevolazioni includevano l’esenzione dall’imposta di registro al 2% sul valore catastale dell’immobile, l’imposta ipotecaria e quella catastale, queste ultime fissate a 50 euro ciascuna. Il beneficio minimo era di 1.100 euro, ma poteva variare in base al valore dell’immobile. Inoltre, se il venditore fosse stato una società, l’IVA pagata dall’acquirente si trasformava in un credito di imposta per ridurre le imposte sui redditi.

Impatto sui giovani acquirenti

Questa decisione ha ripercussioni significative per i giovani acquirenti, costringendoli a pagare le imposte di registro, catastali e ipotecarie come tutti gli altri, senza poter usufruire del credito di imposta precedentemente disponibile. La perdita di tali benefici potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per coloro che lottano già con la liquidità necessaria per affrontare tali spese.

Ostacoli aggiuntivi a causa dell’aumento dei tassi di interesse

L’aumento dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali alla fine del 2022 ha ulteriormente complicato la situazione, rendendo i mutui più costosi e aumentando il peso finanziario complessivo per i nuovi acquirenti.

Alternative rimaste e criteri di eleggibilità

Nonostante la fine di queste agevolazioni mirate, restano in vigore le agevolazioni generali per l’acquisto della prima abitazione, che riducono l’imposta di registro dal 9 al 2%. Tuttavia, dalla seconda casa in poi, l’aliquota torna al 9%. Anche se l’IVA per l’acquisto da una società rimane agevolata al 4%, le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono fisse a 200 euro ciascuna solo per la prima casa.

Requisiti per le agevolazioni e la garanzia pubblica per il mutuo

È importante notare che, per qualsiasi agevolazione sull’acquisto della prima casa, è necessario dimostrare che questa sarà l’abitazione principale, trasferendo la residenza nel comune entro 18 mesi dall’acquisto e non possedendo un’altra casa nello stesso territorio.

L’immobile acquistato deve appartenere alle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11, escludendo quindi ville, castelli, palazzi storici ed edifici definitisignorili” (categorie A/1, A/8 e A/9).

Persistenza della garanzia pubblica per il mutuo per i giovani qualificati

Per i giovani sotto i 36 anni con un ISEE inferiore a 40.000 euro, rimane la garanzia pubblica per il mutuo, purché l’importo non superi i 250.000 euro e siano soddisfatti i requisiti per le generiche agevolazioni sulla prima casa.

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