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Eutimia: come equilibristi sulle emozioni

Eutimia: come equilibristi sulle emozioni

Solitamente con il termine “eutimia” gli psichiatri descrivono la fase di normalità, calma e adattabilità che un paziente con disturbo bipolare vive, fra un episodio maniacale o depressivo e l’altro. O nei casi migliori in cui questa fase si stabilizza, anche grazie ad una terapia e corretta somministrazione di farmaci.

Uno stato mentale equilibrato

Più in generale, l’eutimia è appunto uno tono d’umore equilibrato, senza sbalzi, in cui la persona si sente appagata, tranquilla ma nemmeno apatica. Cioè che non dimostra interesse per niente e nessuno.

Per chi ha studiato il greco e la filosofia deriva appunto dal pronome “eu” che significa “buono” e “thymos” che significa “anima o emozione”. Ma anche energia vitale, sentimenti e passioni, volontà, desiderio e inclinazione e, infine, pensiero e intelligenza. Possiamo rintracciare il tema fra gli stoici e gli epicurei, per i quali questo stato mentale era indice di perfezione contemplativa e spirituale, tipico della persona saggia o del divino.

La domanda sorge spontanea, come diceva una volta Lubrano: eutimia è sinonimo di felicità?
C’è chi afferma che è meglio della felicità, perché ci porta alla contentezza, ad affrontare meglio i momenti difficili, ad essere più autonomi e sviluppare la pazienza, per non cadere vittime della frustrazione.

Le variazioni d’umore

Ovviamente il contrario di uno stato emotivo equilibrato sono gli sbalzi d’umore, che possono verificarsi normalmente o essere indice di patologia.

In psichiatria sono stati classificati cinque livelli umorali, più per comodità perché nella realtà fluiscono senza interruzione. Sono indicati con una sequenza numerica che scende da 2 a -2. Vediamoli di seguito:

  • Mania (livello 2) – Si tratta di una fase caratterizzata da umore raggiante, quindi sopra il “normale”. Questa fase è spesso accompagnata da una grande loquacità, eccitazione ma anche collera. E’ tipico del disturbo bipolare perché appunto descrive i momenti in cui la persona che ne soffre esprime manie di grandezza, assume comportamenti disinibiti, esagerati e può avere delle allucinazioni.
  • Ipomania (livello 1) – E’ una fase euforica ma non a tal punto da influire o danneggiare la quotidianità della persona. In questo stato mentale ci si riposa o si dorme meno, perché si è fondamentalmente molto allegri. Tutto a vantaggio della produttività, sia lavorativa che creativa.
  • Eutimia (livello 0) – E’ come abbiamo spiegato è il tono d’umore più funzionale, salutare e centrato che la persona possa vivere.
  • Ipotimia o depressione lieve (livello -1) – Si tratta di uno stato mentale triste, malinconico, demoralizzato, in cui si perde un pò l’interesse per ciò che solitamente appassiona e non si riesce ad apprezzare ciò che si ha già.
  • Depressione (livello -2) – A questo punto non si parla più solo di umore ma di vero e proprio disturbo mentale. Non si tratta più di “semplice” tristezza ma di sentimenti d’angoscia e insoddisfazione così profondi da danneggiare seriamente la quotidianità della persona, fino ad avere idee suicide.

Psicoeducazione

E’ fondamentale, sia per i pazienti che soffrono del disturbo bipolare, che per i loro familiari ma non solo. Imparare a riconoscere e gestire le nostre emozioni e magari chiedere aiuto, quando si intuisce che gli strumenti che solitamente utilizziamo per aiutarci da soli non bastano, è importante per la nostra salute.

Nel caso di una malattia mentale lo stato di eutimia non significa guarigione ma è un ottimo risultato perché permette di gestire la propria vita al meglio, supportati dal proprio medico e dalla famiglia.