GUARDA I NOSTRI CORSI GRATUITI >>> ISCRIVITI SENZA IMPEGNO

Un inno al silenzio

Un inno al silenzio

Il titolo potrà apparire un controsenso, ma di certo vale la pena cercare di ridare il giusto valore al silenzio: quasi un ossimoro, una figura retorica che accosta parole dal significato opposto, ma in un momento e contesto storico-sociale fatto di caos, rumori di sottofondo, tanta e davvero troppa velocità con cui tutto si muove, poco tempo da dedicare a noi stessi, mi sembra giusto dar risalto ai nostri momenti più calmi e sereni.

Un sostantivo che racchiude in sé moltissimo, dall’apparenza semplice, lineare, quasi nullo e senza significato per molti, ma che in realtà racchiude un senso profondo: il raccoglimento, la comprensione di noi stessi attraverso il silenzio; fermi in connessione con la nostra mente.

Dal silenzio si impara, come dice una poesia di una bambina di dieci anni, di origine filippina, riportata nel libro della nota autrice Chandra Candiani, famosa traduttrice di testi buddhisti (Recensioni Il silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione (ibs.it)).

“Il silenzio è un vento,
che passa attraverso noi,
una soffice e tenera aria,
il silenzio è caldo,
come una coperta morbida,
come un liscio e leggero foglio
che delicatamente diventa
il nostro piccolo silenzio”.

Non dobbiamo avere paura del silenzio, come afferma anche Chandra Livia Candiani, anzi, cullarci in esso, trovare in esso le cose che ci danno sicurezza e vedere con attenzione di cosa è fatto il nostro mondo, notare quello che di bello abbiamo! Nel silenzio siamo veri ed onesti, il silenzio ci dice qualcosa, ci parla dal profondo dell’anima.

Cosa si intende per silenzio

Il famoso teologo, filosofo e docente del master in Meditazione e Neuroscienze dell’Università degli Studi di Udine, Vito Mancuso, nel suo testo “Il bisogno di pensare”, affronta proprio il tema del silenzio come dimora dei nostri pensieri ed imprescindibile dalla capacità di pensare. Non si tratta di assenza di voce, ma di un modo di porsi della nostra mente, aprirsi all’ascolto, degli altri certamente, ma anche di noi stessi, del nostro IO, come primo passo. Nel silenzio si ritrova la profondità dell’essere, impariamo a conoscerci, contemplare e pensare.


Il corso online Come migliorare la comunicazione e l’ascolto empatico approfondisce il ruolo fondamentale dell’ascolto in ogni forma di relazione.


Di individui pensanti ci parla Vito Mancuso nel suo testo, citando le parole del cardinal Martini: “Mi angustiano le persone che non pensano, che sono in balìa degli eventi. Vorrei individui pensanti. Questo è l’importante. Soltanto allora si porrà la questione se siano credenti o non credenti”. Quindi un principio basilare che non può non appartenere all’essere umano, credente o no! Tacere come virtù, dove le troppe “chiacchiere” possono portare su percorsi distanti da noi.

Il silenzio, quindi, aiuta a creare una mente libera, rimuove l’inutile per purificare i nostri pensieri; un silenzio interiore che è spirito puro, saggezza che regna dove meno si parla e più si tace: “Chi è parco di parole possiede la scienza, uno spirito silenzioso è un uomo intelligente”.

Anche Friedrich Nietzsche ci lascia una riflessione interessante: “Se si tace per un anno, si disimpara a chiacchierare e si impara a parlare”.

Il silenzio nei proverbi e i suoi significati

Abbiamo visto come già con Friedrich Nietzsche il silenzio diviene oggetto di aforismi ma molti altri ce ne sono, con altrettanti significati rilevanti: “Meglio un silenzio parlante che un irragionevole parlare; “Virtù di silenzio è gran scienza” (simile al già citato sopra) ed infine: “Il silenzio è d’oro la parola d’argento”.

Oro al silenzio, quindi, come il metallo più prezioso e argento invece alle parole, che vengono in secondo piano: quante volte è meglio tacere più che parlare, o dare giudizi? In primo luogo, per via dell’argomento trattato, magari non essendo un nostro punto forte, è preferibile non dire nulla, evitando figuracce o di incappare in situazioni imbarazzanti. Poi però c’è un silenzio paragonato alla scienza, un tacere che rimanda ad un essere modesto, a non voler mettere a disagio l’interlocutore, ad un modo di porsi all’altro che non ha bisogno di mettersi in mostra.

Per ultimo, ma non per essere il meno importante, un significato che rimanda al silenzio che funge da calibratore delle energie; non dire nulla spesso si rivela la miglior arma: quando davanti a noi c’è qualcuno che sappiamo non comprenderà mai ciò che vogliamo dire, qualcuno che con qualche atteggiamento prepotente o troppo esuberante ci parla con modi poco opportuni al caso, vuole a tutti i costi la ragione… allora perché mai perdere tempo? Facciamo silenzio e lasciamo correre le parole dell’altro, facciamole scivolare come nulla fosse, tempo ed energie verranno risparmiate.

A volte, magari spesso, serve evitare una discussione inutile, perché forse non sempre la parola è il miglior veicolo comunicativo, il silenzio dice e fa intendere altrettante tante cose, dà messaggi che neanche un milione di parole potrebbero far arrivare.