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Mindfulness: Il contatto con se stessi

Mindfulness: Il contatto con se stessi

Affidandosi sempre più di frequente alle discipline che adottano la ragione come strumento sovrano per affrontare le varie materie di carattere scientifico, l’uomo sta rischiando di perdere la capacità di stare bene con se stesso. Si è adattato ad una frenesia mentale che non asseconda il sentire e a cui non è più in grado di sottrarsi neanche quando potrebbe concederselo.

Ai problemi, altresì, si dimostra incapace di reagire. Rimane focalizzato su di essi e pone in essere, molto spesso, un meccanismo alimentato dalla spirale di timore, pessimismo, rimuginio e una buona dose di autocompiacimento vittimistico. In questo modo, tende a dimenticare che, sebbene alcune condizioni siano immutabili, è sempre presente l’opportunità di scegliere lo stato mentale con cui affrontarle, che si rivela una risorsa utile a superare i momenti più sfidanti.

A conferma della possibilità concreta di sviluppare questa capacità, le neuroscienze affermano come lo stato di consapevolezza possa modificare la struttura celebrale (un processo chiamato neuroplasticità) e, di conseguenza, migliorare le prestazioni, sviluppare una mente lucida e aumentare l’intuizione.

Benefici della Mindfulness

Chi si è avvicinato già da tempo al vasto mondo delle tecniche di presenza mentale, avrà certamente sperimentato gli effetti e il miglioramento della qualità della vita di cui si può beneficiare attraverso una mente disciplinata, in pace, non distratta.

Come tutto ciò a cui viene dato valore, anche la Mindfulness è un percorso che richiede impegno e dedizione e, sebbene ognuno sia già custode delle risorse di cui necessita, è anche vero che queste, spesso, sono sepolte sotto strati di distrazioni e intossicate da idee preconfezionate.

Si potrebbe quindi paragonare la nostra mente stressata in cui i pensieri appaiono confusi, ad un armadio disordinato. Lo stato indotto dalla Mindfulness non è altro che la pulizia di primavera di quell’armadio.

Una sorta di igiene mentale i cui vantaggi, procurati da un allenamento costante, si rivelano molteplici e duraturi. Conducendo il praticante a vedere le cose con più chiarezza mentale, si ottimizzerà non solo la modalità attraverso la quale affrontare i problemi, ma si otterrà un punto di osservazione da uno spazio neutro.

Poiché la connessione diretta tra mente e corpo sarà oggetto di un ascolto silenzioso, si attiveranno quelle capacità intrinseche volte a consolidare sia il livello psichico che fisico, con un conseguente potenziamento del sistema immunitario, un abbassamento dei livelli di tensione, un aumento dell’autostima e della creatività e un rinnovato equilibrio generale.


Il tema della Mindfulness è approfondito nel seminario online Introduzione alla Mindfulness e nel corso online Mindfulness: Pratica e benefici della meditazione.


L’ascolto interiore

L’anima (intesa come il nostro spazio sacro, quella conoscenza volta ad affrontare un’avventura terrena dalla quale trarre esperienza) ama il nuovo, ama ricavare nutrimento dal sentire, sperimentare il cambiamento, misurarsi con lo sconosciuto. Non è trattenuta, non ha freni, né regole, dogmi o divieti. Ed ecco che, allora, educarsi al silenzio e al sentire e permettere a linguaggi non convenzionali di manifestarsi attraverso la pratica e in un clima privo di giudizio e a mente aperta, diventa un’efficace modalità di rivelazione: ciò che risiede nello spazio interiore trova accoglimento in un contesto favorevole e protetto, per raccontarsi ad un ascoltatore presente nel presente.

Tuttavia, è fuorviante l’idea comune di voler eliminare i pensieri. La mente, per sua natura, è una creatrice di riflessioni, è errante, ma è proprio nell’accoglimento del pensiero, nel non respingerlo, ma nel rendersi conto della sua esistenza, che si avvia il processo di consapevolezza.  Questa modalità è un’alleata che può fornire un importante contributo per accedere ad uno stato in cui le elaborazioni mentali trovano uno sguardo attento che conduce ad un’oasi di verità più profonda dentro di sé pur nella convivenza con i propri condizionamenti e pensieri che scatenano gli stati d’animo.

Mindfulness Based Stress Reduction

Il percorso MBSR (acronimo di Mindfulness Based Stress Reduction) è un programma strutturato in 8 lezioni/incontri a cadenza settimanale, ideato da Jon Kabat Zinn (padre della Mindfulness applicata a casi clinici), che propone esercizi di pratica formale (per citarne alcune, meditazione seduta, meditazione camminata, hatha yoga,) e pratica informale (ovvero l’attenzione consapevole alle attività svolte quotidianamente come nutrirsi, lavarsi, occuparsi delle faccende domestiche ecc.).

Gli incontri settimanali hanno lo scopo di sperimentare, con la dovuta cura, le proposte offerte e calarsi gradualmente nell’esperienza per farla sedimentare, per beneficiare degli effetti e far sì che l’esercizio sia continuo e costante.

L’attenzione al momento presente è senza dubbio il fulcro dal quale partire. Inteso come totale assenza di sforzo, si traduce nel riscoprire ciò che già esiste e che deve essere solamente portato alla luce ed osservato.

È un’attività sperimentabile ovunque, mentre ci si dedica alle varie attività quotidiane, purché si smetta di agire automaticamente. Portando l’attenzione ad ogni istante, senza dare nulla per scontato, ogni azione può trasformarsi in atto di consapevolezza.

Colui che si dedica alla pratica diventa testimone: un osservatore gentile, dall’atteggiamento privo di giudizio (e che non è preda del suo passato o proiettato nel futuro) che evita di identificarsi con emozioni o pensieri.

Durante le sessioni, ampio spazio viene dedicato anche alle tematiche che sono alla base dei principi che attingono alla saggezza orientale, le quali valorizzano l’esperienza e diventano sostegno e guida per ogni praticante.

Esse sono:

  • l’Amorevole Gentilezza (una modalità di approccio al prossimo che implica l’attenzione e la comprensione delle sue necessità);
  • la Compassione (un’inclinazione spontanea, lontano dal concetto di pietà, che richiede dedizione, ascolto e testimonianza del dolore e della sofferenza altrui);
  • la Gioia Compartecipe (intesa come autentica soddisfazione e condivisione dello stato di piacere provato dall’Altro);
  • l’Equanimità (attitudine non giudicante o discriminante che porta ad avere a cuore la dignità di ogni essere vivente e a trattare ognuno con rispetto e considerazione).

Mindfulness, uno stato dell’essere

Nella sperimentazione della presenza mentale si può arrivare a comprendere l’importanza di uscire dagli automatismi che guidano le azioni che, sebbene abbiano la loro funzione, allontanano dal riconoscere ciò che è nel momento stesso in cui viene a manifestarsi.

Tutto questo permette di prendere confidenza con se stessi e notare gli effetti dei pensieri che, trasformandosi in emozioni, si riflettono nel nostro corpo in un viaggio somato-psichico.

Ne deriva una trasformazione della propria interiorità, ma anche della modalità con cui si intendono le relazioni. Accompagnati da questo sguardo esteso e fresco rivolto a sé, si arriverà con facilità a trasformare anche ciò che è esterno, coltivando legami in una dimensione più appagante, matura e costruttiva, allineati con un sentire più autentico.

Proprio perché i limiti spesso nascono dall’incapacità di renderci disponibili all’incontro con l’Altro, ma soprattutto con noi stessi e con l’estraneo che ci abita, è importante recuperare questa capacità.

La Mindfulness, pertanto, si rivela non un atto da compiere, ma uno stato dell’essere, e le varie tecniche di consapevolezza a disposizione sono lo strumento per preparare il terreno che (grazie all’accoglienza degli ostacoli che ritardano l’accadere della presenza) contribuisce a creare lo spazio necessario alla conoscenza.