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Ripristinare le Buone Pratiche in Classe

Ripristinare le Buone Pratiche in Classe

La scuola dell’infanzia è fondamentalmente organizzata su due binari: uno quello delle routines, comuni a tutte la classi della scuola, sono i cardini dell’organizzazione, intorno a questi ogni singola classe si struttura in modo più specifico. Tra le tante funzioni, scandiscono i tempi della giornata, permettendo anche ai bambini di avere un senso del tempo che scorre, infondono sicurezza.

L’altro elemento sono le pratiche tipiche di ogni singola classe, sono introdotte dalle insegnanti, sono rappresentative del loro stile educativo e delle esigenze della classe e per questo sono molto variabili.

Sono principalmente funzionali all’organizzazione delle attività, della condivisione dei momenti strutturati e no. Talvolta servono a creare delle buone abitudini che rassicurano i bambini, e facilitano la gestione di alcuni momenti, tipo: modalità fantasiose per l’accoglienza la mattina, “frasi propiziatrici/in rima” per il riordino dei giochi, ecc… Pratiche che sicuramente contribuiscono a creare un clima sereno, ideale per socializzare, apprendere e imparare a convivere. Perché queste pratiche giocose sono in realtà regole che consentono alle insegnanti di “governare” la classe e sono, ancor più importante, le prime regole che incontrano i bambini. Per loro, sentirsi coinvolti e motivati a rispettarle è un modo per essere realmente partecipi, in quanto membri attivi, di quella fantastica comunità che può essere la classe.

Le routines e le buone pratiche sono strutture portanti la vita scolastica, vanno insegnate e partecipate.

Molte insegnanti lamentano una crescente difficoltà nel proporre queste buone pratiche, nel coinvolgere i nuovi iscritti o semplicemente nel ripristinarle dopo un periodo di vacanze. Avvertono talvolta, la sensazione di non saper più gestire la classe.

Molti fattori concorrono nel rendere meno agevole l’impresa:

  • Classi troppo affollate
  • La scarsa competenza linguista
  • Bambini poco abituati ad ascoltare l’adulto
  • Bambini poco abituati a condividere
  • Tempi d’attenzione, già ridotti per l’età, sempre più brevi
  • Bambini che osservano poco 

Come imparano i bambini la vita scolastica?

In modo semplice e naturale:

  • ascoltando l’insegnante che verbalizza le azioni e ne spiega il senso
  • Osservando e imitando i compagni già inseriti

Quando questi meccanismi sono deboli, la gestione della classe può essere più faticosa.

Come ripristinare allora le pratiche che rendono piacevole la vita a scuola?

STARE, nel senso letterale del verbo.

Fermarsi con i bambini, fare insieme, ascoltarsi, lavorare sul reciproco coinvolgimento, proporre attività in cui sia possibile stabilire una vicinanza fisica e emotiva che ripristina la relazione, è dentro questa nicchia speciale, che la maestra può riportare gli alunni a condividere anche il senso dell’organizzazione della classe. I bambini devono sentirsi partecipi per poter attivarsi.

Non ci sono soluzioni valide per tutti, perché ogni gruppo ha i suoi bisogni e i suoi interessi, ed è da questi che bisogna ripartire.

Sicuramente facilitano il coinvolgimento:

  • condividere attività ludiche
  • i laboratori
  • le buone letture 
  • le drammatizzazioni.

Meglio organizzare dei gruppi piccoli e eterogenei, le insegnanti dovrebbero attingere alla loro sensibilità nel fare proposte.

L’importante è che si crei un clima sereno e poco direttivo, di condivisione reciproca, risulterà naturale per i bambini seguire le indicazioni della maestra: per esempio come usare i materiali, a quale prodotto finale tendere o più semplicemente come presentare agli altri il risultato finale, quando e come concludere l’attività, come riordinare, ecc… e così facendo si condividono regole necessarie per stare e fare insieme. È questo il punto di partenza, sempre.

Darsi un tempo per ripristinare le relazioni, può sembrare una perdita di tempo rispetto alla solita programmazione. Invece preserva il clima sereno della classe, facilita il recupero dei rapporti e della condivisione dell’organizzazione, consente di proseguire con serenità le altre attività. Anzi, sarebbe buona norma,  proporlo sempre dopo le lunghe pause.