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Ridisegnare il futuro: come l’economia circolare rivoluziona le aziende e salvaguarda il pianeta

Ridisegnare il futuro: come l’economia circolare rivoluziona le aziende e salvaguarda il pianeta

Sempre più diffusa, l’economia circolare si presenta come un modello vincente per le imprese, non solo in termini di riduzione dell’impatto ambientale, ma anche per i vantaggi economici e sociali che offre. Ma cosa comporta esattamente questo approccio e perché è cruciale sensibilizzare su di esso?

L’impatto dell’economia circolare sul business e sull’ambiente

Nel panorama aziendale contemporaneo, l’approccio emergente dell’economia circolare mette in risalto l’importanza delle risorse materiali e dei prodotti, considerati non solo come meri oggetti, ma come preziose risorse da riutilizzare ripetutamente, estendendo così il loro ciclo di vita e riducendo al minimo la produzione di rifiuti. Questo modello implica che un prodotto, una volta esaurita la sua funzione primaria, non vada semplicemente abbandonato, bensì rientri nel ciclo economico per essere rigenerato e creare nuovo valore.

L’economia circolare si traduce anche nell’obiettivo di zero emissioni, promuovendo una produzione sostenibile e privilegiando l’impiego di risorse green in luogo di quelle tossiche. Questo approccio è sempre più diffuso in Europa, dove è considerato uno dei pilastri fondamentali per raggiungere la neutralità climatica. Anche in Italia, numerose aziende stanno investendo in pratiche di economia circolare, con realtà come Prysmian che non solo si impegnano in queste pratiche, ma anche nell’attività di sensibilizzazione per promuovere l’adozione diffusa di questo modello a livello economico.

Il trend dell’economia circolare: l’analisi dei dati in Italia

Secondo il Circular Economy Report redatto dall’Osservatorio Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2022, il 57% delle aziende italiane ha implementato almeno una pratica di economia circolare. Questo dato evidenzia un crescente interesse nel settore imprenditoriale verso modelli produttivi più sostenibili.

In particolare, il settore tessile si distingue come il più avanzato nell’adozione di pratiche circolari, con un’impressionante percentuale del 82%, seguito dal settore alimentare e delle bevande. Tra le strategie implementate, il riciclo di prodotti e componenti risulta essere la più diffusa, adottata dal 61% delle aziende, mentre un quarto delle imprese campionate opta per la riparazione come metodo per ridurre l’utilizzo di materie prime, operando una riprogettazione che minimizza la produzione di rifiuti.

Molteplici vantaggi

L’implementazione dell’economia circolare offre una serie di benefici e vantaggi significativi per le aziende che adottano questo approccio, che vanno oltre il solo ambito ambientale e si estendono al sociale ed economico.

Adottando una prospettiva circolare, le imprese mirano a proteggere l’ambiente riducendo la produzione di rifiuti e promuovendo il riciclo e il riutilizzo, oltre all’utilizzo di risorse rinnovabili. Questo impegno si traduce in una significativa riduzione delle emissioni di gas serra.

L’efficienza delle risorse è migliorata poiché materiali e prodotti sono mantenuti in uso per periodi più lunghi, contribuendo così alla conservazione delle risorse naturali per le generazioni future. Questo approccio incoraggia la progettazione di prodotti più durevoli, riparabili e riciclabili, migliorandone la qualità e aumentando la soddisfazione del pubblico nel tempo, con conseguente sviluppo economico e nuove opportunità di lavoro, nonché stimoli all’innovazione.

Tutto ciò contribuisce a creare un benessere sociale diffuso, promuovendo modelli di consumo e produzione sostenibili che tutelano la salute umana e la biodiversità del pianeta.

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