L’aerosol è una dispersione di particelle solide o liquide in un gas (come aria o gas propellente) ed è utilizzato per scopi terapeutici nell’aerosolterapia. Questo trattamento prevede la creazione e l’emissione di una miscela aria-farmaco, che viene inalata per consentire al farmaco di raggiungere le vie respiratorie, compresi i bronchi.
Modalità di somministrazione dell’aerosol: dispositivi portatili o nebulizzatori
La miscela aria-farmaco può essere erogata attraverso dispositivi portatili come spray o inalatori, che dosano quantità predefinite e costanti di farmaco con ogni “spruzzo” o “puff”. Oppure, può essere generata da un apparecchio nebulizzatore, noto come “apparecchio per aerosol,” a partire da un liquido contenente il farmaco. All’osservazione, questa miscela appare come una “nebbiolina,” ma è composta da numerose piccole goccioline o particelle.
Sebbene l’uso dei nebulizzatori sia più comune in Italia, le evidenze scientifiche suggeriscono che l’uso di bombolette spray, che nebulizzano il farmaco in dosi predeterminate e costanti, abbinato a un distanziatore, sia più efficace, veloce e pratico, soprattutto per i bambini piccoli.
Dimensioni delle particelle: importanza terapeutica
Le dimensioni delle particelle svolgono un ruolo fondamentale ai fini terapeutici:
- Le particelle grandi (diametro di 10 micron) si fermano a livello di bocca e faringe (vie aeree superiori).
- Le particelle piccole (diametro tra 5 e 0,5 micron) raggiungono le diramazioni più fini dell’albero respiratorio e sono fondamentali per l’aerosolterapia.
- Le particelle molto piccole (diametro inferiore a 0,5 micron) vanno ancora più in profondità, ma sono troppo leggere per depositarsi nei bronchi e vengono espulse all’esterno senza effetto terapeutico.
Forme del farmaco per aerosol: soluzione o sospensione
Il farmaco da utilizzare con l’aria o il gas propellente può essere presentato in due forme fisiche diverse:
- In soluzione: il farmaco è completamente disciolto in una soluzione fisiologica o altro liquido, risultando in una miscela omogenea. Le goccioline emesse durante l’aerosolterapia contengono quantità costanti e predefinite di farmaco.
- In sospensione: il farmaco non si dissolve completamente in acqua ma si presenta come piccole “isole” sospese nel liquido, simile all’olio mescolato con l’acqua. In questo caso, la miscela aerosolica è costituita da goccioline non omogenee, con quantità variabili di farmaco.
È importante notare che alcuni apparecchi per aerosol, in particolare quelli a ultrasuoni, non funzionano bene con le sospensioni. Pertanto, utilizzando sospensioni in questi dispositivi, si potrebbe ottenere una nebbiolina composta principalmente da goccioline prive di farmaco, che potrebbero rimanere nell’ampolla e subire surriscaldamento, con il rischio di alterazione, soprattutto per i cortisonici.
Utilizzo dell’aerosol: indicazioni e limiti
L’aerosolterapia è indicata per trattare patologie delle basse vie respiratorie, come bronchite asmatica, bronchiolite e asma bronchiale. Questo metodo permette di somministrare farmaci broncodilatatori e antiinfiammatori direttamente nei polmoni e nei piccoli bronchi, riducendo le dosi necessarie e gli effetti indesiderati.
Al contrario, per le infezioni delle vie respiratorie superiori, come il raffreddore, è sufficiente mantenere un’adeguata idratazione della mucosa nasale, utilizzare spray nasali a base di soluzione fisiologica e insegnare ai bambini a soffiare bene il naso. In alcuni casi specifici, su consiglio del pediatra o dello specialista otorino, potrebbe essere appropriato utilizzare la terapia aerosolica tramite mascherina o doccia nasale, ad esempio per rinosinusite, otite catarrale cronica o laringite.
In sintesi, l’aerosol è un efficace e sicuro metodo terapeutico per le patologie delle basse vie respiratorie, ma non è raccomandato per le infezioni delle alte vie respiratorie. La scelta tra soluzione e sospensione del farmaco dovrebbe essere fatta in base al tipo di dispositivo aerosol utilizzato e alle esigenze terapeutiche del paziente.
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