GUARDA I NOSTRI CORSI GRATUITI >>> ISCRIVITI SENZA IMPEGNO

Il catarro nei bambini: cosa fare e cosa evitare

Il catarro nei bambini: cosa fare e cosa evitare

La tosse “grassa” e il respiro rumoroso, soprattutto di notte, sono sintomi chiari: il bambino ha il catarro. Ma non c’è motivo di preoccuparsi, poiché si tratta di una risposta naturale dell’organismo a stimoli infiammatori.

Di solito, il catarro nei bambini non è un problema significativo e non richiede trattamenti specifici, a parte alcuni semplici rimedi casalinghi per favorirne la rimozione. Tuttavia, in alcune situazioni, è consigliabile consultare il pediatra senza indugi.

Che cos’è il catarro

Il catarro è semplicemente il muco prodotto dalle mucose dell’apparato respiratorio in risposta a stimoli infiammatori come virus, batteri, allergeni o sostanze irritanti presenti nell’aria, come il fumo di sigaretta. Questa produzione di muco è una risposta benefica dell’organismo, che cerca di difendersi dagli agenti irritanti espellendoli. Tuttavia, in alcuni casi, questa produzione può diventare eccessiva o prolungata, causando preoccupazione nei genitori.

Come si riconosce

Il catarro può essere prodotto dalle alte vie respiratorie, come la gola e i seni paranasali (catarro alto), o dalle vie respiratorie inferiori, come la trachea e i bronchi (catarro basso). È rivelato da un respiro più rumoroso del solito, specialmente di notte, e da una tosse “grassa” che aiuta a espellere il muco irritante. Questa tosse è spesso descritta come “umida” quando il muco è prodotto nelle vie respiratorie superiori.

Cosa fare quando il bambino ha il catarro: i rimedi

La produzione di catarro è una risposta fisiologica dell’organismo e, se il bambino ha catarro senza febbre o difficoltà respiratorie, non è necessario preoccuparsi eccessivamente. Ci sono alcune azioni semplici da intraprendere:

  • Assicurarsi che il bambino beva a sufficienza per mantenere l’idratazione.
  • Effettuare lavaggi nasali con soluzione fisiologica o salina per liberare il naso e migliorare la respirazione.
  • Il miele, assunto con moderazione, può aiutare a lenire la tosse catarrale, ma va somministrato solo ai bambini sopra l’anno di età e seguito da una corretta igiene dentale.

L’umidificazione dell’ambiente, se l’aria è troppo secca, può anche essere utile per alleviare i sintomi.

Farmaci per il catarro

I farmaci mucolitici sono farmaci utilizzati per fluidificare il muco nelle vie respiratorie, rendendo più facile la loro espulsione. Tuttavia, non sono raccomandati per bambini di età inferiore ai due anni. Questo perché, in questa fascia di età, il sistema respiratorio e la capacità di gestire le secrezioni sono ancora in fase di sviluppo. L’uso di mucolitici in bambini così piccoli potrebbe, paradossalmente, rendere più difficile la gestione delle secrezioni una volta che diventano più fluide. Pertanto, è fondamentale consultare sempre un pediatra prima di somministrare qualsiasi farmaco mucolitico a un bambino di età inferiore ai due anni.

Inoltre, i sedativi della tosse dovrebbero essere impiegati con molta cautela e solo sotto la supervisione di un medico. Questo vale soprattutto per i bambini al di sotto dei due anni. L’uso di sedativi della tosse in questa fascia di età dovrebbe essere limitato ai casi in cui la tosse è così fastidiosa e disturbante da impedire al bambino di riposare o di avere una qualità del sonno adeguata. Anche in questo caso, la somministrazione del farmaco dovrebbe avvenire solo sotto stretta sorveglianza medica, con dosaggi appropriati e seguendo le istruzioni del pediatra.

La salute respiratoria dei bambini piccoli è estremamente delicata, e l’uso di farmaci dovrebbe sempre essere valutato attentamente da un professionista sanitario specializzato in pediatria. In generale, è importante seguire le linee guida e le raccomandazioni del medico per garantire la sicurezza e il benessere del bambino.

Quando consultare il medico

I genitori dovrebbero contattare il pediatra se il bambino ha catarro accompagnato da febbre o difficoltà respiratorie. Questi sintomi possono indicare condizioni più gravi, come bronchite, bronchiolite o broncopolmonite, che richiedono terapie specifiche come antinfiammatori, broncodilatatori o antibiotici.

Inoltre, se il catarro persiste per più di 7-10 giorni o cambia colore o consistenza, passando da chiaro a giallognolo o verdastra, è importante consultare nuovamente il pediatra per una valutazione più approfondita e, se necessario, una revisione della terapia.

Catarro ricorrente e cronico

Alcuni bambini possono sembrare avere catarro in modo frequente, ma in genere, questa è una reazione normale del loro sistema immunitario agli stimoli ambientali. Tuttavia, se il catarro è cronico, persistente per più di due mesi consecutivi e associato a tosse, è importante consultare un medico per ulteriori accertamenti e valutare possibili disturbi immunitari o malattie polmonari sottostanti.

In sintesi, il catarro nei bambini è spesso una risposta naturale a irritanti ambientali e può essere gestito con semplici rimedi casalinghi. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione a sintomi come febbre o difficoltà respiratorie e consultare il medico quando necessario per garantire la salute del bambino.

Leggi anche:

Tosse nei bambini: un aiuto dalla natura

Quando l’aerosol è la soluzione: alcune indicazioni