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Quando l’aerosol è la soluzione: alcune indicazioni

L’aerosol è una dispersione di particelle solide o liquide in un gas (come aria o gas propellente) ed è utilizzato per scopi terapeutici nell’aerosolterapia. Questo trattamento prevede la creazione e l’emissione di una miscela aria-farmaco, che viene inalata per consentire al farmaco di raggiungere le vie respiratorie, compresi i bronchi.

Modalità di somministrazione dell’aerosol: dispositivi portatili o nebulizzatori

La miscela aria-farmaco può essere erogata attraverso dispositivi portatili come spray o inalatori, che dosano quantità predefinite e costanti di farmaco con ogni “spruzzo” o “puff”. Oppure, può essere generata da un apparecchio nebulizzatore, noto come “apparecchio per aerosol,” a partire da un liquido contenente il farmaco. All’osservazione, questa miscela appare come una “nebbiolina,” ma è composta da numerose piccole goccioline o particelle.

Sebbene l’uso dei nebulizzatori sia più comune in Italia, le evidenze scientifiche suggeriscono che l’uso di bombolette spray, che nebulizzano il farmaco in dosi predeterminate e costanti, abbinato a un distanziatore, sia più efficace, veloce e pratico, soprattutto per i bambini piccoli.

Dimensioni delle particelle: importanza terapeutica

Le dimensioni delle particelle svolgono un ruolo fondamentale ai fini terapeutici:

Forme del farmaco per aerosol: soluzione o sospensione

Il farmaco da utilizzare con l’aria o il gas propellente può essere presentato in due forme fisiche diverse:

È importante notare che alcuni apparecchi per aerosol, in particolare quelli a ultrasuoni, non funzionano bene con le sospensioni. Pertanto, utilizzando sospensioni in questi dispositivi, si potrebbe ottenere una nebbiolina composta principalmente da goccioline prive di farmaco, che potrebbero rimanere nell’ampolla e subire surriscaldamento, con il rischio di alterazione, soprattutto per i cortisonici.

Utilizzo dell’aerosol: indicazioni e limiti

L’aerosolterapia è indicata per trattare patologie delle basse vie respiratorie, come bronchite asmatica, bronchiolite e asma bronchiale. Questo metodo permette di somministrare farmaci broncodilatatori e antiinfiammatori direttamente nei polmoni e nei piccoli bronchi, riducendo le dosi necessarie e gli effetti indesiderati.

Al contrario, per le infezioni delle vie respiratorie superiori, come il raffreddore, è sufficiente mantenere un’adeguata idratazione della mucosa nasale, utilizzare spray nasali a base di soluzione fisiologica e insegnare ai bambini a soffiare bene il naso. In alcuni casi specifici, su consiglio del pediatra o dello specialista otorino, potrebbe essere appropriato utilizzare la terapia aerosolica tramite mascherina o doccia nasale, ad esempio per rinosinusite, otite catarrale cronica o laringite.

In sintesi, l’aerosol è un efficace e sicuro metodo terapeutico per le patologie delle basse vie respiratorie, ma non è raccomandato per le infezioni delle alte vie respiratorie. La scelta tra soluzione e sospensione del farmaco dovrebbe essere fatta in base al tipo di dispositivo aerosol utilizzato e alle esigenze terapeutiche del paziente.

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