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Litigi tra bambini: consigli ai genitori per una corretta gestione

Litigi tra bambini: consigli ai genitori per una corretta gestione

Quando i bambini interagiscono tra loro in circostanze come a scuola, al parco giochi o ai compleanni, può capitare che inizino a bisticciare e, di conseguenza, a litigare. In queste circostanze i genitori assumono due atteggiamenti differenti: da una parte troviamo i genitori che intervengono nei litigi cercando di riportare la situazione in uno stato di calma, dall’altra ci sono i genitori che ritengono opportuno che i bambini gestiscano questa situazione da soli.

Viene quindi spontaneo chiedersi come sia meglio agire in queste circostanze e a questa domanda risponderemo con diversi consigli.

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Litigi tra bambini di età prescolare: come gestirli

Il primo consiglio utile da mettere in pratica quando ci si trova davanti ad un litigio che vede protagonisci dei bambini in età prescolare è quello di non intervenire subito, ma di avere fiducia che la situazione rientri gradualmente da sola. In particolare, quando si creano situazioni di litigi tra bambini, i genitori non intervengono poiché sono fiduciosi del fatto che il bambino è competente e sa trovare in modo creativo una soluzione.

L’età prescolare, infatti, rappresenta un punto cruciale di crescita per il bambino, poiché si trova tra il voler giocare con gli altri bambini ma ha ancora gli strascichi della fase egocetrica ed è quindi normale che ci possa essere uno scontro con i pari nel momento dell’interazione.

L’intervento del genitore può portare il bambino a pensare che il suo atteggiamento è corretto e quindi che abbia il diritto di sovrastare gli altri.

Nel momento in cui l’adulto si rende conto che il litigio tra i bambini non termina, può avvicinarsi in silenzio ai bambini, specie se sospetta che questi ultimi possano farsi male. In questo caso è sufficiente la presenza fisica dell’adulto, facendo così capire ai bambini che lui li sta osservando, senza intervenire verbalmente. In questo modo l’adulto non nega ai bambini la possibilità di trovare una soluzione, denota semplicemente una presenza e lo sguardo può anche essere un monito di rimprovero su quanto sta accadendo.

Cosa fare se il litigio non si placa

Se, nonostante ciò, la situazione degenera fino al punto in cui i bambini passano alle mani, l’adulto può intervenire fisicamente separandoli. L’unico intervento verbale dovrebbe riguardare la possibilità di fare una pausa giocando separatamente.

L’adulto deve far si che i bambini percepiscano il suo intervento come un’opportunità per riflettere sull’accaduto e sul proprio atteggiamento, dandogli quindi la possibilità di produrre un pensiero creativo. La repressione della rabbia porta quindi ad un atteggiamento contrario, atto ad una vera e propria esplosione della rabbia stessa.

Per i bambini il gioco è importante tanto quanto dormire e mangiare, per cui saranno loro stessi ad abbandonare una fase dell’egocentrismo al fine di favorire il gioco di gruppo. Queste circostanze non fanno altro che allenare il bambino alle relazioni e lasciarlo libero di costruire dei propri meccanismi è fondamentale per il suo processo di crescita.

Litigi tra bambini di età scolare

È comune che durante la scuola primaria si verifichino frequenti litigi e dispetti tra compagni di sesso diverso. Ad esempio, immaginiamo che nei corridoi della scuola un ragazzino di circa 8 anni abbia uno scontro fisico con una compagna, finendo per colpirsi reciprocamente. Un’altra compagna assiste alla scena e lo riferisce alla maestra, che rimprovera entrambi.

I litigi tra bambini della scuola primaria, specialmente quelli legati a dinamiche di corteggiamento, richiedono un approccio equilibrato da parte degli adulti. È importante favorire l’autonomia emotiva dei bambini e offrire loro supporto nel gestire i propri conflitti in modo costruttivo, senza però interferire eccessivamente nelle dinamiche interne alla loro interazione.

Come gestire episodi di bullismo

Quando alcuni bambini di circa 8-9 anni diventano prepotenti e tiranneggiano i loro compagni, è fondamentale che la madre del bambino vittima di aggressioni si rivolga alla maestra e non all’altro genitore. La maestra può svolgere un ruolo importante nell’individuare le dinamiche di bullismo e nell’implementare strategie adeguate per affrontarle.

È essenziale cercare di capire le ragioni che portano il bambino aggressivo a comportarsi in quel modo e lavorare su di esse. Potrebbe essere necessario coinvolgere adulti più competenti, come psicologi o counselor scolastici, per fornire ulteriori supporto e sviluppare una strategia specifica per aiutare il bambino prepotente a gestire la sua rabbia e comportarsi in modo più appropriato.

Allo stesso tempo, è importante offrire supporto al bambino vittima di aggressioni, fornendogli gli strumenti necessari per difendersi. Ciò può includere insegnare al bambino abilità di assertività, promuovere l’autostima e sviluppare strategie per gestire situazioni di conflitto in modo pacifico. Anche in questo caso, gli adulti, compresi gli insegnanti e i genitori, devono essere coinvolti nel fornire supporto e creare un ambiente sicuro per il bambino.