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I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

Con la locuzione Disturbi dello Spettro Autistico si vuole indicare una condizione in cui un soggetto, dalla nascita, ha difficoltà a stabilire un contatto che favorisca la comunicazione e, più in generale, l’interazione sociale. Presenta un comportamento limitato e ripetitivo, in cui assume una fondamentale importanza la routine.

In altri termini, si riscontrano una serie di difficoltà nella sfera del neurosviluppo più o meno gravi a seconda del soggetto, che nell’arco di vita possono modificarsi. Queste persone possono essere differenziate come autistiche ad alto funzionamento, a medio funzionamento ed a basso funzionamento. Stando ai dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale Autismo, in Italia ha un’incidenza pari a 1/77 per quanto riguarda la popolazione infantile e colpisce i maschi rispetto alle femmine in misura di oltre 4 volte maggiore.

Tra i Disturbi dello Spettro Autistico vi sono:

  • Disturbo Autistico: il soggetto presenta difficoltà ad interagire con altre persone, ha difficoltà di comunicazione sia verbale che non verbale e presenta stereotipie comportamentali;

  • Disturbo di Asperger: si tratta di un disturbo dove il soggetto ha difficoltà nelle interazioni sociali ma presenta uno sviluppo del linguaggio normale in relazione all’età come pure lo sviluppo intellettivo, anzi spesso addirittura il Quoziente Intellettivo (Q.I.) è superiore alla media;

  • Disturbo Generalizzato dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato: è la forma in cui i soggetti presentano compromissioni a carico di diverse aree dello sviluppo in maniera più grave e marcata.

DIAGNOSI DI DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO

Già prima dei 2 anni d’età si possono notare dei campanelli d’allarme che possono far ipotizzare che ci si trova di fronte ad un caso di Disturbo dello Spettro Autistico:

  • ritardo nello sviluppo linguistico
  • parole/frasi ripetute
  • suono della voce monotono
  • assenza di espressioni sul volto
  • movimenti ripetuti (ad esempio ci si dondola o si battono le mani)
  • mancato interesse verso le interazioni con l’altro da sé
  • isolamento
  • emozioni assenti
  • improvvisa aggressività
  • invadenza
  • movimenti scoordinati
  • sviluppo sopra la media della cognizione, della memoria, delle abilità matematiche e di quelle musicali.

Raramente purtroppo la diagnosi giunge in tempi precoci. Viene spesso formulata, infatti, quando il bambino entra alla prima classe della scuola primaria ed è quindi più facile notare le sue difficoltà.

LINEE GUIDA

Ovviamente, prima si ha la diagnosi e più progressi possono fare i bambini, anche e soprattutto grazie a costanti terapie cognitivo-comportamentali. Il corretto trattamento da seguire è indicato nella Linea Guida 21 dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale pone l’accento sull’intervento psicoeducativo. È buona norma che il trattamento rispetti dei principi specifici:

  • lavoro di professionisti in equipe
  • condivisione ed estensione dei risultati diagnostici in tutti gli ambienti di vita del bambino
  • comprensione del fatto che questi servizi accompagneranno il soggetto per tutta la vita
  • considerazione delle necessità individuali di ogni soggetto
  • coinvolgimento delle famiglie
  • formazione del/dei caregiver/s

Bisogna considerare oltretutto il fatto che, purtroppo, spesso chi ha una patologia tipica dei Disturbi dello Spettro Autistico presenta delle comorbilità (epilessia, condizioni genetiche, problemi gastrointestinali, disturbi del sonno, disturbi psichiatrici). Uno dei programmi intensivi più usato in questi casi è l’Analisi Comportamentale Applicata (in breve ABA, usando l’acronimo inglese). Ultimamente si annovera anche il trattamento TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Related Communication Handicapped Children) che ha dimostrato di scaturire miglioramenti dal punto di vista della motricità, della cognizione, della socialità e della comunicazione.

Anche interventi mediati dai genitori (parent training) sono caldamente consigliati per via della possibilità di interagire in maniera adeguata e funzionale con i propri figli. In caso di disturbi del sonno, un valido aiuto è la somministrazione della melatonina, che non è un farmaco bensì un integratore alimentare.

Per quanto riguarda i Disturbi dello Spettro Autistico, non sono annoverati nella Linea Guida 21 la musicoterapia, la comunicazione facilitata, l’eliminazione di caseina e glutine dalla dieta, la somministrazione di integratori alimentari e la terapia con ossigeno iperbarico.

I VARI SUPPORTI SUL TERRITORIO

Con il passare degli anni, sono state fondate sempre più ONLUS ed Associazioni no-Profit che consentono anche a queste persone di imparare un mestiere, rispettando in ogni caso i limiti delle proprie capacità, e quindi di potersi sentire utili alla società.

Un esempio è la ONLUS Pizzaut – Nutriamo l’inclusione, fondata da Nico Acampora, papà di un bambino autistico. Ha come scopo quello di formare soggetti con questi disturbi al fine di riuscire ad aprire la prima pizzeria gestita da personale autistico. Nel 2020 il personale gestiva la catena di ristoranti itineranti PizzAutobus, nel 2021 è stato aperto un ristorante a Cassina de’ Pecchi e nel 2023 uno a Monza. È stato messo a punto un vero e proprio corso di formazione per personale autistico, tramite l’AutAcademy che nel 2020 era partito come progetto sperimentale. Inoltre si cerca di rendere queste persone sempre più autonome, anche nella vita quotidiana, attraverso le Palestre di Autonomia Abitativa. Consistono in spazi in cui ragazzi e ragazze inseriti nel progetto possono avvicinarsi sempre più ad una vita indipendente, autonoma.

Un esempio di Associazione no-Profit è I Bambini delle Fate – Per l’inclusione sociale. È stata fondata nel 2005 a Castelfranco Veneto (TV) da Franco Antonello con lo scopo di consentire a suo figlio Andrea, autistico, di poter vivere una vita quanto più possibile normale. L’Associazione garantisce sostegno economico a progetti d’inclusione sociale di cui beneficiano le famiglie con casi di autismo e di disabilità in generale. Con il passare degli anni, l’Associazione si è allargata oltre i confini del Veneto, arrivando a coinvolgere ben 18 regioni italiane.

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