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Le Pensioni Minime nel 2023: Guida alle Novità

Le Pensioni Minime nel 2023: Guida alle Novità

Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023 dal 1° gennaio, è stato previsto un significativo aumento delle pensioni minime. Le istruzioni operative fornite dall’INPS a giugno hanno confermato che l’aumento sarà riflettuto nel cedolino di luglio, compreso di arretrati.

Questo incremento, pari al 6,4% per gli over 75, sarà valido per gli anni 2023 e 2024 e si sommerà a una rivalutazione straordinaria dell’1,5%, aggiunta alla perequazione ordinaria, concessa al trattamento minimo indipendentemente dall’età. Il risultato sarà un assegno di circa 600 euro per gli over 75 e di 572,20 euro di pensione minima per tutti (rispetto ai 525,38 euro dell’anno precedente).

In questa guida, forniremo una spiegazione chiara e dettagliata di tutte le novità riguardanti le pensioni minime nel 2023. Preciseremo cosa sono esattamente, come funzionano e a quanto ammontano, fornendo informazioni utili per capire le modifiche introdotte e le conseguenze sulle pensioni degli aventi diritto.

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Pensioni Minime: aumento a 600 euro e rivalutazione

Nel 2023, è stato previsto un aumento a circa 600 euro per coloro che hanno più di 75 anni, aggiungendosi agli incrementi annuali dovuti all’adeguamento dei prezzi al consumo.

Inoltre, la Manovra ha incluso una rivalutazione straordinaria del 1,5% per tutti i beneficiari del trattamento minimo, indipendentemente dall’età. Questa rivalutazione straordinaria, nel 2023, comporterà una rivalutazione complessiva del 120%, ossia il 7,3% più il 20% del totale (20% di 7,3%).

È importante sottolineare che i limiti di reddito devono rimanere validi, il che significa che per ottenere l’integrazione al minimo, è necessario rientrare in specifici limiti di reddito individuali, che variano anche in base alla situazione coniugale del pensionato.

È stato confermato che l’aumento, con effetto a partire da luglio 2023 e comprensivo di arretrati, avrà luogo attraverso una nota pubblicata dall’INPS il 26 giugno 2023. Queste misure sono state adottate per migliorare le pensioni minime e fornire un sostegno economico ai pensionati che ne hanno più bisogno.

Funzionamento dell’Aumento delle Pensioni Minime

L’aumento delle pensioni pari o inferiori al trattamento minimo, viene riconosciuto in via eccezionale dal 1° gennaio 2023 fino a dicembre 2024. Di seguito, vengono specificate le modalità di applicazione:

  • L’aumento si basa sul trattamento pensionistico lordo complessivo, compresa la tredicesima, per ogni mensilità.
  • Sono escluse dalla base di calcolo le prestazioni fiscalmente non imponibili, come ad esempio le somme corrisposte a titolo di maggiorazione sociale, la “quattordicesima mensilità” e altri importi aggiuntivi della pensione, le prestazioni assistenziali, facoltative o di accompagnamento alla pensione.
  • L’incremento spetta a partire dalla data di decorrenza della pensione, per le pensioni che iniziano tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024.
  • L’importo dell’incremento viene corrisposto con la stessa cadenza di pagamento della pensione e sarà evidenziato sul cedolino di dettaglio del pagamento.
  • Le somme corrisposte come incremento sono fiscalmente imponibili e non influiscono sull’erogazione di altre somme come l’integrazione al trattamento minimo o la maggiorazione sociale. Inoltre, non sono considerate ai fini della rivalutazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024. Il trattamento pensionistico complessivo sarà calcolato al netto dell’incremento transitorio.

Gli importi delle pensioni minime nel 2023:

  • 572,20 euro al mese per tutti i percettori di pensioni minime con età inferiore a 75 anni.
  • 599,82 euro al mese per i percettori di pensioni minime con età di 75 anni in su.

Se il trattamento pensionistico complessivo supera l’importo mensile del trattamento minimo ma è inferiore al limite maggiorato dall’incremento, l’incremento sarà comunque attribuito fino a quel limite aumentato.

Per le pensioni in convenzione internazionale, l’incremento verrà riconosciuto sull’importo lordo del pro rata italiano in pagamento.

Nel caso di pensioni ai superstiti cointestate, l’incremento sarà valutato in base al trattamento complessivamente spettante a tutti i contitolari e poi ripartito tra i beneficiari in proporzione alla percentuale spettante a ciascuno.

Nel caso in cui il beneficiario compia 75 anni nel corso del 2023, l’incremento sarà adeguato a partire dal mese successivo al compimento dell’età.