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Le capacità motorie: Definizioni, funzioni e concetto di allenamento

Le capacità motorie: Definizioni, funzioni e concetto di allenamento

Con il termine capacità motorie s’intende l’insieme delle caratteristiche fisiche o sportive che un individuo possiede e che permette l’apprendimento e l’esecuzione delle varie azioni motorie.

Le capacità motorie influenzano l’intensità e la qualità di risposta motoria all’ambiente e si connotano come componenti parziali e potenziali delle abilità.

Le capacità sono proprie dell’individuo, in parte legate all’ereditarietà e al patrimonio genetico (dotazioni native) e possono modificarsi con l’allenamento.  

Le capacità motorie si trovano alla base della prestazione fisica e si dividono in:

  • capacità condizionali, legate alla condizione fisica e quindi agli aspetti energetici del lavoro muscolare (aspetto quantitativo del movimento);
  • capacità coordinative, connesse alla capacità del sistema nervoso centrale, che regola i meccanismi di ricezione, elaborazione, controllo e regolazione del movimento (aspetto qualitativo del movimento).

Questa suddivisione è fissata convenzionalmente poiché, in realtà, le capacità motorie interagiscono costantemente tra loro, infatti si è constatato che le esercitazioni volte ad allenare le capacità coordinative migliorano anche le capacità condizionali, non sempre, così efficacemente, si verifica il contrario.

Infatti, un movimento ben coordinato, che rappresenta il risultato finale di un apprendimento, non può non essere posto in relazione con i processi energetici, quanto meno per il risparmio metabolico che ne deriva.

Allo stesso modo l’espressione della forza o della velocità sono correlate alla funzione neuromuscolare, che riguarda anche la velocità di trasmissione degli impulsi nervosi e l’efficacia del rapporto armonico tra muscoli agonisti e antagonisti.


Leggi anche: L’attività motorio-sportiva in ambiente naturale
Lo sviluppo delle capacità motorie e coordinative nell’infanzia e nella preadolescenze


Capacità motorie: cosa si intende con allenamento

Normalmente, quando si parla di allenamento si pensa al carico di lavoro di un atleta, che mira a raggiungere livelli prestativi di un certo tipo (esaltazione del personale rendimento in gara).

In realtà, il concetto di allenamento riguarda, l’incremento delle capacità motorie e, più in generale, il processo di crescita della persona, che pratica regolarmente una qualsiasi attività motoria e sportiva.

L’allenamento, pertanto, può essere definito come una pratica regolare e finalizzata di una esercitazione fisica, con carichi di lavoro personalizzati, adeguati al periodo di maturazione di ogni persona, che comporti un incremento delle potenzialità di prestazione individuale e il suo  mantenimento.

L’allenamento, così inteso, riguarda, perciò, non solo gli addetti ai lavori (attività svolta all’interno delle società sportive o in ambito di avviamento scolastico alla pratica sportiva), ma anche l’attività praticata per diletto, a livello amatoriale o durante il tempo libero.

Le caratteristiche dell’allenamento

In ogni caso, risulta utile evidenziare le caratteristiche del concetto di allenamento, che riguardano:

  • la ripetizione dell’esercizio, all’interno di ogni seduta, regolandone la durata e l’intensità,
  • un programma di attività che tenga conto del principio della gradualità, dell’intensità e dei tempi di recupero,
  • il controllo del processo e la verifica dei risultati desiderati,
  • l’adeguamento dei carichi di lavoro, in rapporto all’età biologica e alle competenze motorie già maturate,
  • la corrispondenza dell’attività con gli aspetti cognitivi e motivazionali.

Le possibilità di incremento e di potenziamento delle capacità motorie sono collegabili, inoltre, ai seguenti fattori:

  • fattori genetici (costituzione, peso, altezza)
  • fase di accrescimento
  • funzionalità di organi e apparati (salute dinamica)
  • capacità di apprendimento motorio
  • aspetti comportamentali
  • corredo motorio acquisito.

Alcuni studi, in relazione a questi fattori, hanno elaborato la teoria delle fasi sensibili, collegabili alla maturazione del sistema nervoso centrale.

Ad esempio la coordinazione sembra essere facilitata, in alcuni periodi, dell’accrescimento (come quello dell’infanzia) ed è quindi meno favorita in altre fasi dello sviluppo.

Capacità motorie: il concetto di carico allenante

Per carico allenante si intende il complesso di tutte quelle attività, che comportano un’alterazione dello stato di equilibrio individuale, in grado di produrre adattamenti tali da determinare una maggiore funzionalità dell’organismo.

Le modificazioni non riguardano solo gli esercizi, i giochi, gli sport, ma anche attività che investono il campo del lavoro, in cui vengono proposte condizioni stimolanti, che superano le normali richieste quotidiane.

Una delle caratteristiche del carico allenante è quello che non prevede la somministrazione ripetitiva di prove, distribuite sempre alla stessa maniera, che assicurino, soltanto, il mantenimento di una determinata condizione prestativa, ma quello che prevede un aumento progressivo della sollecitazione in termini di quantità, durata e intensità.

Gli effetti del carico, non riguardano solo la prestazione motoria, che comporta una fatica muscolare e un particolare impegno cardio-vascolare, rappresentato dagli esercizi (carico esterno), ma anche e soprattutto importanti dinamiche psicologiche, che investono, da una parte, la fatica mentale, dall’atra, l’interesse, la motivazione, il desiderio di autorealizzazione, ecc. (carico interno).

Il dosaggio del carico, per essere efficace, deve produrre gli effetti di adattamento desiderati, e va proposto in modo personalizzato, in relazione alle caratteristiche individuale di ogni persona.

Superallenamento

Se il carico è eccessivo, senza adeguati recuperi, produce l’effetto negativo, dal punto di vista fisiologico e psicologico, che viene definito col termine di superallenamento.

Tale situazione si manifesta, di solito, con sintomi ben precisi, come la stanchezza costante, la difficoltà di recupero, l’insonnia, la difficoltà di concentrazione, l’involuzione dei livelli di coordinazione, i vari fenomeni ansiosi, l’insonnia, ecc.).

Al contrario, se il carico è troppo blando o leggero, non produce modificazioni significative, che migliorino, in modo significativo, la situazione di partenza.

In conclusione, l’efficacia delle stimolazioni dell’organismo, in campo motorio, è legata alla qualità delle procedure adottate, in cui devono essere rispettati, in modo razionale, le singole sedute, il tipo di esercitazioni utilizzate, la loro successione e distribuzione, i recuperi necessari e, necessariamente, e le varie forme di verifica e controllo sistematico, dei processi e dei risultati raggiunti.

*Per un adeguato approfondimento degli elementi, centrati su questo tema, si rimanda alla consultazione della letteratura specializzata.