Dal 1° gennaio 2024, l’Italia accoglierà una novità significativa nel settore bancario: il “bancomat diffuso“. Questa iniziativa, inserita nell’articolo 85 della Legge di Bilancio 2024, mira a introdurre sportelli bancomat presso esercizi commerciali di prossimità, quali tabaccai, edicole, supermercati e farmacie.
In questo articolo, esamineremo in dettaglio cos’è il bancomat diffuso, come funzionerà, e quali vantaggi porterà ai cittadini italiani.
Cos’è il bancomat diffuso
Il “bancomat diffuso” è un nuovo sistema di sportelli di prelievo di contanti fino a 250 euro, installati presso negozi di prossimità. L’iniziativa è stata inclusa nella Legge di Bilancio 2024, attualmente in esame parlamentare.
L’obiettivo è semplificare l’accesso ai contanti per i cittadini, specialmente in aree dove gli sportelli bancari tradizionali sono in diminuzione.
A cosa serve il bancomat diffuso
Il servizio consente ai cittadini di prelevare contanti fino a 250 euro nei negozi, eliminando la necessità di recarsi presso gli sportelli bancari. Questa iniziativa si rivela particolarmente utile nelle aree a rischio desertificazione, dove il numero di sportelli bancari tradizionali è drasticamente diminuito.
Dove saranno installati
I bancomat diffusi saranno collocati in negozi di prossimità come tabaccai, supermercati, farmacie ed edicole. La Legge di Bilancio 2024 prevede incentivi per l’installazione, soprattutto nei comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, dove gli sportelli bancari stanno scomparendo.
Come funziona il bancomat diffuso
Il bancomat diffuso funziona come uno sportello bancario tradizionale, consentendo prelievi attraverso carte di debito o di credito. La differenza risiede nella collocazione in negozi di prossimità, i quali riceveranno incentivi statali per l’installazione.
Come usare il bancomat diffuso
L’utilizzo del servizio richiede l’inserimento della carta e del PIN nel circuito gestito dal commerciante. Successivamente, è possibile effettuare prelievi fino a 250 euro.
Come installare il bancomat diffuso
Al momento, non sono chiare le modalità per richiedere l’installazione di questo bancomat. Si dovrà attendere la ripartizione del fondo previsto e la definizione delle regole per gli interessati. La modifica delle normative antiriciclaggio semplificherà il processo, senza compromettere la sicurezza.
I vantaggi del bancomat diffuso
L’introduzione del bancomat diffuso favorirà i residenti in piccoli centri, semplificando l’accesso ai contanti. Ridurrà il rischio di conservare ingenti somme in casa, migliorando la sicurezza.
Coloro che incontrano difficoltà nell’uso di uno sportello bancario potranno trarre vantaggio da questa iniziativa, incoraggiando anche l’apertura di conti bancari per chi attualmente ne è sprovvisto.
Quando arriva
I bancomat diffusi saranno installati a partire dal 2024, con l’emanazione dei Decreti attuativi della misura.
L’introduzione del bancomat diffuso rappresenta un passo significativo verso la semplificazione dell’accesso ai contanti, specialmente nelle aree con pochi sportelli bancari. Questa iniziativa mira a migliorare la vita quotidiana dei cittadini italiani, offrendo un servizio comodo e efficiente, e potrebbe avere impatti positivi sul sistema bancario e sull’inclusione finanziaria nel paese.
Un po’ di tempo fa ormai c’era stata una polemica per la decisione di mettere il limite di pagamento in contanti a 5mila euro.
Limiti dei pagamenti in contanti: le polemiche e il rischio di evasione
L’annuncio del limite di pagamento di 5.000 euro in contanti, previsto dal governo, aveva scatenato polemiche e sollevato preoccupazioni sull’evasione fiscale. Il collegamento tra questo bancomat e il limite di pagamento in contanti evidenzia il duplice approccio del governo: semplificare l’accesso ai contanti mentre rafforza i controlli per contrastare l’evasione.
La questione solleva la necessità di bilanciare l’efficacia delle misure anti evasione con il rispetto per la privacy finanziaria dei cittadini.
Leggi anche:
Bonus conto corrente: la soluzione per ridurre le spese bancarie
Contanti a casa e cassette di sicurezza: l’ipotesi di una nuova sanatoria
