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Diritto all’oblio oncologico in Italia: la nuova legge e le implicazioni sui concorsi pubblici e il lavoro

Diritto all’oblio oncologico in Italia: la nuova legge e le implicazioni sui concorsi pubblici e il lavoro

Il 5 dicembre 2023, il Senato italiano ha votato a favore della nuova normativa sul “diritto all’oblio oncologico“, una significativa legge che conferisce alle persone guarite da una patologia oncologica il diritto di non divulgare informazioni o essere oggetto di indagini sulla propria condizione patologica pregressa.

La legge mira a garantire che coloro che hanno sconfitto il cancro abbiano gli stessi diritti degli altri cittadini, soprattutto per quanto riguarda l’accesso a servizi finanziari, bancari, assicurativi, le opportunità lavorative e i concorsi pubblici.

Cos’è il diritto all’oblio oncologico

Il diritto all’oblio oncologico è il diritto delle persone guarite da una malattia oncologica di mantenere la riservatezza sulla propria condizione passata, secondo le disposizioni previste dalla legge. Questa iniziativa legislativa è stata adottata per prevenire discriminazioni e garantire i diritti delle persone che hanno superato una malattia oncologica.

Scopo della legge sul diritto all’oblio oncologico

La legge affronta il problema delle discriminazioni subite da coloro che, nonostante la guarigione clinica, sono ancora soggetti a ostacoli nell’esercizio dei propri diritti. Questi ostacoli si presentano spesso nell’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nei concorsi pubblici e nelle procedure di adozione di minori. L’Osservatorio permanente sulla condizione assistenziale dei malati oncologici ha evidenziato questa problematica.

Secondo i dati più recenti del Piano oncologico nazionale 2023-2027, nel 2020 in Italia sono state diagnosticate circa 3,6 milioni di persone con tumore. La nuova legge sul diritto all’oblio oncologico è stata introdotta per contrastare tali discriminazioni e assicurare pari opportunità.

Cosa prevede la legge sul diritto all’oblio oncologico

La legge, approvata in seconda lettura al Senato il 5 dicembre 2023, recepisce le istanze della Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022. Le principali novità riguardano:

Riservatezza nei concorsi pubblici:

  • L’articolo 4 vieta di richiedere informazioni sullo stato di salute dei candidati, in particolare per patologie oncologiche, durante le procedure concorsuali.
  • Un periodo di 10 anni senza recidiva è stabilito per il divieto di richiesta di informazioni sulla storia oncologica del candidato. Questo periodo si riduce della metà se la patologia è insorta prima del compimento del 21° anno di età.

Pari opportunità nell’inserimento lavorativo:

  • La normativa promuove politiche attive per garantire pari opportunità nell’inserimento e nella permanenza nel lavoro per le persone guarite da patologie oncologiche.

Nuove regole per l’accesso a servizi bancari, finanziari e assicurativi:

  • Non è ammessa la richiesta di informazioni sullo stato di salute per l’accesso a servizi bancari, finanziari ed assicurativi, se la patologia oncologica è stata superata da almeno 10 anni.
  • Vietato acquisire informazioni da fonti diverse dal contraente e vietato l’uso di tali informazioni per determinare condizioni contrattuali.
  • Divieto di applicare limiti, costi aggiuntivi o trattamenti diversi rispetto alla legislazione vigente.

No discriminazioni per adozione o affidamento:

  • Limitazione delle indagini sulla salute per coloro che intendono adottare un minore. Le indagini non possono riguardare patologie oncologiche trascorsi 10 anni dalla fine del trattamento terapeutico, in assenza di recidive o ricadute, o 5 anni se la patologia è insorta prima del compimento del 21° anno di età.

Queste nuove disposizioni rappresentano un passo significativo per contrastare le discriminazioni e garantire che coloro che hanno superato il cancro possano godere appieno dei loro diritti senza essere penalizzati per la loro pregressa condizione patologica.

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