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Bruxismo: manifestazioni, caratteristiche e rimedi

Bruxismo: manifestazioni, caratteristiche e rimedi

Il bruxismo è un’abitudine parafunzionale caratterizzata dal digrignare o serrare i denti, con manifestazioni che vanno oltre il semplice digrignamento. Può anche comportare un serramento dentale statico, mantenendo una posizione con i denti fortemente stretti senza effettuare un vero e proprio digrignamento.

Alcuni specialisti suggeriscono che il semplice contatto dentale, senza serramento o digrignamento, potrebbe rappresentare una forma iniziale di bruxismo. In condizioni normali di riposo, infatti, le arcate dentali non dovrebbero essere a contatto, e i muscoli masticatori dovrebbero essere rilassati.

Anche un leggero contatto può comportare una contrazione muscolare, esponendo l’individuo a un potenziale rischio di sviluppare il bruxismo in presenza di condizioni predisponenti come lo stress o l’ansia.

Quando si manifesta il bruxismo?

Sebbene comunemente si pensi che questo problema si manifesti solo durante il sonno, può verificarsi anche durante le ore diurne, spesso senza che l’individuo se ne renda conto, associato a nervosismo e stress.

Bruxismo durante il sonno

Gli episodi di bruxismo di solito durano pochi secondi ma possono ripetersi più volte durante il sonno. Le osservazioni suggeriscono che il digrignare dei denti di norma si verifichi nella seconda fase del sonno, con alcune registrazioni anche nella fase REM, sebbene questo sembri essere un evento piuttosto raro.

Sintomi e conseguenze

Questo problema può manifestarsi con sintomi che gli individui potrebbero trascurare a causa della loro natura spesso aspecifica. Sintomi comuni includono secchezza delle fauci, dolore alla mandibola, affaticamento e dolore nei muscoli masticatori.

Anche il mal di testa può essere una conseguenza del bruxismo e rientra nella categoria dei problemi muscolari.

Oltre ai sintomi muscolari e al dolore, l’atto del digrignare può provocare danni ai denti, con usura dell’smalto, assottigliamento e, nei casi più gravi, esposizione della dentina e danni più profondi. Il bruxismo, se non trattato prontamente, può portare alla scheggiatura, incrinatura e addirittura frattura dei denti.

È importante considerare anche la possibile compromissione di lavori odontoiatrici come otturazioni, faccette, corone e ponti in ceramica.

Il bruxismo non influisce solo su muscoli e denti ma può comportare anche problemi articolari. Il continuo digrignare o serrare i denti può sovraccaricare le articolazioni temporo-mandibolari, causando dolori, rumori e schiocchi.

In alcuni casi, l’individuo può confondere il dolore articolare causato dal bruxismo con il dolore all’orecchio. Infine, il bruxismo notturno può influire negativamente sulla qualità del sonno, contribuendo a tutte le conseguenze di un riposo notturno inadeguato o insufficiente.

È importante notare che i danni più gravi provocati dal bruxismo richiedono anni per svilupparsi, quindi la diagnosi tempestiva è fondamentale.

Trattamento del bruxismo: come risolverlo?

In realtà, poiché non si tratta di una malattia ma una parafunzione, parlare di una cura non sarebbe corretto. È più opportuno parlare di rimedi o trattamenti per gestire il bruxismo e prevenirne le conseguenze, in particolare per denti, muscoli e articolazioni.

Per preservare i denti e evitare sovraccarichi muscolari e articolari, è comune utilizzare un bite, una sorta di paradenti da indossare durante il sonno per prevenire il contatto tra i denti e il conseguente digrignamento.

Se il bruxismo è legato a malocclusioni o malformazioni, l’odontoiatra indicherà la strategia terapeutica più appropriata. L’intervento dell’odontoiatra è essenziale anche per trattare i danni ai denti causati dal bruxismo.

Nel caso di stress o sintomi ansiosi, può essere utile ricorrere a tecniche di rilassamento. Se si affrontano ansia e disturbi emotivi o psicologici di natura patologica, potrebbe essere necessario rivolgersi a figure specializzate come psicologi o psicoterapeuti.

Il trattamento del bruxismo non è semplice poiché deve considerare tutti i fattori che ne hanno contribuito all’origine, richiedendo talvolta un approccio multidisciplinare.

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