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Sgravio contributivo per assunzioni di donne vittime di violenza nel settore privato: guida dettagliata

Sgravio contributivo per assunzioni di donne vittime di violenza nel settore privato: guida dettagliata

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2024, è stato introdotto uno sgravio contributivo mirato a incentivare le assunzioni di donne vittime di violenza nel settore privato. Questa misura rappresenta un passo significativo verso l’empowerment delle donne colpite da situazioni di violenza, promuovendo la loro indipendenza economica e facilitando il loro reinserimento nel mercato del lavoro.

Cos’è lo sgravio contributivo per le assunzioni di donne vittime di violenza?

Lo sgravio contributivo, disciplinato dall’articolo 39, commi da 2-quinquies a 2-septies della Legge di Bilancio 2024, offre un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro privati che decidono di assumere donne disoccupate, vittime di violenza e beneficiarie del Reddito di libertà. Tale agevolazione si applica sia alle assunzioni a tempo determinato che a tempo indeterminato.

A chi spetta lo sgravio contributivo?

Lo sgravio spetta esclusivamente ai datori di lavoro privati, limitando la sua applicazione alle aziende private. Queste possono beneficiare dell’esonero contributivo assumendo donne disoccupate che sono state vittime di violenza e sono beneficiarie del Reddito di libertà.

Tuttavia, per definire appieno i requisiti per l’accesso a questa agevolazione, è necessario attendere il Decreto attuativo, che fornirà dettagli sui requisiti economici e dimensionali.

Come funziona lo sgravio contributivo per le assunzioni di donne vittime di violenza?

Lo sgravio contributivo si traduce in uno sconto diretto sui contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati. Tuttavia, va notato che sono esclusi dall’esonero l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali versate all’INAIL, così come gli importi eccedenti gli 8.000 euro annui, limite massimo stabilito dalla Legge di Bilancio 2024 per questa misura.

Il periodo di validità dello sgravio varia in base al tipo di contratto di lavoro stipulato:

  • Contratto a tempo determinato: l’esonero vale per i primi 12 mesi dall’assunzione.
  • Trasformazione del contratto a tempo determinato a tempo indeterminato: l’esonero vale fino al 18° mese dall’assunzione.
  • Contratto a tempo indeterminato: l’esonero è valido per un periodo di 24 mesi.

L’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche rimane invariata durante l’esonero.

Limiti di spesa e monitoraggio da parte dell’INPS

L’INPS monitorerà attentamente le entrate contributive ridotte a causa dello sgravio, e i benefici contributivi saranno riconosciuti nei seguenti limiti massimi di spesa per gli anni dal 2024 al 2028:

  • 1,5 milioni di euro per il 2024.
  • 4 milioni di euro per il 2025.
  • 3,8 milioni di euro per il 2026.
  • 2,5 milioni di euro per il 2027.
  • 0,7 milioni di euro per il 2028.

Nel caso in cui il limite di spesa sia raggiunto, l’INPS non accetterà ulteriori domande di accesso a questi benefici contributivi.

Come ottenere lo sgravio contributivo

La procedura attraverso la quale i datori di lavoro privati potranno ottenere lo sgravio contributivo sarà definita nel Decreto attuativo della misura. È probabile che l’INPS gestirà la procedura, riconoscendo l’esonero in modo telematico in seguito alla comunicazione del datore di lavoro. Una volta disponibili il Decreto attuativo e le indicazioni dell’INPS, saranno fornite ulteriori informazioni.

In definitiva, l’introduzione di questo sgravio contributivo rappresenta un importante passo avanti nella promozione dell’occupazione femminile e nel supporto delle donne vittime di violenza, contribuendo a creare un ambiente lavorativo più inclusivo e sostenibile.

Quindi l’implementazione di questo sgravio contributivo non solo fornisce un incentivo tangibile alle aziende private per assumere donne vittime di violenza, ma sottolinea anche l’impegno verso una società più equa e solidale. La sua efficacia sarà valutata attentamente nel promuovere l’autonomia economica e il benessere delle donne coinvolte.

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