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Legge in discussione per la tutela delle donne vittime di violenza: analisi dettagliata

Legge in discussione per la tutela delle donne vittime di violenza: analisi dettagliata

Il Parlamento italiano sta per avviare la discussione su una proposta di legge innovativa, volta a rafforzare la protezione delle donne vittime di violenza domestica. La proposta, che sarà oggetto di unificazione tra tre diverse iniziative legislative, si concentra su diverse misure per migliorare l’inclusione e la tutela di queste donne. Vediamo nel dettaglio cosa prevede questa proposta di legge e quali impatti potrebbe avere sulla società italiana.

Origini della proposta

La proposta di legge nasce dalla convergenza di tre distinti progetti di legge presentati da esponenti di diversi partiti politici. La PDL n. 408 della deputata M5S Stefania Ascari, la PDL n. 510 del Deputato Ubaldo Pagano (PD), e la PDL n. 786 del Deputato Maddalena Morgante (FDI) hanno tutte contribuito a formulare il testo unificato.

Il provvedimento prende il titolo di “Disposizioni per favorire l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza di genere e delle vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso”.

Inclusione tra le categorie protette

Uno degli elementi chiave della proposta è l’inclusione delle donne vittime di violenza domestica tra le categorie protette, in conformità con l’articolo 18. Questo significa che queste donne avranno diritto a benefici e agevolazioni già previsti per altre categorie protette.

La quota di assunzioni obbligatorie, prevista dalla Legge 68 del 1999 per le categorie dell’articolo 18, sarà destinata alle donne vittime di violenza domestica. La proposta, inoltre, estende questa quota alle donne vittime di violenza di genere che abbiano ricevuto interventi di protezione certificati dai servizi sociali o dai centri antiviolenza.

Sgravi contributivi per le imprese

Un altro aspetto significativo della proposta è la richiesta di uno sgravio permanente dai contributi previdenziali e assistenziali per le imprese che assumono a tempo indeterminato donne vittime di violenza di genere.

Questa agevolazione, estesa a tutti i datori di lavoro privati, mira a incentivare le assunzioni di queste donne, contribuendo così al loro reinserimento lavorativo. La durata dello sgravio contributivo non è specificata nel testo, ma potrebbe essere fissata per un periodo triennale a partire dal 2023.

Conservazione del posto di lavoro per disabilità acquisite

La proposta affronta anche la questione della conservazione del posto di lavoro nel caso in cui le donne vittime di violenza sviluppino disabilità nel corso della loro carriera. In tal caso, i datori di lavoro pubblici e privati sono obbligati a garantire la conservazione del posto di lavoro per queste donne.

Questa disposizione mira a fornire una sicurezza occupazionale aggiuntiva, particolarmente rilevante per le vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso.

Dati sulla violenza domestica in Italia

Il contesto in cui si inserisce questa proposta di legge è caratterizzato da un aumento significativo degli episodi di violenza domestica. Secondo un rapporto della polizia criminale pubblicato nell’8 marzo 2023, gli interventi legati a questa forma di violenza sono aumentati del 78% rispetto all’anno precedente.

Questo dato allarmante sottolinea l’urgenza di adottare misure concrete per proteggere le donne vittime di violenza.

In sintesi, la proposta di legge rappresenta un passo significativo verso la tutela e l’inclusione delle donne vittime di violenza domestica nella società e nel mondo del lavoro italiano.

L’approvazione di questo provvedimento potrebbe contribuire a creare un ambiente più sicuro e favorevole al reinserimento sociale ed economico di queste donne, promuovendo al contempo la sensibilizzazione sulla questione della violenza di genere.

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