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Psicologia Scolastica: Sfide professionali e sociali di una realtà in continuo mutamento

Psicologia Scolastica: Sfide professionali e sociali di una realtà in continuo mutamento

Sono svariate le scuole che si trovano a dover ricorrere a servizi di psicologia scolastica, una realtà ad ampio spettro che coinvolge nel suo operato figure professionali e sanitarie, personale scolastico ed educativo senza dimenticare l’essenziale componente familiare e quindi primo ambiente fondamentale di socializzazione.

A partire dal periodo della pandemia, l’Istituto Superiore di Sanità ha registrato un incremento delle richieste di nuovi interventi mirati e un peggioramento di situazioni pregresse, accompagnate da condizioni svantaggiose sia livello familiare che sociale, che si sono riversate in disturbi sul piano fisiologico e comportamentale.

Che cos’è la Psicologia Scolastica

Lo Psicologo scolastico non è un insegnante né un educatore. È una figura che si occupa dello studio delle attività e dei processi educativi dal punto di vista psicologico, mira alla progettazione di interventi specifici attraverso processi di monitoraggio, osservazione, consulenza ed assistenza nelle varie fasi dello sviluppo e del comportamento, unitamente alla strategia relazionale di rete tra scuola, famiglia e territorio.

Volendo fare una panoramica degli aspetti salienti dell’operato di questa figura professionale possiamo focalizzarci su quanto segue:

  • Promozione e prevenzione della salute delle persone nei diversi contesti educativi ed ordini scolastici
  • Benessere della comunità ed individuazione delle situazioni a rischio con progettazione di interventi a sostegno di minori e famiglie in difficoltà
  • Contrasto di processi di disagio ed esclusione Individuazione di soggetti con Bisogni Educativi speciali (BES)
  • Predisposizione di Piani Educativi Individualizzati (PEI) e Percorsi Didattici Personalizzati (PDP)
  • Inclusione delle persone con disabilità in ottica di una didattica inclusiva
  • Promozione del successo scolastico e formativo grazie a percorsi di orientamento professionale e supporto nelle scelte individuali al fine di prevenire la dispersione scolastica e l’abbandono

L’ambiente scolastico si configura come uno spazio di crescita in cui ogni studente sviluppa le proprie competenze e la propria identità.


L’importanza della scuola nella costruzione della propria personalità e senso di autonomia è approfondito in alcuni corsi online disponibili sulla piattaforma igeacps.it. In particolare, suggeriamo i seminari gratuiti online Come promuovere l’autoefficacia nei percorsi di apprendimento e La didattica efficace e metacognizione.


Il ruolo dell’insegnante

L’insegnante ha un ruolo determinante nell’apprendimento, nelle dinamiche di gruppo, nella condivisione di esperienze e aspetti valoriali e nel rendere l’ambiente stimolante tramite esperienze significative e motivanti.

Il clima nelle classi dev’essere il risultato dell’intreccio di relazioni, collaborazione ed obiettivi comuni, interazione tra alunni e docenti. Questo clima positivo si instaura quando l’insegnante è in grado di leggere la soggettività di ogni alunno con cui si trova a dover lavorare quotidianamente.

Se quanto detto fino ad ora non trova la sua attuazione, vedremo un decadimento del livello di motivazione intesa come un insieme di fattori psicologici sia di natura cognitiva sia affettiva-valoriale che consentono al soggetto di porsi con atteggiamento positivo per il raggiungimento degli obiettivi scolastici e di impegnarsi sia dal punto di vista cognitivo che comportamentale per il pieno raggiungimento delle proprie ambizioni.

Sappiamo, comunque, che le motivazioni cambiano durante il ciclo evolutivo dello studente e a tal proposito l’insegnante deve dimostrarsi disponibile a calibrare i suoi interventi, a seconda dell’età e dell’individualità. Insieme alla figura professionale di riferimento dello Psicologo, si andrà a rinforzare l’aspetto positivo della prestazione, rendendo note le potenzialità ed i successi ottenuti al fine di sviluppare fiducia e consapevolezza negli studenti, privilegiando la dimensione dell’educazione sull’istruzione, puntando alla valorizzazione della persona insieme ad un percorso di sviluppo emozionale, di personalizzazione ed individualizzazione dell’apprendimento.

Tra i compiti più importanti che l’istituzione scolastica si trova a dover fronteggiare vi è l’attenzione ai processi formativi ed alla maturazione psicologica e relazionale degli studenti. All’interno del contesto formativo entrano in gioco le relazioni tra gli insegnanti, gli alunni, il dirigente ed ognuno è responsabile delle proprie parole ed azioni, sapendo di generare un impatto nel contesto individuale e sociale che potrà contribuire a favorire la crescita del singolo o creare conflittualità di varia natura.

Psicologia scolastica: lo sportello d’ascolto

Ciò che può contraddistinguere un contesto da un altro è sicuramente la presenza di uno sportello d’ascolto e consulenza psicologica incline anche ad organizzare giornate dedicate alla prevenzione e sensibilizzazione ed incontri formativi per docenti e figure genitoriali, in risposta alle problematiche collegate alla crescita dei ragazzi. Tutto questo accompagnato da percorsi di aiuto senza necessariamente stigmatizzare una problematica come patologia ma dimostrandosi disponibili all’ascolto, empatici e pronti a fornire il giusto sostegno psicologico come prevenzione per l’essenziale benessere individuale e della collettività.

Tenendo conto del contesto ambientale e sociale infatti, con la collaborazione di tutto il sistema scolastico, l’innovazione in ambito educativo prevede una crescita della valorizzazione della componente psicologica della persona, promuovendo iniziative per individuare le problematiche e riflettere insieme per accrescere il livello di capacità intellettuale e relazionale dei soggetti coinvolti.

Fondamentale sarà integrare gli interventi di psicologia scolastica in un’ottica interdisciplinare che vada a favorire collegialità e condivisione. Ad esempio, promuovendo momenti di lavoro intrisi di cooperazione e team-building anche attraverso esperienze concrete ed emotivamente coinvolgenti grazie a quello che viene definito “Learning by doing”: apprendere dall’esperienza permette un lavoro cerebrale complementare tra i due emisferi coinvolgendo sia aspetti emotivi che relazionali.

La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere.” (Plutarco)