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L’origine della Resilienza: conosciamola meglio

L’origine della Resilienza: conosciamola meglio

Una competenza che può annoverarsi fra le Life Skills e di cui ultimamente si sente molto parlare è la resilienza. Il significato letterale proviene dalla fisica e intende la proprietà dei materiali a resistere agli urti senza spezzarsi, ovvero resistere, combattere contro le difficoltà che fanno parte della vita di un qualsiasi individuo.

Essere resilienti non è una predisposizione naturale ma è una caratteristica personale che è possibile sviluppare, formare e educare. Significa essere in grado di gestire e affrontare cambiamenti e le difficoltà di natura personale, professionale e sociale a cui la vita espone; saper assumere decisioni e gestire le incertezze, le paure legate al manifestarsi di momenti critici.

Ne parlano Claudia Maulini, cultrice della Pedagogia Sociale e la ricercatrice e docente di Pedagogia Speciale Elena Malaguti nei loro testi come, ad esempio, Educarsi alla resilienza.

Di seguito le quattro le teorie che ci fanno capire meglio i processi interni del “sistema resilienza”.


Il tema della resilienza e delle sue componenti è approfondito nel corso online RESILIENZA – Reagire con successo agli imprevisti della vita.


SISTEMA RESILIENZA: Coping ed Empowerment

COPING (dall’inglese “to cope”, fronteggiare, essere all’altezza): due psicologi americani, Richard Lazarus e Susan Folkman, ci parlano della capacità della persona di cavarsela in situazioni difficili, utilizzando le proprie risorse mentali ed emotive, imparando a gestire situazioni impreviste. I comportamenti di coping riguardano le risposte ad una determinata situazione mentre la resilienza si inscrive in un contesto temporale dilatato, quando sono state fronteggiate molteplici difficoltà e situazioni.

Il termine “coping” è stato utilizzato per intendere degli sforzi cognitivi e comportamentali, necessari a dominare richieste specifiche interne o esterne, valutate come eccessive rispetto alle risorse di una persona.

Il coping si distingue in:

  • coping centrato sul problema, in cui la persona ragiona sul problema e prova a modificare la situazione.
  • coping centrato sulle emozioni, che vede l’individuo impegnato a ridurre lo stato di disagio emotivo, come lo stress.

EMPOWERMENT (dall’inglese “to empower”, conferire potere): Anna Garcia Lopez, Professoressa di Pedagogia Generale, si riferisce ad una “costruzione” che implica la capacità di cogliere dentro di sé le risorse necessarie per poter raggiungere mete prefissate.

Quattro anche le componenti psicologiche dell’empowerment:

  • L’attribuzione di causalità interna, quindi la consapevolezza e la capacità di interpretare ciò che ci accade, o ciò che facciamo, come risultato dei nostri comportamenti e non di quelli di altri.
  • La speranza appresa, l’atteggiamento speranzoso implica la capacità dell’individuo di pensare che l’imprevisto possa portare a qualcosa di positivo.
  • Il pensiero operativo positivo, molto simile al concetto di ottimismo ma con delle differenze: se l’ottimismo è un orientamento nei confronti della vita, il pensiero positivo operativo implica la motivazione e la partecipazione alla costruzione di un mondo positivo.
  • La percezione di auto-efficacia, fa riferimento al concetto di A. Bandura sul concetto di auto-efficacia, che indica come il giudizio individuale sulla mobilitazione delle proprie risorse cognitive e sulle proprie azioni siano fondamentali.

SISTEMA RESILIENZA: La teoria della self efficacy e la teoria dell’attaccamento

TEORIA DELLA SELF EFFICACY

Tema affrontato da A. Bandura, psicologo canadese che spiega il modo con cui “l’auto-efficacia” si sviluppa. Questo sentimento viene definito come una capacità in grado di orientare le singole sotto-abilità cognitive, comportamentali ed emozionali, in maniera efficiente, per produrre determinati risultati ed arrivare a obiettivi specifici.

Proprio Bandura, in un articolo del New York Times dell’8 maggio 1988, afferma: “chi è dotato della self-efficacy si riprende dai fallimenti; costoro si accostano alle situazioni pensando a come fare per gestirle, senza preoccuparsi di ciò che potrebbe andare storto”.

Significa avere controllo sugli eventi e sulla propria vita e l’accettazione delle sfide, quando si presentano, e la disponibilità dell’individuo a correre dei rischi.

L’ auto-efficacia dipende da quattro variabili, che alimentano questo sistema di cui parla Bandura:

  • esperienze antecedenti, la storia dei successi e insuccessi personali. I successi passati contribuiscono al sentimento di efficacia personale e favoriscono i successi futuri mentre gli insuccessi producono effetti contrari.
  • esperienze vicarie, sono quelle esperienze che permettono di apprendere la capacità propria di far fronte ad una situazione, solo dopo aver osservato e confrontato prestazioni ottenute da altri che ci circondano.
  • persuasione verbale, che corrisponde ad un’informazione sulla propria efficacia fornita da altri, quelli ritenuti competenti nel farlo.
  • efficacia personale, dipende dall’individuo stesso dalla sua condizione psicofisica in cui si trova mentre affronta una determinata situazione.

La teoria della self-efficacy è alla base del corso online Come promuovere l’autoefficacia nei percorsi di apprendimento e del corso online Autostima e consapevolezza di sé: credere in se stessi.


TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Nasce e si sviluppa in un contesto psicanalitico ad opera di John Bowlby, psicologo e psicoanalista britannico (cfr. Attaccamento e Perdita): le interazioni tra madre e il bambino, che già hanno inizio durante la gravidanza e che vanno dagli abbracci alla nutrizione fino agli scambi di sguardi, sono la struttura portante del sistema di attaccamento.

Un contesto familiare positivo, in cui il bambino si sente amato e al sicuro, favorisce lo sviluppo della capacità di resilienza sin dall’infanzia e gli fornisce gli strumenti necessari per rispondere efficacemente alle richieste della vita.


La teoria dell’attaccamento di Bowlby è approfondita nel seminario gratuito online Il distacco dalla mamma e il legame di attaccamento.