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Le Banche del Latte Umano Donato

Le Banche del Latte Umano Donato

Quando non è possibile per la madre biologica allattare al seno, la prima alternativa, se disponibile, deve essere il latte umano. Le Banche del Latte Umano dovrebbero essere attivate in situazioni appropriate.”  (Organizzazione Mondiale della Sanità, UNICEF, 1980)

Cosa sono le Banche del Latte Umano Donato

Le Banche del Latte Umano Donato rappresentano una preziosa risorsa per i neonati nati prematuri o ricoverati in TIN (terapia intensiva neonatale). Infatti, le loro mamme sono solitamente impossibilitate a nutrirli con il loro latte, avendo difficoltà nel produrre un’adeguata quantità di latte per lo stress che stanno subendo e per il prolungato distacco dal proprio bambino ricoverato.

La prima banca italiana venne inaugurata l’8 marzo 1971 presso l’Ospedale Meyer di Firenze. L’attività delle banche del latte esistenti nel nostro paese è coordinata dall’Associazione Italiana Banche del latte umano donato (AIBLUD). Nel novembre 2013 le Banche che operavano sul territorio erano 30 (un numero elevato se confrontato con quello degli altri Paesi europei).


L’importanza del latte materno per un corretto sviluppo del neonato è approfondito nel corso online L’Alimentazione dall’Età Prenatale ai 3 anni.


Come funzionano le Banche del Latte Umano Donato

Il latte materno ha per il bambino il valore di un farmaco salvavita e la donazione è volontaria.

Una donna che sta allattando può donare dopo un breve iter di controlli, volti a garantire la sua sicurezza, quella del bambino e degli eventuali riceventi.

Chi può donare

Innanzitutto, la donatrice dev’essere in buona salute e non presentare nella storia recente comportamenti o condizioni a rischio di trasmissione, attraverso il latte, di sostanze tossiche o agenti infettivi. Inoltre, deve sottoporsi a esami infettivologici per HIV, epatite B e C, sifilide.

Sono escluse dalla donazione le madri:

  • fumatrici o che usufruiscono di prodotti alla nicotina,
  • che fanno uso di droghe, come marijuana, cocaina e ecc.
  • che assumono abitualmente quantità molto elevate di sostanze contenenti xantine, come caffè, tè, cola, cacao,
  • che bevono quotidianamente quantità uguali o superiori a 30-40 cc di superalcolici o ad un bicchiere di vino (circa 100 ml) o a 200 ml di birra.
  • che nei sei mesi precedenti si sono fatte un tatuaggio, un piercing o si sono sottoposte a trattamenti di agopuntura.

Per quando riguarda le terapie materne, sono escluse dalla donazione le donne che hanno subito negli ultimi sei mesi trasfusione di sangue e derivati o un trapianto d’organo.

Come viene utilizzato il latte donato

Il latte viene raccolto e conservato dalle Banche del Latte Umano Donato (BLUD), strutture direttamente collegate ai reparti di neonatologia. Il latte delle donatrici è infatti messo prioritariamente a disposizione dei bambini ricoverati in ospedale, non solo a quelli nati pretermine, ma anche a lattanti che presentano patologie cardiache, gastrointestinali, metaboliche o renali. Inoltre la donazione può anche essere diretta ai bambini con problemi persistenti dopo la dimissione.

Nelle BLUD il latte viene anche controllato e trattato per garantire sia qualità che sicurezza. Viene poi distribuito gratuitamente ai bambini che ne hanno bisogno, dopo adeguata indicazione medica.

A causa della pandemia, c’è stato un calo delle donazioni di circa il 12%, secondo la terza indagine dell’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato relativa al 2021. Il Presidente Guido Moro ha spiegato che questo calo può essere dovuto alla sospensione del servizio di raccolta a domicilio, all’impossibilità a uscire di casa per il lockdown e al timore di recarsi in ospedale.

Per fortuna esistono le eccezioni: in cinque banche del latte umano si è segnalato un aumento delle donatrici, probabilmente dovuto al maggior tempo a disposizione il lockdown oppure allo Smart Working o al desiderio di compiere un gesto solidale in una fase critica per tutta la popolazione.

Come fare a donare?

La madre che decide di donare il latte deve rivolgersi alla BLUD di riferimento della propria area geografica. Il personale le darà poi tutte le informazioni necessarie per il percorso che sta per intraprendere. La maggior parte delle BLUD, inoltre, solitamente  effettua la raccolta programmata del latte a domicilio.

A Salaborsa si è appena tenuta una mostra per celebrare i 10 anni della banca del latte umano, attraverso la storia di 10 bambini raccontata per immagini. Questi bambini nati prematuri sono potuti crescere sani e forti anche grazie al latte materno che altre madri  hanno potuto donare grazie al progetto “Allattami”.  La mostra è curata da Paolo Righi ed all’inaugurazione erano presenti anche Sant’Orsola, Granarolo e l’associazione Cucciolo. È prevista una replica durante le festività natalizie.